2 aprile 2017

A chi si scandalizza per le parole di Saviano...




17 Luglio 2014.

Che data è?
Semplice; si discuteva in Consiglio Grande e Generale una Istanza d'Arengo riguardante
l’introduzione, in ambito scolastico di corsi, seminari ed altri percorsi didattici di educazione alla legalità; e per l'istituzione, nelle Scuole, di una “Giornata della Legalità”; nonché l'introduzione, nel programma didattico, dell'insegnamento di educazione alla cittadinanza.
Come terminò la votazione della stessa? Con votazione segreta; e
passò per un voto...si UNO: 23 voti favorevoli e 22 contrari.
Spulciando i verbali della discussione emerse una posizione palesemente assurda: quella di Guerrino Zanotti, che allora rivestiva anche il ruolo di Presidente della Commissione Consiliare sul Fenomeno delle Infiltrazioni della Criminalità Organizzata, e che mi sento di riportare qui in modo fedele:
"
E' estremamente importante che la società civile si muova su questi temi. Temi su cui la politica invece purtroppo si mostra in ritardo. Rispetto alla posizione espressa dal Segretario Morganti sul non accoglimento dell’istanza, mi associo alle sue considerazioni. Ed anche a quelle del consigliere Renzi che è un ottimo conoscitore del mondo della Scuola. Non accetto che si tenti di fare passare il messaggio di una maggioranza insensibile a questo tema."
Membri dell'allora maggioranza, che sono -ma guarda un pò- anche gli stessi di quella odierna -ma con ruoli nettamente differenti- vollero in sintesi bypassare il recepimento proposto dagli istanti, proponendo un ordine del giorno: ossia l'arcinota supercazzola politichese.
Perché ricordo tale episodio?
Poiché due dei tre nomi qui sopra menzionati, Renzi e Zanotti appunto, oggi sono Segretari di Stato. Il primo con delega alla Giustizia, il secondo agli Interni.
E vuole il caso (??) che entrambi, a distanza di due anni e mezzo, rispondano in maniera piccata ad una affermazione dello scrittore Roberto Saviano. Ma che cosa avrebbe detto di tanto grave -oggi- Saviano? "
Ogni stato ha il suo buco nero: la Germania ha il Liechtenstein, la Francia il Lussemburgo, la Spagna Andorra. L’Italia ha San Marino. E tutti hanno la Svizzera e Londra".
Non devo difendere in alcun modo Roberto; non ne ho la capacità né la volontà di farlo. Ma è giusto porsi in maniera equidistante, cercando di analizzare le cose.
Parole pesanti come macigni in risposta ad una presunta lesa maestà; si va dall'incredulità all'indignazione; passando per i vecchi stereotipi che non ci appartengono in alcun modo, o ancora ad una evidente considerazione superficiale, fatta con capziosità, per un percorso (si questa è davvero bella, e si capirà più avanti) volto a promuovere ogni più efficace azione di prevenzione e contrasto del riciclaggio,
attraverso il sequestro di somme ingiustificatamente possedute.
Cosa sarebbe cambiato in due anni e mezzo? Questo bisognerebbe chiederlo ai diretti interessati, impegnati come sono a non voler vedere cosa è ancora San Marino. E ad attaccare lo straniero che osa fare affermazioni.
Mi si consenta allora di citare alcuni episodi di recente cronaca giudiziaria.




Il primo: 28 Aprile 2015.
Il denaro della mafia foggiana finisce a San Marino per un ammontare di quasi 10 milioni di euro, sollevata nei confronti di Luigi Cantatore di Bari e di Vincenzo Secondo Melandri di Ravenna. Il filone di indagini è quello ascrivibile all'operazione "Baccus", che vide anche una rogatoria su San Marino. L'indagine della DDA di Bari, con il supporto della Guardia di Finanza della stessa città e di Foggia, unitamente allo Scico di Roma, portarono a capire l'evoluzione del riciclaggio delle filiazioni malavitose. In questo caso, nel settore vitivinicolo, attraverso il commercio apparente del vino, attuando una ripulitura del denaro che aveva quale provenienza, quello eminentemente estorsivo, frutto di usura, traffico di droga, e (ciliegina sulla torta) una ingente truffa alla Unione Europea. Le somme sono presenti in un istituto bancario sammarinese.

Il secondo: 11 Settembre 2015.
Avviene a San Marino, la condanna di Guendalina Femia e del compagno Gianalberto Campagna. Condanna a 4 anni e 6 mesi di prigionia per riciclaggio. 2000 euro di multa, un anno e quattro mesi di interdizione dai pubblici uffici e sospensione dei diritti politici; confisca di 14.598,45 euro, con una ulteriore confisca fino alla concorrenza della somma per un ammontare di 1.298.498,53 euro.
Guendalina è la figlia di Nicola Femia, boss della 'ndrangheta, condannato il 22 Febbraio 2017 dalla procura di Bologna, a 26 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso. L'indagine è quella denominata "Black Monkey".
Nicola Femia aveva "costruito un impero economico ed imprenditoriale grazie al gioco d'azzardo". Giovanni Tizian, giornalista ed allora collaboratore della Gazzetta di Modena, per avere denunciato queste cose, era entrato nel mirino dei boss che "volevano sparargli in bocca". Condannata anche in quel caso, Guendalina Femia a 10 anni.
Tornando alla Guendalina "sammarinese", il Procuratore Fiscale affermò che le somme transitate sul conto corrente sammarinese dell'IBS, "sono riconducibili all'attività illecita di Nicola Femia."

Il terzo: 16 Dicembre 2016.
Inizia il processo a San Marino per Giovanni Costa. Mi si chiederà chi sia questo soggetto. E' presto detto.
Condannato a 12 anni per riciclaggio di denaro, è accusato di aver ripulito i proventi di attività di affiliati di Cosa Nostra. Dovrà scontare in totale 12 anni, 5 mesi e 17 giorni.
Nel 2001, la Procura della Repubblica di Palermo, a seguito di rivelazioni di alcuni pentiti, ha accusato Costa di aver riciclato 900 miliardi di vecchie lire di provenienza mafiosa, ritenendolo legato alla famiglia mafiosa di Portanuova. Nel 2004, Costa è stato sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Bologna per 5 anni, con il sequestro di tutti i beni da parte del Tribunale di Bologna.
Questo stinco di santo, è presente in Repubblica poiché secondo l'accusa, avrebbe ripulito anche qui i denari descritti sopra. Come? Attraverso mandati ed intestazioni fiduciarie ascrivibili alla Costa Costruzioni. Che fra le tante società finanziarie ne aveva una -appunto- anche a San Marino. Pare che all'epoca dello scudo di tremontiana memoria, abbia tentato il famoso rimpatrio giuridico, indicando tale Angelino Coiro quale titolare effettivo della sua partecipazione in codesta finanziaria.
Ad AIF non sfuggì questa cosa, e partirono le indagini.


Ebbene; sono solo tre esempi concreti -nonchè recenti- di cosa è stato San Marino: un vero e proprio forziere, anche per le mafie. Che piaccia o meno sentirselo dire, è così ed è un dato di fatto.
Sono certe due cose: effettivamente il paese ha saputo reagire, anche con normative di recepimento obbligate dall'esterno in primis, se si voleva evitare un isolazionismo
de facto, mettendo in atto una consequenzialità di atteggiamenti diversi. Il caso Femia è emblematico: per una volta, la prima condanna è avvenuta qui!
Ma è altrettanto palese la malcelata volontà di non ammettere che le porte di quei forzieri qualcuno le abbia aperte. Come è del tutto evidente che sono stati intessuti affari con le cosche, concedendo a qualcuno di poterli gestire, alla stregua dei capitali di persone assolutamente normali.
 

Cari Segretari: se mi consentite le cose sono davvero differenti tra di loro.
E si; è molto più semplice attaccare lo straniero, il forestiero che osa dirle certe cose. Molto più difficile è ammettere -ad esempio- l'enorme maronata commessa durante la discussione e l'approvazione di quella Istanza d'Arengo, che parlava di legalità e dei percorsi per attuarla. Che ci tengo a ribadire, non è certamente passata grazie ai vostri voti. Risponderete che sono cose che stanno su piani differenti. Io non credo. Anzi. Quell'Istanza d'Arengo aveva il dovere morale di essere votata all'unanimità, per avere un punto di partenza anche civile.

Ed in tutto questo edulcorato candore per la legalità, cosa farete adesso, che dovremo restituire - come Stato- 458.000 euro a Michelangelo Fedele?
Soldi frutto di ricettazione, estorsione e sequestro di persona, condannato dal nostro Tribunale, e già sottoposto a custodia cautelare precedentemente in Italia, con in capo diversi accuse penali. Persona ritenuta vicinissima alla ‘ndrangheta.
A chi si darà la colpa in questo caso? Ah si...pare che ora vorrete intentare la causa civile, per evitare di ridarglieli indietro.

E' difficile lo ammetto, avere coscienza di ciò che siamo stati e che qualcuno (e non certo il sottoscritto) rimpiange pure un pò.
Ma la nostra Storia dovremmo conoscerla meglio. Una Storia molte volte frutto di furbizie, piuttosto che di slanci evidenti nell'essere virtuosi.
Siamo in quella fase in cui si vorrebbe partire, ma ci sono dei lacci e lacciuoli con il passato, che pare non vogliano mai terminare.
Dovremmo essere capaci di cospargerci il capo di cenere ed ammettere che se è vero come è vero che anche le mafie suonavano il campanello, qualcuno quella stracazzo di porta gliela avrà pure aperta o no?
Sarebbe un buon punto di partenza, piuttosto che attaccare a testa bassa chiunque da esterno ce lo ricordi.
Sapete che c'è inoltre?
Quello cui oggi mostrate l'indice scandalizzato, scrisse un articolo il 3 Giugno 2015, dove invece elogiava San Marino, in merito ad un fascicolo aperto sull'avvocato dei boss Casalesi, Bidognetti e Iovine. Concluse quell'articolo così:
"
Come ho avuto modo di spiegare in un recente intervento a Losanna, l’intreccio tra banche e mafie è molto più vicino a noi di quanto non si possa immaginare. Non servono le isole Cayman: la mafia da tempo trova canali di appoggio finanziari nelle banche europee, su piazze di grandissimo traffico come Londra, ma anche in aree considerate di periferia, come l’Austria o la piccola Repubblica di San Marino."
Dunque non mi pare che abbia detto nulla di nuovo, o nulla per cui non essersi dovuti scandalizzare un anno e mezzo fa. Basta leggerli gli articoli. O se dovessero mai sfuggire, ricercarli. Ed in quel periodo eravate al Governo.
Non sopporto davvero chi non è capace di analizzare i propri limiti. E ciò indipendentemente che chi li evidenzi si possa chiamare Tizio, Caio, Roberto o Enzo.
Pretendo più rispetto da chi è originario sammarinese, anche perchè nel mare magnum del sistema bancario sammarinese ci siamo dentro gioco-forza tutti.
Ed una piccola ma importante fetta di quegli incagli, sono dovuti anche ai soldi delle mafie. E non si accettano smentite in questo caso.
O vogliamo incolpare Saviano anche di quelli?




16 novembre 2014

Perchè non si è eroi solo per un giorno. Lo si è sempre!



...il mio calcio è legato ad una miriade di ricordi.
Ai sacchetti della spesa messi tra gli scarpini e i calzettoni, per tentare di evitare di congelarsi i piedi nel campo reso disumano da litri e litri di pioggia, ricordando in maniera imbarazzante, le partite del "secondo tragico Fantozzi".
Alle partite epiche nei campi di periferia, dove se trovavi un solo filo d'erba, potevi anche azzardarti nel chiedere il rinvio della sfida per motivi eccezionali.
Ad arbitri che la domenica mattina, non ne avevano voglia, ed in puzzavano di alcol dalla sera precedente, o che addirittura li incontravi proprio nei locali ed allora si faceva il dritto assieme.
Alla terna arbitrale; una vera chimera; la potevi avere solo se arrivavi a giocare le finali al Romeo Neri. Se non ci arrivavi (nel 99,99% dei casi), per tutta la stagione avevi i guardalinee di parte, ossia uno per squadra, gente davvero "bastarda dentro" perchè l'imparzialità la lasciavano in auto.
Alle squadre incontrate di tutte le regioni, in cui un allora albanese (tra l'altro un fenomeno) rivolgendosi ai propri compagni di squadra dalle evidenti origini meridionali, si rivolse loro dicendogli: "ohhhhh cazzo, parlate in italiano che non vi capisco!!!".
Ad un "11" di colore che sul campo di San Giuliano mi fece vedere i sorci verdi...mi scappava da tutte le parti. Era un misto tra Ermes & Eolo con le ali ai piedi. Ad un certo punto gli faccio: "senti bello cambia fascia che mi stai ammazzando". Lui mi sorrise, lo fece davvero ed il mio compagno nell'altra fascia mi mandò palesemente a cagare con urla e medio alzato d'ordinanza.
Al girone marchigiano; appena sapevano che: "arrivano quei fighetti di San Marino" li vedevi intenti nella sostituzione dei canonici 6 tacchetti di ferro con quelli di adamantio e te li facevano sentire tutti.
Alle risse verbali e fisiche. A quelli che parevano volerla sedare, e che invece te li ritrovavi sulla spalla intenti nel darti di morso nelle orecchie con le mani alzate, impegnati nel guardare angelicamente l'arbitro, che a sua volta era preso con i postumi di un pranzo pantagruelico romagnolo, facendogli credere che lui non stesse facendo nulla.
Alle partite immonde domenicali, calendarizzate in maniera debosciata per le 9.00. Voleva dire presentarsi minimo alle 7.30 da qualche parte, magari con il punto di ritrovo direttamente all'uscita dei locali, e che era davvero un miracolo se arrivavi a ritrovarti in 11. Ti sentivi un sopravvissuto.
Sempre a quelle partite in cui il Mister ti urlava: "cazzo fai la diagonaleeeeee", e te che gli rispondevi: "dopo un sabato come quello di ieri sera, è un mezzo miracolo che cammino. Posso farti al limite, un GinLemon". E lui: " allora ti cambio, cazzo"....ma in panchina c'erano solamente lui e alcune birre arrivate lì non si sa come.
Agli allenatori alla Oronzo Canà, che un bel giorno, in quel di Scacciano, ti dicono: "oggi dietro giochiamo a 6"; noi tutti che pensiamo fosse follia perchè non riuscivamo nemmeno a starci a 6 dietro in un campo largo 20 metri, montandoci l'un sull'altro. Perdemmo 4-0. Con la chicca ulteriore che per il tratto di strada che ci riportò da lì, ci raccontò tutte le sue vicissitudini amorose con le donne.
Al centrale di difesa che tirava dei campanili in aria assurdi -altissimi ma corti- e che ti incitava nel salire per attuare il fuorigioco, ma lui -vecchia faina- non saliva mai e teneva in gioco -da solo- 37 giocatori, 4 barellieri, 5 magazzinieri ed il custode.
Ad un gol assurdo di Simo Grana a Murata...rilancio dalla difesa impressionante con urlo da Hulk annesso, palla che fece due rimbalzi e dopo 70 metri si infilò nelle sette...e lui: "normale..."
Ad una partita contro chi non ricordo, che a fine del primo tempo pareggiavamo 1-1, e che poi perdemmo 11-1.
Alle docce che in pieno inverno, con -47 gradi centigradi, proprio nel momento della tanto desiderata doccia bollente, andavano in stallo, facendo uscire cubetti di ghiaccio dalle feritoie, che una coltellata faceva meno male.
Al classico compagno che non aveva mai un fottuto goccio di shampoo o di bagnoschiuma ed a turno glielo dovevamo prestare.
A quello che non cambiava mai la biancheria, lasciandola lì per anni o secoli, dentro il borsone. Che se chiamavi i RIS di Parma ci trovavano certamente qualche cadavere di una non ben precisata specie.
Alle leggende metropolitane: "Teo, metti gli scarpini avvolti in una sacca di tela imbevuta di alcool, vedrai che rimangono morbidi!!". Ci ho provato: il risultato è sempre stato l'immenso puzzo dello stesso misto al fango rappreso che ti faceva storcere il naso appena aprivi la parte sotto della borsa. Ed ovviamente scarpe da buttare perchè la pelle si seccava.
Al buono di 60 euro che la società ti dava per comprarti le scarpe. Quella volta non esistevano i campi sintetici ergo tu compravi sempre quelle con i sei tacchetti di ferro e ci giocavi anche in estate, perchè erano "le tue scarpe".
Il taping alle caviglie: una sorta di autolesionismo in cui dovevi sforzarti di credere se volevi giocare anche in condizioni assolutamente inguardabili.
Alle partite fatte di fianco ad improbabili cimiteri, che però avevano il merito di placare gli animi di 22 bestemmiatori incalliti.
Alle squadre di immigrati di altri paesi, che dopo 90 minuti di pura cattiveria, ti invitavano a prendere da bere dai loro meravigliosi tifosi -e sopratutto tifose- sfiniti/e a loro volta, dopo una maratona alcolica a bordo campo.
Alla visita per l'abilitazione sportiva, fatta con una fascistona corrispondente al nome gentile di Anna. Andavi dentro l'ambulatorio, vedevi il tapis roulant e sorridevi. Ma lei vecchia megera, godeva nel dirti: "non guardare quel robo...te vai a fare il cubo per dieci minuti e zitto".


Questo era il mio calcio.
Sono certo che molti ricordi se non sono simili poco ci mancherà, li avranno avuti quei meravigliosi ragazzi che ieri hanno portato alla storia San Marino nei gironi di qualificazione. Magari un pochino differenti, ma li avranno vissuti similarmente.
Gli stessi ragazzi, o in parte, che oggi sono degli eroi, ma che solo pochi mesi fa erano delle pippe, per taluni, perchè ne avevano presi 13 dai tedeschi.
Personalmente poco cambia, in quanto oggi, come allora, meritano rispetto per ciò che fanno. Perchè non sono professionisti e che per campare, lavorano. Giocano per il piacere di farlo, certamente con qualche prospettiva in più di chi oggi, come il sottoscritto, ha solo ricordi.
Continuate a farlo.
Continuate a pensare che ci sarà sempre un Wembley ad attendervi, o una Estonia o una Germania. Fatelo mi raccomando; perchè i vostri ricordi possano essere migliori dei miei e soprattutto perchè la vostra è pura passione. E le passioni fanno dare sempre qualcosa in più.

9 novembre 2014

E' MIO!




...pensavo al concetto di "mio" come possedere qualcosa, o almeno pensarlo tale.
- "la mia casa": in realtà non è mia; è dello Stato e della Banca.
Se dovessi avere problemi con le rate del mutuo, diverrebbe la loro. Se tutto andrà bene, sarà mia quando sarò già nella fossa.
- "il mio conto in banca": in realtà non è mio.
Offro la mia persona a disposizione del datore di lavoro, a cui concedo delle ore per ricavarne un salario. Se non lavorassi, non avrei nessun conto in banca.
- "la mia auto": in realtà anch'essa non è la mia.
Pagamento rateizzato in 5 anni con la Banca. Quando avrò terminato di pagarla, allora sarà mia, ma probabilmente sarà ora di cambiarla...e ricomincia il giro.
- "il mio tempo libero": in realtà non è mio.
E' ciò che rimane libero tra le ore offerte per il salario e tante altre cose. Nel 90% dei casi, coincide con il sonno.
- "il mio lavoro": in realtà non è mio nemmeno quello.
Occupo un posto per un tot di anni, con la possibilità di poterlo cambiare o nella peggiore delle ipotesi, perderlo per motivi non miei, il ché precluderebbe tutte le ipotesi summenzionate
Di veramente mio non ho nulla. Tutto è tremendamente legato (volenti o meno) all'ultimo punto; il lavoro. Se manca esso, a cascata manca tutto ciò che crediamo essere di nostra appartenenza.
In ogni caso, quello che forse appartiene veramente, è la famiglia. 
Ed allora penso a quei nuclei familiari formati da moglie e marito disoccupati e che magari hanno due o più figli.
Costretti a dover svendere il proprio valore per salari di fame che le nuove leggi in merito hanno.
Costretti nel turarsi il naso per mansioni che -magari- non competono per indole o per altro.
Costretti a farlo per mantenere saldo quel legame e per concedere una dignità alla prole.
In questo periodo bislacco, c'è anche un fortissimo richiamo al senso cristiano della famiglia, come se dovesse essere un collante per qualcosa di evidentemente fatuo.
Bhè...io credo nella laicità di essa, e credo anche che la religione (qualsiasi si persegua) non ti dia o ti darà  un salario per sfamarla.
La conclusione è: se manca il salario, ergo il lavoro, sono a fortissimo rischio anche i legami familiari che siano cristiani, o cattolici, o tradizionali, o di fatto, o patriarcali, o matriarcali, o buddisti, o atei, o agnostici.
Insomma: siamo in un periododimerda.

15 ottobre 2014

Uno, nessuno, centomila...e la responsabilità occasionale.




Cercavo una definizione per il termine RESPONSABILITA': ebbene la Treccani scrive ciò:
"s’intende scindere la responsabilità dei singoli componenti da quella solidale dell’intero gruppo (nei casi in cui si tratti, per es., di prendere decisioni impegnative e rischiose, oppure vi siano accuse generiche di colpevolezza che possano coinvolgere, assieme all’effettivo colpevole, anche gli attori): la situazione è estremamente grave, e impone che ciascuno si assuma le sue responsabilità."
Meglio ancora: "La dote e la caratteristica di essere responsabile, di comportarsi responsabilmente".
Ho smesso di credere alle favole in età giurassica: esattamente come non credo vi possa essere un rinsavimento tale su un evidente passato che è pressante e buio. Si è costretti a palesare la propria supposta colpevolezza o irresponsabilità solo perchè si è stati scoperti, non per una RESPONSABILITA' mentale di fondo.
Se la si fosse avuta sempre in dono, non saremmo mai arrivati a tutto questo letamaio che ci corre a fianco.
Se si esprimono concetti che affermano: "il sistema del finanziamento dei partiti di allora era diverso da quello attuale", ritengo che sia una citazione di una tale portata di disonestà intellettuale grandemente raccapricciante.
Se oggi si fa pubblica ammenda su questo concetto, è alfin testimoniata a verità l'assunto per cui si operò da veri IRRESPONSABILI nella storia recente sammarinese.
E se tutto questo porterà (e già il PDCS se ne è uscito ponendo le mani avanti) ancora ad usare impropriamente, termini quale appunto RESPONSABILITA', o che peggio, poi lo si declini in un paventato atteggiamento sociale dovuto verso una Nazione ed indirettamente alla cittadinanza che lo forma, allora siamo di fronte al "de profundis" della politica stessa.
Una politica corrotta sino al midollo, autoreferenziale, che si lamenta anche della poca dignità economica riconosciuta a chi riveste il ruolo di Consigliere.
Non siamo su Marte; siamo a San Marino...un lembo di terra ucciso dalla politica; un paradiso fiscale che ha ospitato milioni di euro della malavita organizzata; che ha coccolato coloro che dovevano reciclare e vituperato chi questo sistema lo ha da sempre schifato. 
Che premiava e premia ancora, chi è più furbo. 
Che di etico non ha più un cazzo!
Un sistema architettato a tavolino negli anni, in maniera massiva e coinvolgente, ove trova la sua massima esemplificazione il detto che il pesce puzza sempre dalla testa.
Almeno, abbiate la compiacenza di non prenderci per il culo.
Scritto, letto e firmato: un utopista realista.

23 settembre 2014

Intervista San Marino Press


-Consigliere Zeppa, partiamo dall'ultimo Consiglio e iniziamo parlando delle 2 istanze d'arengo sull'aborto e sui diritti civili per le coppie omosessuali bocciate dal parlamento ma recepite dalla maggioranza con due ordini del giorno definiti però "deboli" dell'opposizione. Pensa sia stata persa un'occasione per il nostro Paese, che su queste tematiche non è certo all'avanguardia? Qual è il suo pensiero in merito?
Innanzitutto l'istituto dell'Istanza d'Arengo, negli ultimi anni, ha perso la propria importanza quale reale ed effettivo strumento di democrazia diretta. E' una possibilità che il nostro ordinamento permette alla cittadinanza di poter richiedere al Consiglio Grande e Generale di attuare un qualcosa che possa essere utile all'intera comunità. Ciò che questo governo come quelli precedenti del resto non capisce, svilendolo similmente ad una apparente "perdita di tempo", è appunto l'enorme potenziale che è nascosto dietro l'istanza d'Arengo. Non ho problemi a dire che fortunatamente vi sono cittadini molto più preparati di coloro che siedono in quegli scranni, compreso il sottoscritto, e che hanno un livello umanistico e "visionario" molto più sviluppato. Per le due Istanze in questione ammetto che questa maggioranza ha perduto una occasione più unica che rara. Quella sull'aborto, poggiante su una legge del 1974, mirava nel dare dignità alla donna, depenalizzandolo (e che con tale rifiuto prevede ancora la prigionia di chi la attua..) e chiedendo all'aula di fare quello che è di sua competenza: predisporre una normativa differente, in linea con i tempi attuali. Di fatto nella attuale maggioranza, il pensiero confessionale del PDCS ha umiliato ciò che forse una volta era quello più laico appartenente storicamente al PSD, dando vita ad una votazione "non senso", specchio fedele delle allucinanti prese di posizione di chi si è spinto anche nel chiedere un minuto di silenzio per i bimbi mai nati. Dietro un aborto v'è molto di più e non devo di certo stare qui ad elencare cosa. L'altra Istanza non richiedeva altro che il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali legalmente riconosciute in altri Stati. Anche in questo caso il conservatorismo ha prevalso sulla laicità. Del resto si era ben capito come sarebbe andata a finire, visto l'imponente schieramento di soloni schierato in questi mesi dalla DC, sia in articoli sui quotidiani, sia durante le serate della festa dell'Amicizia. Vere e proprie difese della famiglia tradizionale a scapito di un riconoscimento di un diritto legalmente riconosciuto da altre parti. Una "tradizione" è semplicemente un qualcosa che accompagna la storia della società; non è connaturata nel suo essere ma è un qualcosa di artefatto e costruito a tavolino che per consuetudine si è consolidata. Ovvio che tutto ciò che mira ad un ammodernamento possa creare il terrore che la "tradizione" non può tollerare. Di fatto i due ordini del giorno scaturiti dalla maggioranza, hanno sortito due aspetti: il primo meramente politico: il totale asservimento del PSD alla volontà secolarizzante del PDCS. Personalmente posso non condividere le linee di pensiero dei primi, ma la loro storia parlava di difesa dei diritti e di una laicità che poteva servire a questa attuale maggioranza per aprirsi ad una nuova stagione di riforme. Evidentemente la conta delle pecore ed il pericolo di una spaccatura dell'asse di ferro, hanno spinto il PDS a negare la propria storia. Conto delle pecore che ha portato anche i primi voti a favore dell'asse di ferro da parte della opposizione, visto i soli 15 voti a favore della Istanza sul riconoscimento delle coppie. Se si conta che l'intera opposizione consta di 25 persone e con gli UPR che avevano detto di essere contrari, qualcuno evidentemente ha fatto il furbo, nonostante le dichiarazioni a favore della richiesta espresse al microfono...
La seconda più sociale: in questo Paese si può fare tutto, basta che lo si faccia al di fuori dei propri confini. Una chiusura mentale assurda per chi blatera, di contro, all'apertura per un pensiero europeo. La miseria di questo attuale esecutivo la si evince anche da questi aspetti: richiamano all'ammodernamento della Legge 118/2010, quando sanno benissimo che è di fatto ancora totalmente disattesa una Istanza di due anni fa vertente in tal senso. Come troppo spesso accade, il rifiuto passa attraverso la scrittura di un ODG che snatura nei fatti il senso delle richieste provenienti dallo strumento di democrazia diretta. Ribadisco quanto detto sopra: per fortuna che nel Paese esistono persone più moderne di coloro che dovrebbe guidarle. La più antica terra della Libertà, come piace definirci, non prevede normative che possano trovare attuazione per il libero arbitrio. La laicità di pensiero o l'attuazione di un diritto anche se apparentemente per pochi, di fatto sono annullati. La mano lunga del pensiero secolarizzato si sente eccome. Il puritanesimo lo si respira in ogni angolo, ed il messaggio che trapela è: se volete fare delle cose, anche le più strane che esulano dal merito delle due Istanze, basta che le facciate al di fuori dei nostri confini. Siamo sempre più una Repubblica anticamente indietro per tutto quello che riguarda il riconoscimento di Diritti, ma capace di mobilitarsi per offrire una scialuppa di salvataggio a coloro che hanno e stanno frodando lo Stato.

- Programma economico e assestamento di bilancio: il nodo centrale della discussione e' stato il "Condono" messo in campo dal Segretario Felici, non crede sia necessario in questa fase transitoria per il nostro regime fiscale mettere una linea di demarcazione tra il sistema passato e quello nuovo?
Potrebbe anche essere ammissibile una visione in questo senso. Ma i problemi sono altri. Innanzitutto di chi li promuove. Il Segretario Felici è una persona pesantemente tirata in ballo dal signor Roberti in tutta questa estate 2014. Lo stesso Segretario si è rifiutato per due volte di parlarne in aula parlamentare, adducendo scuse che quello che è un Parlamento, non sarebbe il luogo ideale per discuterne. E lo ha fatto per due volte. Mesi fa, durante il comma apposito sulla corruzione a seguito dell'arresto di Podeschi ed in quest'ultimo, in un comma comunicazioni della durata di due giorni, normale prosecuzione per l'arresto dello Stolfi. Ora, se non chiarifica al più presto la sua posizione, capisce bene che tutto quello che dispone non può avere la giusta valenza istituzionale. Ha una spada di Damocle imponente. Altro motivo: si è giustificato il condono quale necessario per passare da un sistema all'altro. Ci si dimentica che i danni di quel sistema che si vorrebbe mettere nel cassetto, è figlio della medesima classe politica che oggi è parte della Maggioranza che governa questo Paese, con le dovute distinzioni. Le accuse mosse ai due arrestati eccellenti sono impietose. Stolfi ad esempio, è semplicemente sospeso dal suo partito. Bene...quel sistema si riflette anche in quello odierno. L'enorme difficoltà di moneta, ha portato a spacciare per necessaria anche una sanatoria per coloro che negli anni 2011-2012-2013 non hanno fatto il proprio dovere civico da cittadini. Si offre a moltissimi di loro che hanno sempre vissuto borderline alla Legge, di uscirne ancora una volta vincitori. Felici e la sua maggioranza, di fatto accumulano un poco di spiccioli dagli evasori interni, ne normalizza la posizione rendendoli lindi al "nuovo" sistema. Di questo passo, non sono da escludere altri tipi di condono a breve. Siamo di fronte nuovamente ad uno Stato diseducante, incapace di insegnare il rispetto per le normalissime regole civiche. Anzi, se ne inventa di nuove ma molto più bieche; normando nei fatti con una stretta di mano verso chi ha frodato negli anni precedenti lo Stato, dicendo loro: "mi raccomando non fatelo più" e ci aggiungo io: "altrimenti ci dovremo inventare altri cambiamenti epocali per giustificare il vostro essere delle marachelle". E va da sé che se uno Stato detta regole d'ingaggio tanto assurde, denotando un imprinting degenerativo e legittimando il tutto a botte di maggioranza consiliari, senza porsi il benché minimo problema delle reali ripercussioni sociali che esso comporta -ma anzi giustificandole stupidamente- allora non si è altro che in presenza di un non-Stato.
- Arresto Stolfi. Lei e' anche membro della Commissione Antimafia e per questo le chiedo un commento sugli stralci dell'ordinanza pubblicati sugli organi di informazione che mettono in luce (se le accuse venissero confermate) tutta una serie di rapporti fra uomini delle istituzioni e appunto le organizzazioni malavitose che hanno defenestrato il Paese. Come sta agendo in Commissione per tentare di chiudere definitivamente questa pagina negativa per San Marino?
-Sempre in riferimento all'ordinanza, da quanto sappiamo si parla addirittura di voto di scambio e di clientelismo volto all'acquisizione del consenso elettorale grazie alla corruzione degli elettori. Affermazioni gravissime che coinvolgono in maniera diretta le Istituzioni e la politica. Se questi aspetti venissero confermati ed emergessero ulteriori elementi in merito a questo filone d'indagine, a suo avviso ci potrebbero essere gli estremi per dichiarare delegittimato anche l'attuale Consiglio Grande e Generale o le vicende FinProject riguardano, come sostiene la maggioranza, solo il passato?
Mi prendo la libertà di rispondere in maniera unica alle due domande strettamente legate tra di loro. Durante il Comma Comunicazioni ho fatto pubblica ammenda per ciò che scaturì dalla scorsa Commissione Antimafia che è bene sempre ribadirlo, ebbe il carattere di Commissione d'Inchiesta. La Politica che indagava sulla Politica mi pareva davvero fuori luogo, quando ero semplicemente ragazzo che si interessava a queste cose. La notte prima dell'inizio dei lavori di quest'ultimo Consiglio, l'ho riletta attentamente ed ammetto che fu un atto di enorme coraggio. Quelle conclusioni sono il vero solco tra il vecchio ed il nuovo, altroché il condono! Gli arresti scaturiti in questi mesi e le condanne comminate per il processo delle "mazzette nei cantieri", arrivano con due anni di ritardo, ma sono finalmente arrivate. Evidentemente anche all'interno della Magistratura qualcosa è cambiato, anche grazie all'allontanamento di qualcuno/a. Nella relazione di quella Commissione d'Inchiesta era tutto nero su bianco. Il coraggio sta appunto in quelle pagine, in ciò che è scritto. La Politica, se opportunamente depurata dagli ideologismi, può fare anche questo. Cosa sta facendo l'attuale Commissione Antimafia? E' triste dire che da quando abbiamo relazionato mesi fa, non ci siamo più riuniti. Ed è altrettanto triste aver dovuto constatare che una istanza d'Arengo (ma guarda un pò...) vertente sulla istituzione di una Giornata della Legalità, sia passata con votazione segreta in Aula consigliare, dopo che il Segretario referente espresse la volontà per una sua non accettazione, con il placet del Presidente della attuale Commissione. La votazione segreta ha evitato il peggio, ma la delusione è ancora lì bella cocente. E' necessario riconvocare tale Commissione, per capire come agire fattivamente da ora in poi. Non è che con una relazione, anche se ben scritta, si possa lontanamente pensare che i pericoli derivanti dalle mafie si siano allontanati. Tutt'altro. Siamo una terra di Mafia e gli arresti, con capi di imputazione pesantissimi per una realtà piccola come la nostra, sono sconvolgenti. La Maggioranza non può permettersi di relegare tutto questo al passato. Quel passato è l'attuale presente del resto. Le "leggende" sugli attuali arrestati e su altri ex-segretari di Stati, stanno trovando la realtà dei fatti. Quando si afferma che fanno parte del passato, lo si dice mentendo sapendo di mentire. Chi ha avuto il privilegio, perchè io nel mio piccolo lo ritengo tale, di far parte delle Istituzioni, ha usato quel ruolo solo ed esclusivamente per il raggiungimento di scopi personali, che nulla hanno a che vedere con il bene ed il soddisfacimento della comunità. Hanno in primis instaurato un sistema economico basato sulla piazza finanziaria, per poi violentare una economia ed il suo paese prendendo a piè mani, con patti di sangue, ricchezze che non erano le loro. Hanno sputtanato San Marino anche fuori. Devo ricordare Report o trasmissioni similari? Hanno "voluto" portare certe persone qui da noi, poiché potessero implementare la loro voglia spasmodica di essere additati come quelli potenti, ossequiati da tutti. E purtroppo presi anche da esempio, si sono creati il loro regno. Se questo esecutivo è delegittimato? Io penso che lo siano, per tutto quello che è emerso e che emergerà. In molti di loro, non sono altro che la normale prosecuzione di quel vecchio sistema. Lo si respira anche in aula e nel paese. Si vede che, oggi più che mai, stanno uniti con lo sputo. Si nota che quelli che non sono compromessi, fanno una dannata fatica nello starci assieme, poiché sanno benissimo che le inchieste non sono finite, anzi. E' a loro che rivolgo l'invito nello staccare la spina. Lo devono alla cittadinanza in primis, poi ai loro elettori e, perchè no, a loro stessi in fondo. Non può esistere alcun patto di governo che possa avere la precedenza verso tutto ciò che sta accadendo, che forse è secondo solo ai fatti di Rovereta. E' una questione di coscienza. Non si può stare seduti al tavolo con chi è Giuda, adducendo che bisogna farlo per il bene del paese. E' immorale farlo a prescindere, a maggior ragione in un contesto come quello odierno. Il voto di scambio è stato denunciato anche da molti cittadini, durante questi ultimi anni. Questo, se confermato, porterebbe allora a pensare che in molti che oggi siedono lì, o che lo sono stati negli anni recenti, lo debbano solo perchè rientranti in una cordata opportunamente pagata e studiata a tavolino. Qualcuno mi spieghi dove è ubicata allora la Democrazia! Se non avessero paura, ma l'hanno poiché pagherebbero in termini di voti i loro comportamenti, oggi è il tempo di offrire al paese una nuova possibilità di votare la sua classe dirigente.


- Si parla spesso di "mancanza di alternativa" a questo Governo. È' d'accordo? Rete si sta impegnando per costruirla? Quali sono i vostri interlocutori politici? Avete preso in considerazione l'ipotesi di coalizzarsi con qualche forza politica dell'attuale panorama politico sammarinese?
Attualmente esistono diverse opposizioni, molto differenti tra di loro. Non entro nel merito dei pregi o dei difetti che esse hanno. Rete ha una idea ben precisa, con tutti i propri limiti sia chiaro, e lo si evince dalla mole di lavoro che ha svolto in questi due anni. Personalmente dissi, credo la prima volta che presi parola in Consiglio, che non avremmo voluto dover fare "l'opposizione all'opposizione". Questa frase la capirono in pochi lì per lì. Credo che a due anni di distanza abbiano le idee più chiare. Ma Rete ha un background completamente differente da tutti. Non chiusa a prescindere perchè rientrante comunemente alla opposizione, anzi. La sua nascita, la sua evoluzione, il suo modo di porsi alla cittadinanza è talmente naturale da non essere raffrontabile a nessun partito o movimento. Sin da subito ci siamo imposti il limite di mandato. Siamo andati da soli alle elezioni del 2012 assolutamente convinti. Qualcuno disse che il nostro boom fu un voto di protesta, parole dette da una esponente della sinistra. Invero credo, che la gente che ci conosceva perchè attivisti in diverse associazioni, trovò in noi qualcosa che mancava a tutti. La passione politica. Quella o l'hai o non l'hai...non la vendono al supermercato. E poi un'idea ben precisa di come vorremmo cambiare San Marino. Secondo noi l'unica alternativa possibile è quella che include persone nuove, lontane anni luce dai modi di fare politica che hanno connotato gli ultimi venti, trenta anni. E l'esperienza dei movimenti degli ultimi due anni ci ha spinto, circa tre mesi fa, a cercare di coinvolgere Civico10 nel progetto per le nuove Giunte. Coinvolgimento che, a nostro avviso, avrebbe potuto rappresentare un banco di prova per una collaborazione futura. Ma C10 ha preferito non aderire alla nostra proposta perchè più propenso a mantenere in piedi il rapporto con Sinistra Unita. Per quanto ci riguarda, non vediamo altre possibili alleanze con i partiti all'interno del Consiglio che, a vario titolo, sono implicati nella malagestione della cosa pubblica. Ci piacerebbe invece che gente nuova, fortemente motivata, si avvicinasse alla politica e lavorasse per far emergere ciò che di buono il nostro paese ha da offrire e che finora è stato messo in ombra dagli appetiti più o meno eccellenti. E questa è una sfida che si deve a tutti noi. Volenti o dolenti un sistema è morto, ma ne pagheremo tutti le conseguenze anche nel lungo periodo. Bisogna essere in grado di metabolizzare il lutto e ripartire anche con maggiore modestia. Insomma... l'ora del cambiamento è GIUNTA!

11 agosto 2014

Giochi della sorte: dal mensile del Donchi (sciotte) Maggio 2011...






Questo breve racconto, fu fatto dal sottoscritto per il mensile dell'Associazione Don Chisciotte, riguardante il tema del Gioco d'Azzardo, nel Maggio del 2011.


IL DIVERTIMENTO E' BEN ALTRO.



Ore 04.27 am.
Sono appena tornato a casa. Il mio è un pensiero fisso, che si insinua nella testa dando priorità solo ad esso, rendendo iniquo tutto ciò che ho attorno. Mia moglie Sara dorme stesa sul fianco. In realtà so benissimo che finge, ma mi sta bene così; dovrei spiegarle troppe cose, le solite del resto e come ogni volta non capirebbe la situazione. Giulio, Veronica e il piccolo Attila sono nella stanza a fianco. Ancora mi domando perchè lo chiamammo così; forse per ricordarmi la sua ira. Non ricordo con tutti loro recenti momenti felici. Ho di meglio da fare. Devo farlo.

Ore 09.17 am
Ho dormito benissimo, sognando un nuovo metodo che tra pochi minuti attuerò. In casa sono solo. Bene, la mia concentrazione ne trarrà certamente giovamento. Allungo lo sguardo sulla tavola da pranzo..quella stronza ha lasciato in bella vista le bollette da pagare. Ma io sono furbo..ho tolto l'accredito automatico in banca, così quando ho voglia, pagherò. Ora ho di meglio da fare.

Ore 10.27 am
Mi reco al bar, ma non farò colazione. Finalmente ti rivedrò. Apro la porta, le solite facce degli avventori di quell'ora, di tutte le mattine, che mi scrutano facendo finta di nulla, ma che appena porgo loro le spalle, vedo riflesse sullo specchio della cassa, le loro espressioni commiserevoli unite a scuotimenti di testa. Ma non possono capire.

Ore 10.30 am
Ci siamo! Sono solo con lei! Cerco nella tasca il portafoglio. Sfilo da esso una bella carta da 50 euro. La bacio da entrambi i lati, prego affinché la mia teoria mattutina si possa verificare. I colori sul display mi piacciono. Sento feeling. Si comincia. Tocco lo schermo con i numeri e faccio le scelte delle giuste carte. Cazzo..ho vinto! Lo sapevo! Sono un drago. Che si fottano quelli che mi guardano da dietro le spalle; che si fotta Andrea; che si fotta la Banca.

Ore 11.05 am
Bene ho vinto, ed ora devo rifarlo per poter andare in attivo. Uhm vediamo un poco; qualcosa non va; questa becera macchinetta NON MI VUOLE PIÙ ASSECONDARE. Forse qualcuno, con le sue zozze e lerce mani, l'ha resa stupida. Ho perso. Poco male. Ho ancora una bella mazzetta in tasca. Sento un odore provenire dalla cucina del bar. D'un tratto mi accorgo di avere fame. Ma non posso pagare con la carta moneta. Mi serve per il prosieguo della giornata. C'è un distributore automatico lì; mi prendo una merendina ed una bibita. Gioco, vinco e perdo, ma è ora di uscire. Mi squilla il cellulare. È Andrea. Non rispondo, che si fotta. Mi squilla nuovamente. È mia moglie che mi domanda dove sono. "Ma come dove sono? Sono al lavoro no? Devo mantenere la famiglia lo sai!"

ore 13.33 pm
Vado a prendere i piccoli alla fermata del bus di ritorno da scuola. Sono arrabbiato e penso al pomeriggio ed a come riuscire a riprendere la somma persa al bar. A casa li lascio alla mia dolce metà, che li abbraccia e mi guarda. Vorrebbe dirmi qualcosa, ma è meglio che non mi stuzzichi. NON HO VOGLIA di parlarle, ho solo quello smodato desiderio di VITTORIA.

Ore 14.52 pm
Sono pronto, mi sento baciato dalla fortuna, nonostante l'ennesima non risposta alla chiamata di Andrea. Entro nella grande sala. La MIA SALA. LA MIA VITA. Qui i miei sogni diverranno realtà un giorno. Oggi mi accontenterei di potermici avvicinare. Cambio i soldi in monete e si parte. Intorno a me una miriade di videocamere che mi seguono dall'alto, impazienti di capire dal MAESTRO quale metodo utilizzerò per sbancare tutto e far saltare il banco. Vinco. Perdo. Mi si avvicina un signore con divisa della Sala e mi domanda se ho bisogno di aiuto: "ma ammazzati!"

Ore 18.47 pm
Ancora una chiamata al telefonino di Andrea. Mi dice che ha bisogno di incontrarmi. Neanche fosse mia moglie! A proposito, meglio andare a casa. Mia moglie è lì con i bimbi, seduta al tavolo. Ha pianto. Lo si evince dal contorno degli occhi arrossato. La cena va liscia, poche parole e poche domande sulla giornata. Sanno tutti che LAVORO per loro, per consentire a tutti quel tenore di vita.
Ore 20.33 pm
Saluto tutta la famiglia e dico loro che andrò al bar con amici per vedere la partita. Sanno che mento, ma non domandano altro. Prendo l'auto, e mi faccio 53 km di asfalto per andare lì, in quel posto che tutti chiamano "la Bisca". Siamo in parecchi. Ci conosciamo di vista, quasi fossimo degli appartenenti ad una setta. Dentro, tanti tavoli rotondi vestiti con il panno verde. Fuori ronde strane di auto nervose. Si comincia. Mani buone e alcune no. Ma tutto sommato non mi lamento. Il fumo di sigarette appiattisce la vista. Comincio a perdere. Ma rivinco subito dopo. Sono un DRAGO DEL GIOCO.

Ore 00.23 am
I miei AMICI cominciano ad andar via. Percepisco che è ora anche per il sottoscritto. Esco. Puzzo di fumo. L'ossigeno dell'aria aperta mi fa girare la testa. Un ombra mi si avvicina. Merda...è Andrea. Lo strozzino o usuraio per quelli che parlano forbito. Mi cinge a sè e comincia a darmi colpi nelle costole con relative minacce. Lui NON CAPISCE. Cerco di prendere tempo e gli anticipo qualcosa di quello che mi prestò una settimana fa. Mi lascia, prende i contanti e se ne va. Sa che sono la GALLINA DALLE UOVA D'ORO. Conviene anche a lui.

Ore 02.33 am
Entro in casa dolorante ma cerco di non darlo a vedere. Mi avvicino al letto. È vuoto. Vado nella camera dei bimbi. Anch'essa lo è. Ma che succede? Vado in bagno e sullo specchio un foglio bianco con alcune parole scritte, appiccicato con dello scotch. " Non possiamo andare avanti così. Ci stai rovinando la vita. Questa NON È VITA. Ce ne andiamo perchè tu sei patologicamente un giocatore d'azzardo. Se vuoi distruggerti fallo pure, la tua famiglia ti lascia".....ma come? Io mi sbatto per loro e questa è la riconoscenza? HANNO PERSO LA MANO GIUSTA. Io SONO una persona normale, non ho bisogno di aiuto da parte di nessuno. E' vero gioco, ma riesco a controllarmi, sono in pieno possesso delle mie facoltà mentali. Domani è un altro giorno.

Questo breve raccontino nasce dopo aver partecipato ad un Convegno organizzato dalla Giochi del Titano sui vari aspetti sociali del gioco. E' stato interessante cercare di capire (non ci sono riuscito in realtà) le famose REGOLE DEL GIOCO. Questo racconto è una estremizzazione abbastanza reale di ciò che capita a persone versanti in patologie legate ad esso.
Secondo i dati forniti dallo Sportello “Gioco Sano” di San Marino, presso(??) la sede della Giochi del Titano, dal 2008, 95 persone si sono rivolte a tale ente per evidenziare problematiche strettamente connesse al gioco. Esistono due metodologie di approccio: l'Auto_esclusione e l'Esclusione coatta. Se nel primo caso si può notare una consapevolezza minima sul fatto che la persona abbia REALMENTE una patologia, non è demagogia capire che solitamente si arriva a questo punto perchè oramai si è fatto “terra da ceci” intorno. E' una (piccola) vittoria di Pirro in realtà.
Un poco quello che accade nelle riunioni degli Alcolisti Anonimi allorquando ci si presenta agli altri dicendo “sono un alcolizzato”. Ma è comunque un punto di partenza, che prevede una fase di terapia associata ad un divieto al gioco stesso, quanto meno nella stessa struttura!!! Il problema è proprio questo infatti. Il responsabile del Casinò di Mendrisio, Andrea Camponovo, affermò che nel momento in cui in Svizzera si è di fronte ad una delle due esclusioni citate all'interno della stessa Nazione, è certo il fatto che il giocatore patologico non potrà giocare nelle altre strutture di tale Nazione. Come ben disse, il problema sorge nel momento in cui il Casinò di Campione d'Italia è a 5 minuti di distanza, e gli accordi fra i due Stati NON PREVEDONO interazione fra i i sistemi di controllo.
Ma a cosa servono queste strutture_sociali all'interno di una macchina da business? Servono innanzitutto per poter avere la coscienza pulita da parte di chi gestisce la sala, sul fatto che eventuali comportamenti “sopra le righe” essi li combattono e li monitorano. Una sorta di terapia con il metadone che si prescrive al tossicodipendente.
La linea di confine tra gioco consentito e gioco d'azzardo è labile e non affatto tracciata. C'è forse differenza tra chi rimane chiuso per 10 ore all'interno della struttura o tra chi sperpera il proprio denaro alla ricerca dei famosi numeri ritardatari delle estrazioni del Lotto? O tra chi compra tanti Gratta e Vinci, e chi gioca alle macchinette del Bar?
Convengo con il direttore Caronia solo su questo aspetto: le macchine nei bar NON SONO SUPERVISIONATE, e sono realmente la morte di ogni caso patologico. Sono la quintessenza dell'azzardo stesso. Quanto meno un controllo, seppur di parte (per i motivi sopra descritti) alla Giochi del Titano v'è. Lo stesso Direttore su mia espressa domanda se San Marino fosse mai pronta eventualmente ad aprire dall'oggi al domani un Casinò, valutato quale uno dei primi luoghi (i casinò in generale) ove si ricicla denaro sporco, e se al contempo stesso, il tessuto sociale della Repubblica fosse in grado di sostenerlo, sostenne: “….che qualora la Politica dovesse mai decidere di costruire un Casinò, esso dovrebbe essere di stampo prettamente STATALE, poiché laddove vi fosse una struttura privata, si avrebbero maggiori connivenze con il malaffare ed i rischi ad essa connessa. Una casa da gioco Pubblica non ha nessun interesse nell'imbattersi in certi atteggiamenti poco leciti. A San Marino vi sono tanti Casinò....sono le stesse Slot Machine sparse in giro per il territorio, che non possono di fatto avere nessun controllo.”
Ora tale discorso è in parte accettabile a mio modo di vedere; ma deficitario in sostanza.
Lo Stato dovrebbe quindi arrogarsi il diritto di fare del Business su una devianza patologica propria del giocatore d'azzardo. Ovvio che non tutte le persone che frequentano queste strutture possano essere categorizzate come tali; ma l'humus sociale stesso, ben rappresentato dai dati del Dottor Sailis e del Dottor Fea, ossia quello di una utenza patologica di età avanzata, con titoli di studio medio bassi, meridionali e senza famiglia, lasciano un poco il tempo che trovano. L'esempio svizzero, di una nuova generazione che “in attesa di andare in discoteca, si approccia al mondo del gioco” è la cosa ancor maggiormente inquietante ed è un modello facilmente esportabile anche qui del resto. Mentre dicevano queste parole, in una sorta di continua “giustificazione” del gioco d'azzardo e delle strutture che lo contengono, o del DIVERTIMENTO che esse consentono, (nonostante in verità sia sempre esistito nelle varie epoche storiche) mi domandavo tra me e me.....ma perchè io dovrei andarmi a chiudere in un edificio e giocare saltuariamente dei soldi, solo per divertirmi??
Allora quando vado a giocare a calcio, vestito con dei mutandoni lunghi con altre 21 persone, che corrono per la conquista di un dannato pallone da gioco, cosa stiamo facendo in realtà? Ci stiamo forse divertendo o cosa?
Credo di si, ma anche questo esempio è stato toccato più e più volte dal malaffare delle scommesse clandestine. Allora?
La realtà delle cose è che tu una Casa da Gioco la potrai rendere a maggioranza e controllo Statale, la potrai fornire di strutture interne di prevenzione (ma sarebbe anche controproducente evidentemente..), ma sempre di una cosa si tratta: di un luogo ove le devianze, e tutto il malaffare che vi gravita intorno, sono all'ordine del giorno e non ammettere ciò equivarrebbe nel porre il proprio capo sotto la sabbia.....SCOMMETTIAMO CHE PRIMA O POI SI MORREBBE DI ASFISSIA?

Buona vita.


Matteo Zeppa.

3 agosto 2014

PRODUCI->CONSUMA->CREPA!!!



...i numeri e la loro asetticità.
I dati, aggiornati a Maggio 2014, dell'ufficio statistica, parlano di 1314 disoccupati a SM.
Il problema dell'intercalare numerico è appunto quello di non trovare un metro di paragone adatto.
Bene...quel numero di disoccupati supera interamente gli abitanti di 3 Castelli sammarinesi.
Chiesanuova: 1111 Abitanti
Faetano: 1170 Abitanti
Montegiardino: 914 Abitanti

Di fatto siamo in presenza di un tasso di disoccupazione maggiore delle persone stesse che vivono in 3 ben distinte realtà. E' come se tutti loro NON lavorassero.

Bisognerebbe rivalutare un nuovo sistema di pensiero, e perchè no, quello di lavorare meno ore, ma lavorare tutti, e non in ruoli predefiniti dal volere assoluto.
La conseguenza, sarebbe quella di dover necessariamente ricalibrare, a cascata, tutto ciò su cui si è investito, dando una svolta umana al tutto. Si tratterebbe di una svolta epocale, impostata sull'uomo e non più sul vile denaro. Saremmo in presenza, allora, di una scoperta della vera dignità della vita stessa, e conseguentemente anche di quella legata al lavoro ed al salario.
Ci hanno insegnato la teoria "produci, consuma e crepa", e ce l'hanno innestata nel DNA di ognuno di noi. E del tutto inconsciamente, noi la stiamo riversando egualmente verso i nostri figli. L'accettazione passiva a ciò, non prevede che ci si possa distaccare da tutto questo.

Ricordate? 
Ricordate quando i nostri genitori ci invitavano nell'intraprendere un percorso di studi con motivazioni tali per cui "studia ragioneria (chiaramente è un esempio, non me ne vogliano i ragionieri eh?!?) che troverai un lavoro sicuro"?. Dicendoci ciò, non facevano altro che adeguarsi all'imprinting di sistema capitalistico che a loro volta subirono, atteggiamento enfatizzato anche dalla miseria causata della seconda Guerra Mondiale. E noi, figli divenuti padri o madri, non ci discostiamo da quell'assunto. L'errore fondamentale è quello di svilire la vera natura dell'essere umano. Non tutti vorrebbero studiare ragioneria, ma che so, amare le arti ed i mestieri più svariati, ma che tale società manipolata indica nel non essere remunerativi. Quella cazzo di tara ha sconvolto tutto, creando altresì una competizione tale da essere tutti divenuti schiavi del salario più alto, perchè è così che troveremo la pace.
Il nostro vicino di casa è divenuto il nemico. Dobbiamo avere più di lui (ed ovviamente la la cosa è reciproca). Non esiste più la solidarietà. Ci siamo isolati, poichè ci hanno imposto nel farlo e lo abbiamo passivamente accettato, esasperato e confermato.

Ma un sistema sammarinese, può e deve essere salvato, perchè i numeri sarebbero dalla nostra.
Ed invece si punta al terrorismo intellettuale, inculcando paure ataviche, accettando supinamente i dettami degli organismi internazionali, i reali fautori, unitamente alle lobby bancarie, della crisi del mondo occidentale e del capitalismo sfrenato. Idiozia pura è quella di non sapere che ci saremo andati dentro pure noi. Fa comodo far pensare alla società sammarinese che siamo in emergenza. Come è altrettanto semplice mentire spudoratamente (sapendo di farlo) asserendo che "esiste la crisi", "dobbiamo tirare la cinghia", "l'Italia è in crisi e noi di riflesso perchè siamo al suo interno".
Citando continuamente un concetto di SOVRANITA' che è costantemente stuprato nella propria essenza.
Essa permetterebbe di fare le cose come vogliamo noi, per il nostro bene, per fare in modo di far terminare gli sguardi in cagnesco tra vicini di casa.

Eppure...eppure ancora si cercano scuse, e si fanno leggi contro i lavoratori a discapito di sgravi a pioggia ai datori di lavoro, enfatizzando appunto i dettami del "produci, consuma e crepa".
Personalmente e non è la prima volta che lo dico, sarei disposto anche a lavorare meno ore, consentendo che un altro compagno lavoratore possa ritrovare quella dignità che la società malata gli ha tolto. Ovviamente, come dicevo sopra, dovrebbe cambiare anche il sistema per cui se abbassassi le mie richieste salariali, dovrebbero abbassarsi anche le imposte indirette (passatemi il termine) come quella del mutuo (per esempio). Un gioco di dare e avere molto più umano e dignitoso che tanto paura fa a tutti coloro che invece vivono per fomentare le differenze, anche tra i lavoratori stessi.

Per l'immediato, visto le ataviche, persistenti e lacunose ricerche di investitori ultramegamiliardari, pare essere l'assunto di questo fallace esecutivo, come del resto di quelli che lo hanno preceduto, sarebbe il caso di analizzare per bene le mansioni di quei 1314 disoccupati e prevedere che si portassero in questa terra datori di lavoro in quel senso. Ovviamente questo non escluderebbe la ricerca folle di cui sopra, che tra l'altro prevede banche internazionali (ancora...). Uno stop deciso agli sgravi, con un deciso investimento che miri all'autoimprenditorialità sammarinese, che nulla ha da invidiare a nessuno.

E cosa non secondaria: la mancanza di una dignità lavorativa e conseguentemente salariale, porta all'enfatizzazione del fenomeno del lavoro nero. Ci sono i controlli??
Ma io vi sfido seriamente: se mai dovessi essere sommerso dalla marea nera, e se dovessi soppesare i rischi di far saltare ciò che devo alla mia famiglia, per la sua sussistenza e sopravvivenza, sarei il primo a ricercarlo, perchè questa società bieca non mi impedisce di fare altro. L'evoluzione dell'uomo del 2014, se messo con l'acqua alla gola, non è altro che simile alla lotta nelle arene romane. Deriviamo da loro, poiché già lì era presente il leader maximo che con il pollice verso o meno, decideva della vita di altri. Era lui, dall'alto della sua parvenza di un Dio calato in terra, a decidere chi doveva restare in vita o morire, di un paventato diritto di dignità o meno (erano pur sempre degli schiavi...)

Lo stare bene tutti, fa una paura dannata al potentato con vesti fatte di pizzo e merletti. Perchè a LORO hanno insegnato sempre che ci deve essere un vincitore ed uno sconfitto. E basano tutta la propria esistenza, e quella dei propri sodali, su questo caposaldo...mors tua vita mea.
Un cambiamento radicale porterebbe invero nel decriptare tutta la loro esistenza certa, poggiante su fallaci teorie machiste.

Un passo indietro non sempre corrisponde ad una sconfitta.
A volte è semplicemente vitale e necessario.

! think a different choice !

20 luglio 2014

OPERAZIONE TRASPARENZA: Cedolino paga Giugno 2014

Come promesso, ecco qui la busta paga di Giugno 2014, comprensiva dei 1480,11€ quali Licenziamento Anno Precedente.



30 giugno 2014

Si cominci con un bel respiro di TRASPARENZA personale, assolutamente dovuta!

Ed eccoci qui...
Diverse volte si blatera all'aria che la totale trasparenza deve essere specificatamente reale a San Marino, ad iniziare da coloro che hanno avuto la fortuna d'essere delegati da parte del popolo nel rappresentarli all'interno delle Istituzioni.
Evidentemente per più d'uno è semplicemente un modo di dire, quasi un turpiloquio, pertanto comincio io sperando che in tanti di coloro che hanno questo onore (anche coloro che indossano sempre abiti inamidati con cravatta d'ordinanza) nella mia stessa situazione, comincino a rendere edotta la cittadinanza, sui propri redditi.
Ritengo che debba essere un passo necessario per giocare chiaro con tutti e su tutto.
PS: d'ora in poi, posterò sul mio blog le buste paga di tutti i mesi, sino a che ricoprirò tale incarico.



27 giugno 2014

...dopo tanto pensar, rispondo al Segretario Heroooo.


"Rivela dunque che, malgrado le difficoltà di questo momento per alcune fasce di popolazione, alcune tipologie di lavoro non sono accolte da parte dei cittadini, a partire proprio da quelle necessarie all'attività turistica." (Fonte SMTV).

Questi sono gli alti concetti che riesce ad esprimere il Segretario al Lavoro Iro Belluzzi, in merito alla poca affluenza dei lavoratori iscritti alle liste di collocamento per lavorare in centro storico, che a dir suo, su 60 casi, solo una decina sarebbero andate ai colloqui e di queste solo 4 avrebbero accettato.
Mi pongo però alcuni quesiti: con quale faccia possa esprimere concetti sì bassi e poco gratificanti, nel momento in cui Lei stesso definisce tali numeri, frutto di un sondaggio. Il sondaggio è qualcosa di aleatorio, e ricalca esattamente l'impronta che lo stesso Segretario fornisce alla sua segreteria di competenza. Un sondaggio non è uno strumento di certezza numerico-matematico con cui si possano poi estrapolare dei dati concreti su cui ragionare.
Anche io (povero stupido che sono) caro Segretario Belluzzi, allora potrei dirLe che ho fatto dei sondaggi sul suo operato in quella segreteria di Stato, e da ciò che ne ho recepito, Lei ne uscirebbe con le ossa rotte. Ma rimane semplicemente quello che è: una sensazione o sondaggio che dir si voglia.
Del resto non potrei aspettarmi nulla di differente da parte di chi, più o meno un anno fa, su una richiesta di verifica se corrispondesse al vero che un lavoratore sammarinese, prossimo alla conversione PER LEGGE al tempo indeterminato, la ditta stessa pareva che lo volesse lasciare a casa, richiedendo però contemporaneamente (allo Stato) ancora ulteriori sgravi per l'assunzione di altri lavoratori. Ricorda la telefonata?
Le chiesi se avesse ricevuto la raccomandata inviata in conoscenza (si usa fare anche così) alla sua Segreteria da parte del sindacato. Lei rispose di no; la invitai pertanto nel fornirmi il numero di fax del suo ufficio, ma poi Le dissi di non prendere in giro nessuno visto che tale missiva era stata mandata all'universo mondo, anche a Lei pertanto.
Non potrei del resto attendermi nulla di nuovo da colui che ha legiferato una legge sul precariato a vita, prevedendo stipendi da fame per qualsiasi tipologia di lavoratore, che abbia intrapreso studi che lo porteranno ad avere un titolo di diploma piuttosto che una dozzina di lauree.
Lei ha standardizzato il mondo del lavoro verso il basso, prevedendo anche riassunzioni sino a due livelli inferiori a quelli del precedente lavoro. Al contempo però, è bene sapere che Lei in quella legge, ha altresì previsto innumerevoli sgravi contributivi alle ditte, fornendo alle stesse la possibilità di assumere a poco e licenziare con un bel calcio nel sedere, persone, appena passano gli anni di obbligo, per ricominciare poi il circolo malato dall'inizio.

Ciò non è un sondaggio. Questa è la spietata realtà che Lei ha legiferato e difeso a spada tratta in Consiglio, unitamente ai suoi accoliti di pensiero. Le abbiamo fatto una interpellanza per questo, ma personalmente sono già pronto al peggio.
Vogliamo parlare poi della Legge sulla Editoria che la Sua Segreteria ha portato in Commissione Esteri, per sospenderla dopo 7 dico 7, articoli rinviata a data da destinarsi? 
La bramosia di portarla in lettura nella Commissione, Le ha fatto fare il passo più lungo della gamba. Aveva talmente tanta fretta di portare la nuova gallina dalle uova d'oro (ovviamente questo è un suo punto di vista...) ad un convegno sulla editoria che si sarebbe tenuto da lì ad un paio di giorni a seguire, che non si è neppure confrontato con gli stessi Commissari della SUA maggioranza, che l'hanno -di fatto- bocciata. 
Dunque a che gioco vuol giocare? Vuole anche Lei che il suo nome sia ricordato maldestramente come quello di chi l'ha preceduta nella scorsa legislatura? Ci sta riuscendo benissimo, mi creda. 
Poichè quello che manca a San Marino è proprio il lavoro. QUALSIASI TIPO DI LAVORO!
Ma come? Non eravate VOI stessi che sbandieravate ai quattro venti (che da un sondaggio risultano essere di più...) che dopo l'uscita dalla Black List italiana, avremmo avuto frotte di industriali al confine in attesa di fare impresa? E dove sono codesti, di grazia? Forse anche lì avevate commissionato un sondaggio?
Io credo che gli industriali non siano dei "signor pistola", quantomeno quelli veri. Credo che se davvero intravedessero possibilità di fare impresa di un certo spessore a San Marino, non esiterebbero nemmeno un minuto, poichè il loro primo pensiero è il guadagno (dal loro punto di vista...non dal mio).
Se non arrivano è perchè la situazione politica sammarinese è un bel casino. Punto.
Arresti, inchieste, soloni che millantano di avere documenti compromettenti ma che non vanno a depositare le loro memorie in Tribunale. Chi glielo fa fare agli imprenditori di entrare in una terra così incasinata? Se lo è mai posto tale quesito? 

Nel contempo abbiamo situazioni drammatiche di gente che non ho derrate alimentari per sfamare loro e le proprie famiglie. Persone che hanno terminato qualsiasi ammortizzatore sociale (ricorda un anno e mezzo fa che blaterava che erano pochissimi questi casi? Era anche quello un sondaggio?).
Lei continua a non vedere al di là del proprio naso, caro Segretario Belluzzi. 

Tanto è vero che mancano pure accordi di coordinazione tra le diverse segreterie in merito al lavoro. Magari prima di gettare fango con dei sondaggi, sarebbe il caso che la Segretaria al Lavoro si interfacci maggiormente con quella al Turismo, con quella alle Finanze o con quella all'Industria per dire...invece tutti puntate nell'ignorarvi vicendevolmente. Non riuscite proprio a fare sistema.
Bramate nel mettere nel bandierine con le vostre belle facciotte a discapito del benessere della nazione.

Credo però di avere capito la sua tattica: mascherare con sondaggi falsi e tendenziosi il fallimento della Sua segreteria al Lavoro, per tutto ciò che ho descritto sopra. Anzi peggio...punta ancora il dito verso i lavoratori, rei di non abbassarsi a certi mestieri. E' un vecchio adagio, non nuovo a San Marino, ma che Le dovrebbe quantomeno insegnare l'umiltà di pensare prima di fare certe dichiarazioni, soprattutto dopo aver devastato il mondo dei salariati con quella legge scriteriata.
Non è con sondaggi che si fanno i fatti.
Anzi si vanno a denigrare le persone nuovamente, per colpe che sono attinenti anche alla Sua politica del Lavoro.
Io Segretario, ho uno stipendio di 1600 
euro al mese di piede retributivo, a 40 ore settimanali e sono un terzo livello. Ovviamente poi percepisco qualcosa di più, poichè lavoro il Sabato ed a turno la Domenica, ma questo solo per dirLe che ad oggi, in confronto a tante migliaia di sammarinesi a casa, mi sento un privilegiato. Non mi permetterei mai di puntare il dito verso i lavoratori come fa Lei.

Facciamo un giochino? Mettiamo on line dal prossimo mese TUTTE le nostre buste paga e vediamo di cominciare a ragionare sul chi ha diritto o meno di parlare di quelle che Lei definisce "
alcune tipologie di lavoro non sono accolte da parte dei cittadini"?. Io non mi azzardo perchè conosco (in parte) la situazione lavorativa.
Lei invece, per celare un fallimento del tutto evidente, si sta muovendo ai comandi di un caterpillar, dando poi la colpa ad altri.