24 dicembre 2012

La mia personale più grande "prima" delusione.



Rete ha promosso un emendamento che prevedeva il decurtamento di un 30% sul totale previsto per oltre un milione (variabile a seconda del numero dei Consiglieri) di euro per ciò che riguardava il finanziamento pubblico ai partiti.
Presa di posizione forte? No, assolutamente sensata.
Il Governo dal canto suo, ne prevedeva uno suo che ne prospettava uno del 10%.
Forse una negoziazione la si poteva trovare ed i segnali ad un certo punto v'erano tutti.
Ma cominciamo dall'inizio.
Già perchè dopo i primi interventi di Gloria, illustratrice dell'emendamento, di Elena e di Roberto in seguito, si percepiva che la cosa non piaceva a nessuno, ammesso e non concesso che NESSUNO -inizialmente- prese parola in un aula solitamente non poco parca di interventi....anzi.
Ad un certo punto, solleticati dalle nostre parole, qualcuno cominciò ad intervenire, palesando semplicemente una levata di scudi contro l'emendamento, reo d'essere troppo intransigente, con scuse quali: "eh...ma se togliamo il finanziamento pubblico, si rischiano cose poco piacevoli" o " i tagli sono già stati indicizzati" o " siete matti? Così dovremo licenziare impiegati", o ancora "...negli ultimi anni ci siamo già tolti il 40%...".
Insomma, fuffa....scuse architettate ad hoc, per cui verrebbe da rispondere dove sono -e la qualità di accantonamento- di tali somme negli anni precedenti.
Mi sovvenne pertanto fare alcune puntualizzazioni, visto che solitamente si può prendere parola solo una volta.
Affermai che innanzitutto non si trattava di un azzeramento totale del sovvenzionamento (in risposta a G.F. Terenzi), ma di una decurtazione sostanziale per coloro che oggi predicano la Spending Review, ma pronti nel tassare sistematicamente gli unici che hanno un reddito accertato (ma non quelli che sono abili a nasconderli, grazie ad una mancanza di legge e riforma tributaria e/o fiscale degna di questo nome), sammarinesi e non, ma totalmente incapaci nel fare quel famoso primo passo, capace di fare intendere una svolta anche di pensiero.
No...tutto questo non accadde.
Anzi.
Sulla mia rimostranza dell'avere il sentore che "sovvenzionamenti chiamiamoli strani, a mio parere, vi sono ugualmente", si scatenò la rezione -anche giusta- di chi invece, esattamente come RETE, rese chiari i propri costi della campagna politica.....ma (ahimè) non quella di altri, ovviamente.
Sovvenzionamenti "privati" per intenderci.
Il punto è che a molti manca anche il semplicissimo senso di gestione del denaro provente dal percepimento di tale finanziamento annuale, non contando poi quelli ricevuti grazie al raddoppiamento dovuto per la campagna elettorale.
Solo che poi, inaspettatamente prese parola Mario Venturini ed affermò che era pronto a votare a favore di quell'emendamento, per tutte le motivazione che noi 4 spiegammo.
Qui nacque allora la crisi di identità della DC, esemplificata dal comportamento del suo capogruppo, intento ed affaccendato per 45 minuti nel calcolo di quanti soldi avrebbero perso, ripeto perso e non RESI -ripeto RESIallo Stato.
Dopo diversi minuti, fummo pronti a scendere ad una decurtazione del 20%, piuttosto...
Da notare che sfidammo l'aula nel votare in manietra PALESE quell'emendamento, affinchè ognuno potesse essere responsabilizzato del proprio diniego o meno.
Dopo lunga concertazione (una fuffata di prima categoria), decidemmo di andare dalle loro Eccellenze proponendo che notata l'impossibilità di arrivare ad un accordo, evidentemente mai voluto da molti, si procedesse con la votazione dell'emendamento originale - il taglio del 30%-.
Si arrivò a quel punto alla votazione.
La DC (chiaramente e nitidamente) da subito richiese la votazione segreta. Da notare che per regole del Consiglio, su 60 Consiglieri, basta che solamente uno la chiami, (eggià ne basta solo uno a fronte di 60!!!) e la si attua.....ma questo sarà terreno di una nostra battaglia in futuro.
Partendo poi da un presupposto ben saldo: NELLA VOTAZIONE SULLA FINANZIARIA, OSSIA LO STRUMENTO CHE DELINEA LA VIA ECONOMICA INTRAPRESA DA UNO STATO, NON E' POSSIBILE VOTARE IN MANIERA SEGRETA!!! E tale oscenità è stata richiesta sia dalla maggioranza che dalla opposizione.
I risultati della votazione, parlano in maniera nuda e cruda:
14 voti favorevoli.
Da tenere presente una cosa fondamentale che l'intera opposizione ha un bacino di voti pari a 25!
Da qui nasce la mia più grande delusione: 12 persone dell'opposizione HANNO DECISO NEL NON FORNIRE PER PRIMI l'esempio di SPENDING REVIEW interna, celandosi dietro il voto segreto.
Oltre all'aver assistito ad uno spettacolo dannatamente poco edificante, ad una finanziaria che tassa in maniera ben distinta e colpevole, che defiscallizza barche di oltre 10 metri, ed altre chicche...ecco questa (probabilmente) è la mia piccola e fottutissima più grande delusione.
La necessità di dover fare tirare la cinghia a quasi tutti, ma non quella di rinunciare a dei soldi.
Tristezza.