8 dicembre 2011

....in attesa di una nuova Manifestazione di Piazza..piccoli pensieri utopisti.


.....penso che andare a manifestare in una piazza, sia ancora la più bella cosa da fare.
Particolarmente nelle "nostra" piazza, chiamata Piazza della Libertà.
In quel luogo si sono svolte le più grandi riunioni di popolazione sammarinese, di quelle che sono rimaste nella Storia di questo bugigattolo di Nazione.
Siamo giunti al "Punto di Non Ritorno". Non feci la facile cassandra quando quasi due anni fa organizzai la prima, in un inizio di primavera che invece rimase profondo inverno.
E' difficile smuovere il sammarinese tipo a farlo. Vuoi perchè orso, vuoi perchè menefreghista, vuoi perchè impossibilitato dal ciarpame stesso contro cui dovrebbe urlare. Ma rimarrà per quest'ultimo un urlo strozzato in gola...e questo è bene dirlo, mettendolo già tra i crumiri di turno, o peggio ancora lo si potrà vedere nascosto in qualche bar lungo il percorso, per "vedere chi c'è" e riferire.
A chiunque ami questa Nazione, non rimane altro che provare a fare una cosa: riappropriarsi degli spazi pubblici, non polemizzando contro chi è Maggioranza di Governo o Opposizione. La colpa è di tutti, ma ricordatevi bene questa cosa: chiunque sieda lì, maggioranza o opposizione, è stato eletto democraticamente durante elezioni. Quindi, di fatto, non si tratta di una ascesa al potere di singoli Rais. La primogenitura dell'immensa cazzata di aver votato per 20 anni quasi le stesse persone, è NOSTRA o dei nostri familiari...vedete voi.

Ma è agli stessi autori della cazzata originale a cui è necessario rivolgersi. Vedete cari, quella San Marino volenti o dolenti non ci sarà più.
Cribbio....sta finendo un era economica mondiale e nonostante i segnali indelebili, il piccolo sammarinese ha pure la prosopopeica faccia da deretano di pensare che a lui non toccherà MAI.   Quella San Marino che sino a 20 anni fa, se si aveva la fortuna di possedere una casa di proprietà con una piccola aia esterna, ove scorrazzavano simpatici animali da cortile, e che oggi è una bella distesa di catrame con tanti immondi SUV parcheggiati, non ci sarà più. Però una cosa si è procrastinata negli anni: la mentalità da aia.
Ossia quella di nascondere le proprie umili origini rurali, con l'esecrabile pantomima di  mostrare l'opulenza, figlia non certo del sudore della fronte, ma frutto di 'sto cazzo di mentalità malata-affaristica-lobbystica sammarinese.

Questa cazzo di mentalità del facile denaro, del mostrarsi furbo, del guadagno spasmodico non facendo nulla nella vita. I prestanome delle Società sono chiaramente un esempio degli appartenenti a questa cerchia descritta. La volontà di emulazione ha poi portato in molti a ricercare questo tipo di vita. In tantissimi. Talmente tanti che qualcuno ha capito che poteva farci una carriera politica. E via quindi al voto di scambio, ai favori, ai posti di lavoro svenduti. Ci siamo autofottuti da soli, eppure ancora ricerchiamo il colpevole, non avendo il coraggio di dire che lo siamo noi stessi.

Il sistema San Marino, definito dai politically correct "Sistema Paese" è oramai defunto. Vi sfido a dimostrarmi il contrario. Basta leggere delle innumerevoli inchieste che riportano qui, delle continue commistioni fra lobby affaristiche e cosche malavitose che riportano SEMPRE qui, dei tracolli bancari e di Finanziarie, palesemente figli entrambi di questa economia farlocca e basata sulla fuffa.
E basta spendere 3 euro da un avvocato per farsi fare le visure di chi c'è all'interno di queste aree che sostituirono l'aia rurale. Ci si rende conto che sono sempre i soliti. Quelli idolatrati da molti, schifati da pochi; quelli che se li senti parlare capisci davvero da dove vengono, e che ti ci incazzi anche perchè non è possibile che possano rappresentare una Nazione.

E' del tutto inevitabile parlando di crisi, rapportarla e (indi) trasportarla ad una crisi economica. Ma cazzo...mi rifiuto di pensare che sia sempre e solo quella. Non è possibile.
C'è una crisi sociale, una crisi di rapporti umani, una crisi molto più grave per un paesello come il nostro, soggiacente in soli 61 km quadrati.....c'è una crisi dell'uomo sammarinese, della donna sammarinese. Troppo gonfiati dal doping economico vissuto, che non si rendono conto che tra padri e figli ci si ignora, che si parcheggia tranquillamente in posti riservati a portatori di handicap come se fosse la cosa più normale del mondo. Che ci si manda a quel paese per debiti.
No...non posso accettare che siamo arrivati a questo livello. Non lo posso accettare ma è così. C'è una completa latitanza del senso civico, che si ripercuote dal basso della piramide sino al suo vertice.

Se oggi fossimo un isolotto, saremmo tagliati fuori da tutto. Non avremmo indipendenza energetica, non avremmo economia reale, non potremmo esportare. Rimarremo lì, pieni di soldi oramai solo buoni per pulirci il culo. Ci estingueremmo.

Ma una Nazione, anche se piccola, NON PUO' e non deve estinguersi per le baggianate fatte da venti anni a questa parte.

Invece è ora di unirsi tra coloro che urlavano alla luna, inascoltati, ma anche tra coloro che hanno svenduto l'anima e l'essere a quel fottuto senso di ricchezza emanato dal denaro. E' ora di cercare una nuova identità sammarinese, appunto ritrovandosi sui posti pubblici, dichiarando di esserci, riappropriandosi di essi. Difficile sia chiaro, ma il piacere di farlo, per provare ad isolare quei "zuccardoni" che hanno mandato a puttane una Nazione, gli stessi che adesso si ergono a censori e moralizzatori della stessa, deve avere la meglio.



E' ora di muoversi come le onde del mare, le une dietro le altre, che si infrangono contro qualcosa.
Siamo diventati sciatti, brutti quasi inguardabili.

Io non mi sono mai sentito così....stronzo si, ma non sciatto.

RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO ESSERE.

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