28 dicembre 2011

Casinò???




E' uno dei punti di rilancio economico che vorrebbe una "certa" parte sammarinese.
Al di là dell'essere più o meno d'accordo con la sua attuazione, ed io sono assolutamente contrario sia chiaro, questi "certi", ivi comprese Associazioni di Categoria, lo usano quale specchietto per le allodole in risposta alla crisi economica titanica, millantando ricavi mostruosi, consentendo in tal modo a questa Repubblica martoriata da sè stessa, l'ennesimo "nuovo" salto verso il facile guadagno.
Un mio piccolo pensiero lo scrissi qui sul Don Chisciotte pagina 12 e 13, a seguito di una mia partecipazione ad un convegno.
Ma partiamo dalla storia: qui sotto è riportato l'accordo Bilaterale del 1953 Italo_Sammarinese:





















































































































L'articolo 47, comma 4, recita così: " Il Governo della Repubblica di San Marino si impegna a non permettere nel proprio territorio l'impianto o l'esercizio di case da gioco o di altri centri del genere comunque denominati, nei quali si svolgano giuochi di azzardo".

1953!!!!!
Si era in un particolare contesto storico, che anni dopo avrebbe portato ai fatti di Rovereta.
Eravamo in presenza dell'unica Nazione occidentale guidata da Comunisti e Socialisti in un contesto di guerra fredda, e ciò non piacque all'Italia e nemmeno agli USA.
La firma di quell'accordo lo si può interpretare benissimo come un atto di forza da parte dell'Italia, ma questo non c'entra, se non per il fatto che in tutti questi anni, NON SI E' MAI PENSATO DI MODIFICARE QUELL'ACCORDO, quindi non ci fu mai una vera esigenza sammarinese in tal senso.
Pensare di fare un atto unilaterale, senza ridiscendere a tavoli appositi, parrebbe avventato. La Storia è lì che lo dimostra...la nostra Sovranità non è mai stata tale, sempre fatta (anche per motivi di territorio e altro) di compromessi. Non considerando il fatto che siamo in attesa da un paio d'anni di altre firme.


Mentre or ora (in realtà da diversi anni a questa parte) alcuni fenomeni nostrani si accorgono che l'economia potrebbe essere risollevata con una casa di Azzardo, nel 2012!!!! Osta che tempismo!!!!


Inutile poi citare il fatto che il GAFI ponga tra i primi posti il pericolo di riciclaggio di denaro sporco (ma tanto noi pensiamo di poterlo e saperlo fare benissimo) propriamente quello derivante dalla movimentazione di danaro delle case da Gioco, leggi qui:


"La Relazione ha chiaramente evidenziato come il settore del "gioco" costituisca il punto di incontro di plurime, gravi distorsioni dell'assetto socio-economico quali, in particolare, l'esposizione dei redditi degli italiani a rischio di erosione; l'interesse del crimine organizzato; la vocazione allo spasmodico arricchimento di taluni concessionari che operano, sovente, in regime di quasi monopolio; il germe di altri fenomeni criminali come usura, estorsione, riciclaggio; infine, la sottrazione di ingenti risorse destinate all'erario. E soprattutto emerge come, nei periodi di crisi economica, tale fenomeno degenerativo si accentua maggiormente in quanto,  nell'impossibilità di un aumento della tassazione, si implementa il ricorso ad incentivazioni della "malattia del gioco", un meccanismo che, quanto più cresce, tanto più é destinato a favorire forme occulte di prelievo dalle tasche dei cittadini, mascherando tale prelievo con l'ammiccante definizione di gioco, divertimento e intrattenimento."


Tale relazione è del Luglio 2011 e si riferisce all'Italia ma se si cambiasse il soggetto del capoverso riportato sopra, mettendo San Marino, sembrerebbe ricalcare proprio la nostra attuale situazione.
Capisco la necessità di ingolosire il "popolo bue" con voli pindarici e facili guadagni, ma ritengo che a tutto vi debba essere un limite. 
Non mi piace essere tacciato per illiberale o proibizionista, ma a tutto v'è un limite.


Ora, se avessimo almeno e quantomeno avuto le palle per dire: "eh no....noi siamo uno Stato, e vogliamo a tutti gli effetti essere un PARADISO FISCALE PALESE (perchè in maniera sommersa lo eravamo già), la querelle del casinò avrebbe avuto una connotazione plausibilmente differente. 


Apro una piccola parentesi; la nostra Nazione è sempre vissuta sullo sviluppo turistico. 
Vi fu un evento quest'anno, che anche se non apprezzai personalmente, mostrò a tutti cosa potenzialmente potremmo essere: la visita del Papa. 
Uno Stadio messo a sua disposizione e gente...tanta gente. Pensare di sfruttare questi tipi di eventi, ovviamente non religiosi, ma più laici come i concerti? Potrei citare anche il Rally Legend a tal proposito.
Saremmo anche geograficamente appetibili, visto che il BPA Palas è lontano, ma pare che in uno stato LAICO quale dovrebbe essere San Marino, quello stesso stadio non possa essere messo a disposizione per eventi del genere.Che inevitabilmente portano indotto, riempiono alberghi e ristoranti; ma possibile davvero non pensarci?
Darsi la zappa sui piedi è all'ordine del giorno.
In Estate viviamo dei rimasugli lasciati dalla riviera. Sperando che faccia cattivo tempo per poter avere un poco di afflusso turistico quassù. 
Sentire Segretari di Stato autoincensarsi di complimenti ad uso ceppa, sulla ricettività turistica di questo Natale (che per ricordare ha una spesa di circa 310mila euro....


Seduta del: 3 NOVEMBRE 2011/1711 d.F.R. Delibera n.5 Pratica n.1800 IL CONGRESSO DI STATO
sentito il riferimento del Segretario di Stato per il Turismo, lo Sport, la Programmazione Economica e i Rapporti con l’ A.A.S.S;
2011,
vista la propria precedente delibera n.14 del 5 aprile 2011; vista la nota dell’Ufficio di Stato per il Turismo, prot. n.1858 del 28 ottobre
autorizza
la spesa di € 307.990,00 (trecentosettemilanovecentonovanta/00) da imputarsi nell’ambito del corrente esercizio finanziario come segue: - € 297.990,00 (duecentonovantasettemilanovecentonovanta/00) sul cap. 1-7-4060 “Manifestazioni sportive e varie a valenza turistica”;
- € 10.000,00 ( diecimila/00) sul cap. 1-7-4050 “Materiale di propaganda-provviste”)

e notare che invece la sera, dalle 18 in Centro Storico pare esserci una sorta di coprifuoco, (non c'è anima viva!!) è davvero imbarazzante. 
Non siamo capaci di contrastare la riviera ed i suoi eventi, non è pensabile farlo con le sole Feste Medievali 
(Seduta del: 6 GIUGNO 2011/1710 d.F.R. Delibera n.10 Pratica n.1000 autorizza
la spesa complessiva di €. 228.407,50 )


o le Albe sul Monte (passata da una cifra faraonica della prima edizione ai "solo" 66mila euro di quest'anno) tutte a spese dello Stato..., con dati non censiti ufficialmente sulle presenze che parlarono di 70000 persone..... 
Bisognerebbe anche essere in grado di creare delle joint venture con essa. Invece no. Vogliono un Casinò. Paradossalmente ci sarebbero migliaia di altre soluzioni molto più veloci e lineari. Invece spingono per il Casinò...alcuni raccolgono addirittura delle firme. Sarebbe bello sapere quello che dicono a coloro ai quali si propone questa cosa..."scusa, vorresti un casinò? Dai che ci sarebbe un sacco di denaro"...ma suvvia! E poi quella raccolta firme a cosa dovrebbe portare? A mettere nell'angolo chi non la pensa nella stessa maniera??
Ma questo Casinò, lo sapremmo gestire? 
Avremmo le forze dell'Ordine in grado di rinculare tutto il lercio ed il marcio che gravita attorno ad esso? 
Beh, vedendo questo articolo di cronaca direi di no. Ma analizzando più in generale i recenti fatti, che partono dal Killer dei cani, passando per i furti in case, arrivando al sabotaggio ai cavi di Prima, se ne ha la certezza. Non considerando poi le lotte degli Intelligenti per mandare via il comandante Zechini, o patteggiare per Riccio. Ed ai malavitosi "con il nostro stesso sangue" che vivono qui, e che hanno sputtanato un Paese, inquisiti solo in Italia, perchè qui da noi paiono godere di privilegi, a cui non è stato torto un che sia uno, capello.
Questo è un paese omertoso, che ricerca nel lercio di risollevarsi, fottendosene del prossimo, indicando il colpevole durante il giorno per poi, a sera, andarci a cena.
Questo è un Paese che giustifica una Tangente di Stato quale unica mossa per salvarlo.
Piuttosto, se mai questa ipotesi bislacca ed idiota si paventerà, mi batterò personalmente formando un comitato per non farlo, e ribadisco non sono assolutamente un proibizionista.


Vogliamo parlare di tutte le dipendenze da gioco? Delle famiglie rovinate per questa mania cretina, di andare a sciorinare monete in macchinette o cose simili, alla ricerca di un riscatto sociale effimero?
Ma su questo aspetto gli Intelligenti riflettono o cosa, o la fanno facilona attuando in tutto e per tutto il pensiero sammarinese? 



A queste persone, gli Intelligenti ed i fomentatori "de no altri", daremmo in mano una patata bollente come il Casinò?
Ma anche no!



Ma allora a voler essere più sportivi, anzichè il Casinò, se pensassimo ad aprire un Casino (senza accento)!!!!???


Ah per la cronaca, la questione Casinò venne riproposta nel 2007 in sede parlamentare italiana
(http://www.deputatipd.it/XV_Legislatura/Select.asp?Section=Arguments&Table=Documents&LeftBar=Argument&Argument=12&DocumentType=4&Mode=Edit&KeyName=ID&KeyValue=30026)



Interrogazione a risposta in Commissione
13-11-2007
Operatività di una casa da gioco nel territorio della Repubblica di San Marino
Ermanno Vichi
Numero: 501756
Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il 27 ottobre sul Resto del Carlino QN è stato pubblicato un reportage sul «casinò di Rovereta» nel territorio della Repubblica di San Marino;
il «casinò fantasma» si troverebbe fra Rimini e San Marino, e a poche centinaia di metri dal confine con l'Italia;
dietro l'ufficialità di una sala bingo, si troverebbero, all'interno dello stesso edificio due sale keno con 150 macchinette computer (tipo slot machine), per un giro d'affari che si aggirerebbe attorno a 500 mila euro al giorno;
l'accordo italo-sammarinese del 1953 impegna la Repubblica di San Marino «a non permettere nel proprio territorio l'impianto o l'esercizio di case da gioco o di altri centri del genere comunque denominati, nei quali si svolgono giochi d'azzardo»;
la legge sammarinese del 2000 «non disciplina il gioco d'azzardo che rimane vietato in qualunque forma esercitato»;
nella risposta all'atto n. 5-8072 il Governo ha semplicemente fatto propria la posizione già espressa e nota del Governo sammarinese, richiamando tra l'altro un parere del presidente Baldassarre, con una interpretazione che lo stesso si è premurato di smentire;
nella sua risposta il Governo non richiama inoltre nessun parere delle Autorità italiane dei territori contermini alla Repubblica di San Marino, Autorità che pare abbiano segnalato in passato la violazione degli accordi italo-sammarinesi e l'intensificazione dei flussi dei giocatori verso la vicina Repubblica -:
quali iniziative intenda assumere per porre rimedio alla problematica ricordata in premessa.
Seduta del 14 novembre 2007 - Commissione finanzeIn riferimento a quanto rappresentato nella question time in esame dall'Onorevole interrogante, concernente un reportage pubblicato dal giornale Il Resto del Carlino circa l'esistenza di un «casinò» sul territorio della Repubblica di San Marino, l'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato ha fatto presente al riguardo che la sala bingo sita in Rovereta non è gestita in forza di concessione rilasciata dalla stessa Amministrazione. L'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato ritiene, inoltre, che non è possibile esprimere valutazioni in ordine all'eventuale violazione all'articolo 47, punto 4), della Convenzione tra l'Italia e la Repubblica di San Marino del 31 marzo 1939 (modificato dall'Accordo aggiuntivo alla Convenzione di amicizia e buon vicinato fra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino, firmato a Roma il 29 aprile 1953), che prevede l'impegno della Repubblica di San Marino di non consentire, nel proprio territorio, l'impianto o l'esercizio di case da gioco nei quali si possano svolgere giochi d'azzardo. Al riguardo, si è inteso investire della problematica di cui trattasi il Ministero degli affari esteri, che ha trasmesso i relativi elementi istruttori, di seguito riportati. Il predetto Dicastero ha preliminarmente fatto presente che un casinò a San Marino era già esistito negli anni '50. La sua sede era presso il Kursaal, dove attualmente è installata la San Marino RTV. Il casinò fu chiuso poco tempo dopo anche su pressione del Governo italiano. Quegli anni furono caratterizzati dall'adozione, da parte del nostro Governo, di misure di soggiorno obbligato che videro, per emarginare il fenomeno della criminalità organizzata, insediamenti di malavitosi nelle città di Rimini e Cattolica, con la speranza che, sradicati dai luoghi di origine, questi individui non potessero più delinquere. Ma l'esistenza di un casinò, in zona contigua, poteva fare da ulteriore collante per il riciclaggio. Il 29 aprile 1953 venne stipulato un Accordo aggiuntivo alla Convenzione di Amicizia e Buon Vicinato fra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino del 31 marzo 1939, firmato dai plenipotenziari italiano e sammarinese De Gasperi e Giacomini. L'articolo 47 dell'Accordo, al punto 4, prevedeva l'impegno sammarinese «a non permettere nel proprio territorio l'impianto o l'esercizio di case da gioco o di altri centri del genere, comunque denominati, nei quali si svolgano giochi di azzardo». A compensazione, in corrispondenza delle rinunce fatte dal Governo della Repubblica di San Marino, tra cui il punto 4 del sopra citato articolo 47, il Governo sammarinese ha ricevuto dal Governo della Repubblica italiana la somma di 90 milioni di lire annue, per il periodo compreso tra il 1o gennaio 1946 e il 30 giugno 1952, e 150 milioni di lire annue dal 1o luglio 1952 in poi, in esenzione di qualsiasi imposta o tassa, ivi comprese quelle di bollo e di quietanza. Il 9 gennaio 1987, al termine dell'incontro tra il Segretario di Stato per gli affari esteri, Gabriele Gatti, e il Ministro degli affari esteri, Giulio Andreotti, svoltosi a Roma l'8 gennaio 1987, venne concordato il seguente comunicato, secondo cui «da Parte sammarinese è stata sottolineata l'importanza che si attribuisce all'apertura in territorio sammarinese di una casa da gioco che viene considerata come un problema interno della Repubblica di San Marino. Entrambe le Parti, consapevoli di una necessità di addivenire ad un accordo reciprocamente soddisfacente, hanno convenuto sull'opportunità di devolvere l'esame della questione alla prima riunione della Commissione mista, prevista ai successivi capoversi, alla quale parteciperanno anche dei rappresentanti dei rispettivi Ministeri degli interni». Durante la sessione del 23 febbraio 2006, a fine della scorsa Legislatura, il Consiglio Grande e Generale ha approvato un ordine del giorno del Consigliere Morri dei Popolari, già ex DC, in base al quale la Repubblica di San Marino avrebbe dovuto intraprendere trattative con l'Italia volte a consentire la riacquisizione del diritto di gestione della casa da gioco. L'ordine del giorno passò con 22 sì, 13 no, 4 astenuti ed 1 non votante. L'Ambasciatore d'Italia in San Marino prese allora contatti sulla questione con i Segretari di Stato agli Affari Esteri, Berardi, e alla Finanze, Mularoni. Entrambi confermarono che l'ordine del giorno era stato approvato, nella penultima sessione della Legislatura, in presenza non della maggioranza degli aventi diritto al voto (31 su 60), e quindi destinato ad esaurirsi con la fine della Legislatura. Qualora l'argomento fosse stato riproposto ed approvato, dopo le elezioni del 4 giugno 2006, prima di essere stato sottoposto all'Italia, sarebbe passato, trattandosi di questione controversa a livello locale, al vaglio del referendum popolare. Con la legge 25 luglio 2000, n. 67, sono stati introdotti e disciplinati i giochi a San Marino. Da Palazzo Pubblico ricordano che «la situazione che si è sviluppata da allora ha portato all'approvazione nel dicembre 2006 della legge che ha istituito l'Ente di Stato dei Giochi, ridando allo Stato la gestione e il controllo dell'attività dei giochi, fino a quel momento nelle mani dei privati». Poiché «i giochi della sorte attualmente ammessi sono invariati rispetto ad allora», si legge in una nota del 30 ottobre 2007, «il Governo non ha messo in atto alcuna azione per allargare le maglie dei controlli e delle tipologie di gioco ammesse». A riprova di quanto affermato, secondo cui a San Marino non si praticherebbe il gioco d'azzardo, citano il parere del Presidente Emerito della Corte costituzionale, Antonio Baldassarre, che il 18 gennaio 2006, ribadì che i giochi del bingo e bingo multi keno non possono essere considerati giochi d'azzardo ma sono giochi della sorte e dell'abilità. La relazione di Baldassarre precisava inoltre che le norme e i regolamenti sui giochi non presentavano violazioni degli accordi stipulati tra la Repubblica di San Marino e l'Italia. Va anche segnalato che il Governo italiano, allo stato, non ha al suo esame alcuna iniziativa volta a consentire l'apertura di nuovi casinò sul territorio nazionale. Per quanto riguarda il territorio di San Marino vale quanto stabilito con il sopraccitato Accordo aggiuntivo alla Convenzione di Amicizia e Buon Vicinato fra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino, stipulato il 29 aprile 1953.
Commissione Finanze - Seduta del 14 novembre 2007
Testo della risposta
In riferimento a quanto rappresentato nella question time in esame dall'Onorevole interrogante, concernente unreportage pubblicato dal giornale Il Resto del Carlino circa l'esistenza di un «casinò» sul territorio della Repubblica di San Marino, l'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato ha fatto presente al riguardo che la sala bingo sita in Rovereta non è gestita in forza di concessione rilasciata dalla stessa Amministrazione.
L'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato ritiene, inoltre, che non è possibile esprimere valutazioni in ordine all'eventuale violazione all'articolo 47, punto 4), della Convenzione tra l'Italia e la Repubblica di San Marino del 31 marzo 1939 (modificato dall'Accordo aggiuntivo alla Convenzione di amicizia e buon vicinato fra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino, firmato a Roma il 29 aprile 1953), che prevede l'impegno della Repubblica di San Marino di non consentire, nel proprio territorio, l'impianto o l'esercizio di case da gioco nei quali si possano svolgere giochi d'azzardo.
Al riguardo, si è inteso investire della problematica di cui trattasi il Ministero degli affari esteri, che ha trasmesso i relativi elementi istruttori, di seguito riportati.
Il predetto Dicastero ha preliminarmente fatto presente che un casinò a San Marino era già esistito negli anni '50. La sua sede era presso il Kursaal, dove attualmente è installata la San Marino RTV. Il casinò fu chiuso poco tempo dopo anche su pressione del Governo italiano. Quegli anni furono caratterizzati dall'adozione, da parte del nostro Governo, di misure di soggiorno obbligato che videro, per emarginare il fenomeno della criminalità organizzata, insediamenti di malavitosi nelle città di Rimini e Cattolica, con la speranza che, sradicati dai luoghi di origine, questi individui non potessero più delinquere. Ma l'esistenza di un casinò, in zona contigua, poteva fare da ulteriore collante per il riciclaggio.
Il 29 aprile 1953 venne stipulato un Accordo aggiuntivo alla Convenzione di Amicizia e Buon Vicinato fra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino del 31 marzo 1939, firmato dai plenipotenziari italiano e sammarinese De Gasperi e Giacomini. L'articolo 47 dell'Accordo, al punto 4, prevedeva l'impegno sammarinese «a non permettere nel proprio territorio l'impianto o l'esercizio di case da gioco o di altri centri del genere, comunque denominati, nei quali si svolgano giochi di azzardo». A compensazione, in corrispondenza delle rinunce fatte dal Governo della Repubblica di San Marino, tra cui il punto 4 del sopra citato articolo 47, il Governo sammarinese ha ricevuto dal Governo della Repubblica italiana la somma di 90 milioni di lire annue, per il periodo compreso tra il 1o gennaio 1946 e il 30 giugno 1952, e 150 milioni di lire annue dal 1o luglio 1952 in poi, in esenzione di qualsiasi imposta o tassa, ivi comprese quelle di bollo e di quietanza.
Il 9 gennaio 1987, al termine dell'incontro tra il Segretario di Stato per gli affari esteri, Gabriele Gatti, e il Ministro degli affari esteri, Giulio Andreotti, svoltosi a Roma l'8 gennaio 1987, venne concordato il seguente comunicato, secondo cui «da Parte sammarinese è stata sottolineata l'importanza che si attribuisce all'apertura in territorio sammarinese di una casa da gioco che viene considerata come un problema interno della Repubblica di San Marino. Entrambe le Parti, consapevoli di una necessità di addivenire ad un accordo reciprocamente soddisfacente, hanno convenuto sull'opportunità di devolvere l'esame della questione alla prima riunione della Commissione mista, prevista ai successivi capoversi, alla quale parteciperanno anche dei rappresentanti dei rispettivi Ministeri degli interni».
Durante la sessione del 23 febbraio 2006, a fine della scorsa Legislatura, il Consiglio Grande e Generale ha approvato un ordine del giorno del Consigliere Morri dei Popolari, già ex DC, in base al quale la Repubblica di San Marino avrebbe dovuto intraprendere trattative con l'Italia volte a consentire la riacquisizione del diritto di gestione della casa da gioco. L'ordine del giorno passò con 22 sì, 13 no, 4 astenuti ed 1 non votante. L'Ambasciatore d'Italia in San Marino prese allora contatti sulla questione con i Segretari di Stato agli Affari Esteri, Berardi, e alla Finanze, Mularoni. Entrambi confermarono che l'ordine del giorno era stato approvato, nella penultima sessione della Legislatura, in presenza non della maggioranza degli aventi diritto al voto (31 su 60), e quindi destinato ad esaurirsi con la fine della Legislatura. Qualora l'argomento fosse stato riproposto ed approvato, dopo le elezioni del 4 giugno 2006, prima di essere stato sottoposto all'Italia, sarebbe passato, trattandosi di questione controversa a livello locale, al vaglio del referendum popolare.
Con la legge 25 luglio 2000, n. 67, sono stati introdotti e disciplinati i giochi a San Marino. Da Palazzo Pubblico ricordano che «la situazione che si è sviluppata da allora ha portato all'approvazione nel dicembre 2006 della legge che ha istituito l'Ente di Stato dei Giochi, ridando allo Stato la gestione e il controllo dell'attività dei giochi, fino a quel momento nelle mani dei privati». Poiché «i giochi della sorte attualmente ammessi sono invariati rispetto ad allora», si legge in una nota del 30 ottobre 2007, «il Governo non ha messo in atto alcuna azione per allargare le maglie dei controlli e delle tipologie di gioco ammesse». A riprova di quanto affermato, secondo cui a San Marino non si praticherebbe il gioco d'azzardo, citano il parere del Presidente Emerito della Corte costituzionale, Antonio Baldassarre, che il 18 gennaio 2006, ribadì che i giochi del bingo e bingo multi keno non possono essere considerati giochi d'azzardo ma sono giochi della sorte e dell'abilità. La relazione di Baldassarre precisava inoltre che le norme e i regolamenti sui giochi non presentavano violazioni degli accordi stipulati tra la Repubblica di San Marino e l'Italia.
Va anche segnalato che il Governo italiano, allo stato, non ha al suo esame alcuna iniziativa volta a consentire l'apertura di nuovi casinò sul territorio nazionale.
Per quanto riguarda il territorio di San Marino vale quanto stabilito con il sopraccitato Accordo aggiuntivo alla Convenzione di Amicizia e Buon Vicinato fra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino, stipulato il 29 aprile 1953.

In ultima analisi, vi domando la cortesia di porre attenzione su questo documento tratto dal sito di Libertas.sm chiamato NO ALLO STATO BISCAZZIERE, documento con firme del 2007, di persone ed Intelligenti compresi, che adesso pompano la soluzione della Casa d'Azzardo. Come giustificheranno l'aver apposto a quel tempo la loro firma, ed a distanza di 5 anni disconoscerne i propri principi?
Ma in questo Paese la propria firma non serve a nulla. Per il proprio tornaconto siamo pronti a vendere anche nostra madre, oramai nulla sorprende più.
Buon anno!

26 dicembre 2011

Ca' Martino...come lavarsi le mani nell'attesa dell'allegato Zeta!



Esattamente la scorsa Pasqua, andai a filmare -assieme ad un altro matto scoppiato- uno scarico abusivo in quel di Ca' Martino.
Questo vuol essere solo un piccolo memo di ciò che dei cittadini mostrarono e che le Istituzioni Statali non presero nemmeno in considerazione.
Però adesso, grazie al famoso  allegato Z, gli "Intelligenti" si prefiggeranno di  fare migliorie a destra e a manca, abbellendo l'esterno, lasciando tracimare l'interno. 
Pare inutile migliorare l'apparenza delle cose se poi la merda che generiamo la scarichiamo ad uso cazzo!!!!!
Qui il primo video.
Qui il secondo.


Questa fu la mail inviata alle Istituzioni:


Buonasera,
sono Matteo Zeppa del Movimento Sottomarino.
Nelle giornate di Sabato 23 Aprile e Domenica 24 Aprile, mi sono recato nella macchia selvatica immediatamente sotto la zona industriale di Ca'Martino, a seguito di diverse segnalazioni pervenute da varie persone.
Lo spettacolo che si è manifestato innanzi agli occhi fu davvero imbarazzante. Da uno scarico con tubo di colorazione bianca, veniva versato in quello che è comunemente chiamato Fosso del Re, un liquido fortemente urticante per occhi, naso e gola, unitamente ad una puzza nauseabonda.
Ci è stato riferito che le segnalazioni in merito a questa problematica arrivarono anche ai Vostri uffici circa un anno fa, e che anzi furono fatti prelievi in loco alla presenza di Forze dell'Ordine.
Ora, inutile stare qui ad elencare a chi siano imputabili certe cose.
La nostra Terra è una risorsa di tutti, e come tale va salvaguardata, al di là di coloro ai quali si vanno a schiacciare i piedi.
Quello scarico è uno scempio, il puzzo è uno scempio, la situazione è uno scempio.
Domandiamo pertanto che chi di competenza si adoperi in maniera celere affinché vengano perseguiti coloro che uccidono o inquinano in quella maniera scellerata.

Per onestà intellettuale: nella mattinata di Pasqua, ho prelevato personalmente 3 campioni in contenitori asettici direttamente dal tubo, i quali saranno dati a laboratori italiani per una contro analisi. Il tutto sarà pagato di tasca nostra, come altre volte, ed è fatto per avere una completezza di dati del tutto oggettiva.
Ci auguriamo che Voi facciate la Vostra parte.
Una cosa interessante e strana.
Sia il Sabato che la Domenica di Pasqua, essendo lo scarico immediatamente a ridosso di una zona industriale, evidentemente chiusa per le festività, gli sversamenti sono stati costanti.
Questa è invece una considerazione del tutto personale: al di là della Vostra posizione, sto seriamente pensando di sporgere denuncia presso le autorità Italo-sammarinesi per Inquinamento Ambientale. Non si può del resto pensare di continuare ad ammazzare il Territorio in questa maniera, e avere la prosopopea che le nostre pecche sammarinesi debbano essere pagate anche nel territorio dei nostri cugini confinanti.
È davvero ora che qualcuno, se erra nei normali comportamenti civili, cominci a pagare il dazio e non a fare il furbo perchè "intoccabile".
Vi allego per conoscenza il nostro Link ove potrete vedere sia le foto sia i filmati dei due giorni appena trascorsi.


Augurandovi una buona vita, rimaniamo in attesa di una Vostra celere risposta.

In fede

Matteo Zeppa ed il Movimento Sottomarino.


Diversi giorni dopo, dopo una seconda ed una terza mail NON RISPOSTE, mi arrivò questa qui sotto da parte di una persona che non conosco e che non era certamente tra i destinatari delle precedenti:

Gent.mo Sig. Zeppa,
fa piacere constatare l'attenzione per situazioni certamente gravi e purtroppo anche più diffuse che Lei e la Sua Associazione promuovete.
Lei ha giustamente inviato all'ente competente (Dipartimento Prevenzione) una legittima richiesta a seguito della quale saranno più importanti - converrà - i fatti che non le parole in rispota alla Sua, forse non unica, segnalazione.
Avendo ricevuto la Sua e-mail per conoscenza, rispondo sottolineando come, in questo momento in particolare, siano ancora più utili le porposte e le iniziative che la sua associazione ed altri soggetti, come Agenda 21, di cui faccio parte, portano avanti con convinzione e impegno.
Nel ruolo che rivesto, mi faccio portatore di istanze che possano contribuire a migliorare la situazione urbanistica ed ambientale del nostro Paese, possibilmente senza precluderne lo sviluppo, in particolare nella prospettiva di una modifica delle normative vigenti.
Colgo l'occasione per invitarLa ad aderire al Coordinamento Agenda 21 che, raggruppando altir enti ed associazioni come la Vostra, persegue finalità forse comuni.
Cordialmente,
arch. Lorenzo Battistini
ISPETTORATO DI CONTROLLO DEL TERRITORIO

Ancora, rileggendola, trovo che sia di una spocchiosità disarmante, molto più impegnata nell'autoreferenzialità piuttosto che nella risoluzione della problematica.


Questi furono i risultati di tale prelievo:





Questa la mail indirizzata sempre ai soliti noti il 17 di Maggio 2011: 

Buonasera a tutti, 

torno a disturbare le Vostre persone per omaggiarVi delle analisi chimiche da noi commissionate presso un laboratorio, ove si evincono dati molto allarmanti sull'ormai famoso "scarico di Ca' Martino".

Non aggiungo altro anche perchè penso che i dati si commentino da soli.

Però vorrei domandarVi quali saranno le mosse delle Istituzioni dello Stato, visto e considerato che lo scarico continua a riversare materiale tossico per la fauna e la flora, oltre che essere una cosa scempia per la cittadinanza intera.

Qualcuno ha provveduto a capire da dove arriva e chi sia il colpevole di ciò? O come solitamente capita, nessuna posizione ufficiale sarà presa?

C'è in realtà una seconda parte che a breve riceverete.

Anche l'intenzione di sporgere denuncia ambientale verrà fatta a giorni.

Sinceramente spero che questa volta, anzichè "delegare" altre persone a rispondermi, possiate perdere il Vostro prezioso tempo quanto meno a dare una risposta di pervenuta segnalazione.

Sia chiara una cosa: dobbiamo unire le forze per combattere una battaglia che riguarda tutti. La salvaguardia della Natura, intesa quale flora e fauna, e di tutto ciò che ci circonda, non deve avere nemici. Essa ci avvolge e dobbiamo rispettarla. Non è minimamente pensabile avere la superbia di fare "spallucce".

Se la Cittadinanza segnala qualcosa E' obbligatorio che le Istituzioni si dannino l'anima per ottemperare ai propri compiti. Altrimenti non esiste lo STATO.

Questo Vi dovevamo.

Cordiali saluti


Ecco quindi come è trattata la Cittadinanza. Non degna di una risposta (perchè quella delegata non la si può nemmeno considerare tale...)

E qui il piccolo articolo apparso sul Don Chisciotte di Maggio 2011, pagine 10-11.

20 dicembre 2011

Un pensiero per il caporedattore Franco Cavalli.

Caro Franco, credo che ci conosciamo solo di vista per aver fatto un tratto di strada a piedi assieme a dei suoi colleghi per arrivare al vertice Antimafia svoltosi al Kursaal.
Ricordo che quando ci presentarono, mi morsi la lingua e forse non dovevo....
Ho la memoria di un elefante ahimè, e ricordo che giorni prima, ci fu l'affaire Scarano, l'ex Consigliere del PDCS sorpreso all'aeroporto con qualcosa di simpatico.
La cosa che mi fece divertire non fu tanto lo scandalo pompato sul diretto interessato, quanto il fatto che capitò (credo che li definii proprio così) "a quei bacchettoni del PDCS". E siccome la malcelata abitudine di molti voi "giornalisti" è quella di sbirciare i social_network, trovò spunto per scrivere un pezzo dove disse in merito alla mia persona, che "ero il solito dissacrante" poichè dedicai appunto al PDCS stesso la canzone OHI MARIA degli Articolo 31.
Lasciai perdere in quel tratto di strada, ma ora me ne rammarico.
Si perchè solitamente sono uno che mette in chiaro subito le cose.
Quindi diciamo che la conosco per antonomasia.
Orbene....in questo link circa al minuto 20 eccola presente nel raccontare la Manifestazione di Cambia_Mente di Lunedì 19 Dicembre direttamente dagli studi di SMTV.
Capitò una cosa simile già per la manifestazione del Primo di Ottobre.
Siccome solitamente non firmate mai i vostri articoli, se non in sporadici casi (e questa è una cosa aberrante...) vi/si spinse nel sottodimensionare la partecipazione a quell'evento.
Parlò/parlaste di una cinquantina di persone, quando in realtà demmo via tutte e 100 le maschere bianche...quindi se la matematica non è un'opinione....
Ora parla direttamente di 50 persone a quella di ieri sera, ma quello che mi irrita maggiormente è il suo atteggiamento, un poco spocchioso allorquando disse: "la seconda manifestazione è stata quella che ci si attendeva", dopo che la giornalista di SMTV affermò che erano presenti i cartelli anche irriverenti.

Mi tolga una curiosità quindi: ci prende per ragazzini o cosa del genere?
Crede che abbiamo piacere nel prendere freddo a gratis o cosa?
Chi è lei per poter sparare giudizi così (definiamoli) strani?
Cosa si attendeva, che facessimo casino o che cominciassimo a bere in piazza, facendo un rave party autorizzato o cosa? 
Ho il nervo un poco scoperto con lei se permette, quindi lascio scorrere le dita sulla tastiera....
Cosa la infastidisce dei giovani e NON che manifestano?
Forse che hanno l'ardire di cercare di cambiare qualcosa, senza guardare chi si ha di fronte? 
Lei per sua ammissione non era presente al Cambia_Mente, quindi parla per sentito dire.
Ma la cosa che davvero mi diverte è vederla costantemente ossessionato dai numeri. Da quante persone manifestino a qualsiasi evento. E' davvero splendido vederla sminuire o enfatizzare questa o quella circostanza.
Sappia caro il mio caporedattore che in tutto quello che facciamo e che faccio, la ricerca dei numeri non è fondamentale. E' stato appurato che a San Marino la possibilità, e badi bene a questa parola, POS_SI_BI_LI_TA', di poterci mettere la faccia l'hanno davvero in pochi. Vuoi per una questione di morale, vuoi anche per la voglia. 
Pare invece che la sua persona sia propensa nello svalorizzare tutto ciò che accade. Mi dica orsù....a parte pochi casi e poche circostanze, mi ricorda quando una non categoria specifica andò a manifestare il proprio dissenso in Piazza, non tenendo conto degli scioperi sindacali, del contratto degli anni '80 dei Commercianti, o di Rovereta?
Questa sua facilità in tale cosa, non le rende merito. 
Caro Cavalli, non è sempre una questione di numeri (come dico spesso nei Direttivi Sindacali)....se uno dovesse pensare solo a quelli, non si cambierebbe nulla e l'apatia regnerebbe sovrana.
Non abbiamo di certo la pretesa di trovare facili consensi, e non ce ne importa nemmeno a dire la verità. Abbiamo iniziato un percorso senza che nessuno ce lo rese obbligatorio. Lo facciamo per il piacere di farlo, forse perchè abbiamo il famoso terzo occhio??? A lei la risposta, visto che ne ha sempre a disposizione.
Ma questa continua denigrazione di ciò che fa una parte della Società, quella che fece la seconda manifestazione e che fu "quella che ci si attendeva" probabilmente perchè attuata da persone che già categorizzò diverse volte, comincia a dare fastidio.
Lei caro mio, non sa che cosa c'è dietro...non sa le problematiche di chi si ritaglia dal tempo libero spazi per organizzare il tutto, portandolo via inevitabilmente ad altro. Non sa i confronti che ci sono, per trovare dei punti in comune. Non sa l'emozione di partecipare a qualcosa che è COMUNQUE sempre unico. Lei non lo sa....ed usa male anche la matematica per giunta. Ma noi siamo quelli da cui si attendono certe cose vero?
Il suo è un atteggiamento riscontrabile in molti di voi giornalisti. Badi bene...molti e NON TUTTI!
Già scrissi tempo fa al direttore di Tribuna per una vicenda da gossip, e non mi vergogno di scrivere a lei per codeste cose.
Sa che cosa le dico inoltre? 
Non è che ci fa una grande figura con questi atteggiamenti da primo della Classe, da colui che alzava sempre la mano ad ogni domanda dei professori. Preferisco essere stato seduto in fondo all'aula, a giocare con i miei compagni, avere fatto qualche cazzata, ma avere vissuto "non nel modo corretto". Ma io ho vissuto, e tutto ciò mi riempie l'anima anche condividendo manifestazioni con i miei compagni di viaggio. Mi riempie enormemente il cuore. 
Ma forse lei non capisce ciò che intendo.
E si, noi saremo per lei quelli "da cui si attendono certe cose"....personalmente io da lei, non mi attendo nulla...se non quello che fa.

Buone feste e buona vita.

PS: lo sa che ieri sera caddero circa 50000 fiocchi di neve e noi "da cui si attendono certe cose"ne prendemmo circa il 20%?
Curiosa la matematica eh?



17 dicembre 2011

L'Essere Unico.






Tu lo sai in fondo cosa sei. 
Sai che vuoi. 
Sai che indossi vesti barocche e vesti stracciate. 
Sai che per ogni occasione, le indossi.
Sai benissimo che a sera, prima di coricarti nel letto, le toglierai. 
Hai mai pensato di invertirle il giorno successivo? O ancor meglio, hai mai pensato nel non indossarle? 
Saresti guardato, additato, probabilmente svilito e ti darebbero farmaci per curare questo edonismo particolare.
Ma tu sapresti benissimo che sarebbe identico a seconda di ciò che potresti indossare.
E' il marchio che ti donano coloro che ben pensano.
E' ciò che è più odioso, l'essere giudicati in maniera del tutto superficiale.
Ma come loro, tu respiri l'aria, soffri il caldo ed il freddo, come loro mangi, come loro piangi, come loro sorridi.
In fondo le differenze sono quelle che hanno la possibilità di renderci unici. 
Le differenze son già presenti nel DNA di ogni essere umano. 
Ed allora, esulti; esulti poichè la differenza è proprio ciò che ricerchi per non essere incatenato.
Fuggi dal normale pensiero, e ti accorgi che non accade nulla di grave se avviene. 
Ascolta le parole altrui, ma fai che esse ti scivolino addosso.
Credi; le differenze sono le cose che contano di più, e poco importa se esse sono malviste da altri.
Tu sei unico. Non gettare alle ortiche ciò che sei.
Prega, sii blasfemo....ma sii l'unico. 
Le vesti sono fatte solo per ripararti dalle intemperie. 
A null'altro servono.
L'abito non ha mai fatto il monaco. 

14 dicembre 2011

In attesa di Cambia_Mente (lunedì 19/12/2011 ore 20.00)



In questi anni di lotta, mi sono accorto che è come sbattere contro un muro.
Ora, non capisco come, quello stesso muro, possa ancora ergersi sì forte senza mostrare crepe deflagranti.
Eppure di novità nell'ultimo anno ve ne sono state tantissime.
Un sistema di fatto è crollato ma la tenacia di murare quelle crepe è ancor più vivida da parte di coloro che lo stesso hanno costruito con certosina dovizia durante tutti questi anni.
La storia di questo paesotto è strana. Poche famiglie hanno detenuto le fila di tutto. Ed il popolo bue ne è stato compiacente.
Sono personalmente stanco di attaccarmi contro quel muro....ci sono anche i segni delle mie unghie lì sopra che mi ricordano che tutto è inutile.
Si possono mostrare al popolo bue tutte le falle del sistema (ultimi esempi cronologici: la mia mail per capire il perchè di un semplice abbattimento di piante...tempo stimato di risposta -per altro scandalosa- : 23 giorni. Altro esempio la domanda di Roberto Ciavatta alle Segreterie di Competenza sulle varie società di un noto avvocato (pagina 8 e 9) alle prese con diverse inchieste in territorio e fuori, per capire quali erano/sono: 30 giorni, con risposta piccatissima di una signora dell'entourage della Segreteria; dove non vengono dette tra l'altro e risposta arrivata solo perchè il quesito andò sui quotidiani)

Questa è la distanza che intercorre tra le Istituzioni e il popolo bue.

Non serve a nulla scioperare, portare oltre 7000 firme per togliere la "tassa etnica"; non serve richiedere provvedimenti urgenti (come un decreto di fermo cautelativo per il soggetto) da parte della Politica verso il famoso Killer dei cani; non servono a nulla le Istanze d'Arengo, alcune definite addirittura "ottocentesche"; non serve a nulla il Sindacato alla Reggenza, norma prevista dal nostro regolamento nel caso vi siano degli atteggiamenti poco consoni con la Massima Carica Istituzionale; non serve a nulla protestare sugli aumenti delle rette dei bimbi; non serve a nulla parlare con i Capogruppo; non serve a nulla richiedere ad un giovane che sottoscrisse la famosa legge dei 10 anni, di rinunciare alla sua futura carica per dare un segnale. Non serve a nulla raccogliere le firme per un quesito referendario, che già ha dei gangli burocratici assurdi, e che poi viene reso inutile.

Anzi a qualcosa serve; si....serve agli imbecilli di turno per poter ghettizzare certe persone in contesti quasi da inquisizione. Serve ai quotidiani con non ben definite quote di maggioranza e minoranza (anzi ben definite a dire il vero) che pronti si ergono a censori di ogni singola cosa fatta e svolta da questi "pazzi", per o sminuirla o criticarla. Gli stessi giornali che inveiscono sui padri di coloro che hanno fatto delle cazzate, con la disdicevole regola della "macchina del fango", non prendendosi MAI una stracazzo di responsabilità del loro continuo ciarlare per riempire le colonne del quotidiano.

Serve in effetti a capire che chi ha un pensiero differente da quello perennemente marcio sammarinese, deve essere combattuto. Quasi ad aver paura di sconquassare uno status quo esistente da anni.

Serve a capire che invece, facciamo bene così. Sono segnali evidentissimi della loro paura nel vedere defalcare il proprio potere, goccia a goccia, giorno dopo giorno, ora dopo ora.
Quello stesso potere da distruggere ed offrirlo sotto altra forma e sostanza alla Cittadinanza!
Ma come detto prima, la loro forza gliel'ha concessa il popolo bue. Mite nella sua indolenza, nello scegliere sempre con il paraocchi la soluzione più facile, spinto da una sola cosa: IL SOLDO, IL DENARO, IL TORNACONTO PERSONALE.

Per cui: non vale più la pena combattere la CASTA. LA CASTA ESISTE SOLO PERCHE' QUALCUNO HA CONCESSO AD ESSA DI ASSURGERE LI'. E lo ha fatto nella maniera più democratica: il voto. Che poi esso sia stato di scambio o meno, (del resto, non ci sono prove provate che una persona possa aver preso più di mille voti solo in cambio di "favori"...sarebbe bello invero poterlo provare, almeno si capirebbero molti perchè!!!....ma in molti lo hanno fatto poichè avevano "fiducia" ed è questa la cosa più disarmante....) è un altro discorso.

Il fatto è che tutti ci lamentiamo di queste persone, quando in realtà esse sono lì per un volere popolare. Ergo i coglioni sono gli "abitanti bue".
Ora è facile dire che con la crisi tutto si enfatizza e che tutti si possono anche permettere il fatto di protestare...ma solo un popolo senza occhi non poteva capire che il giochino si sarebbe rotto, prima o poi. E fortunatamente io non sono fra quelli, vuoi per la mia indole perennemente complottista che mi sprona a ricercare anche più in là del fatto acclarato, molte volte facendomi le famose "seghe mentali", ma non si sa mai.

Quindi è al popolo bue che bisogna rivolgersi. Ed è a lui che è necessario far aprire gli occhi su una realtà orrenda, una quotidianità fatta di fascicoli aperti per associazioni con malavita organizzata; di dirigenti compromessi; di persone che si salutano con un "ciao puttana"; di altre che millantano amicizie con le cosche. Di scempi naturalistici; di scempi paesaggistici; di opere che non servono a nulla.

Non è possibile pensare che tutto questo il popolo bue non lo possa vedere o scorgere. E' talmente tutto evidente che ti sorprendi della non reazione. O ne è talmente assuefatto, che oramai di queste cose ne ha fatto "il normale", quasi una quotidianità assurda.
Cioè...in un Paese normale sarebbe la regola o quanto meno un principio di incazzatura civile, un riscatto di orgoglio o qualcosa di simile. Nulla di tutto ciò. Piattume assoluto.

Il popolo bue deve essere nuovamente rieducato alla socializzazione, alla solidarietà, alla riscoperta delle piccole cose per arrivare poi ai massimi sistemi,  passando per la riscoperta della Storia Sammarinese. Devono esserci attività culturali che possano permettere all'anima di evolversi, alle coscienze di mutare. Non c'è cultura.
Se la si vuole ricercare la si deve andare a ricercare fuori. Come tutto del resto. Perchè con la nostra dozzinale Sovranità, non abbiamo saputo farci un fico secco!!!! O meglio, abbiamo permesso che la si usasse per altri scopi.
E qui non è colpa di tizio o caio....QUI SIGNORI E' COLPA DI NOI POPOLO BUE!
La mutazione e l'abbattimento di quel muro citato all'inizio, può cominciare solo con una semplice regola: LA TRASFORMAZIONE DI NOI STESSI! Rimettersi finalmente in gioco, resettare il precedente e riportare tutto in un altro equilibrio....migliore? Peggiore? Non lo so...valutando gli ultimi anni direi la prima ipotesi, ma si sa che al "peggio non v'è mai fine..."

Ed è a loro che mi rivolgerò Lunedì prossimo se mi sarà concessa la possibilità, con neve, pioggia o sole....dando le spalle al Palazzo volutamente alla CASTA ma parlando nella Piazza della Libertà. Del resto....non mi rappresentano e mai lo hanno fatto coloro che siedono lì.
Mi piacerebbe di contro vedere gente capace di dire: "si abbiamo fatto una cazzata, diverse cazzate anzi....è ora di ripartire da altro", facendosi una sana autocritica. Segnare un punto di svolta REALE.

E' ora di cambiare davvero...ma il primo step è farlo all'interno di noi.
Tutto il resto appartiene al mondo della fuffa.


11 dicembre 2011

L'affaire Puntoshop...cronaca di una sconfitta per i lavoratori (pezzo per il Donchi)


E' difficile poter pensare di avere un futuro. Questa storia vuole solo essere una chiara esemplificazione di come sia difficile per dei lavoratori vedere saldati i propri diritti e mettere in evidenza che tutte le parti in causa, chi più chi meno, se ne lavarono le mani. Sono un ex dipendente Puntoshop, ora Modulor Shop srl, che unitamente a tutti coloro che sopravvissero alle vicissitudini della prima società, a distanza di 7 mesi da un accordo datato Aprile 2011, devono ancora essere saldati dalla stessa. Nel mio caso, in particolare, da prospetto, ho un credito residuo di 4.177,16€...
Ma iniziamo. Tutto quello che lasciò la Puntoshop è un buco da 3,5 milioni di euro verso lo Stato, 116 dipendenti in bilico, una moratoria assurda (basta leggere il copioso plico), per la quale la metà di essi sarebbero stati riassorbiti in riqualificazione, un anno “di ferma” nell'attesa di un compratore, ferma da intendersi che il fatturato NON POTEVA MAI ANDARE SOTTO LO ZERO, ed ove essendo appunto in regime di sospensione, non si dovevano toccare i livelli dei lavoratori o pagare straordinari (per ovvie ragioni). Piccola ma necessaria parentisi; tale crisi non dipese da nessun cattivo rapporto con l'Italia e nemmeno da quella economica. Accadde perché doveva accadere o perché qualcuno fece il passo più lungo della gamba. 
Bene...avvenne esattamente il contrario: aumenti di livelli, 3 persone che nel solo periodo da Gennaio ad Aprile “bruciarono” il bonus delle 140 ore concesse dalla allora legge sugli straordinari aziendali, per la quale oltrepassato quel numero, si rendono necessari particolari accordi tra ANIS, CSU e Azienda per porvi un rimedio (nulla successe in tal senso nonostante le mie numerosissime mail al riguardo...). 
A fronte di ciò in molti si ritrovarono di fronte a dilazioni di stipendi, mentre qualcun altro godeva del privilegio avuto. In tale contesto, arrivarono i compratori. Il Gruppo Omega, tristemente noto in Italia per la loro storia di acquisizioni di ditte in difficoltà, con conseguente defalcazione degli asset societari e del personale, che ebbe i suoi problemini mesi dopo, con arresti eseguiti in Italia. (si veda a tal proposito il link http://collettivolavoratorigetronics.blogspot.com/2010/07/arresti-eutelia-agile-e-omega-samuele.html


Alla fine rimanemmo in 56, tutti gli altri in mobilità.
Tralasciamo tutto il resto ed arriviamo al 2011. 
Ebbene, nonostante le personali raccomandazioni e conseguenti faldoni dati in mano a chi di dovere, con testuali mie parole: “sono un lavoratore lì dentro, capite anche che è un modo di darsi la zappa sui piedi, ma guardiamo bene chi ci portiamo in casa, visto che di danni i precedenti ne hanno fatti sin troppi”, un inizio di cassaintegrazione a zero ore per circa 18 persone e 16 riprese al lavoro, protrattasi per circa 6 mesi (Giugno/Luglio), passando per i 4 mesi iniziali dell'anno in cui non arrivò nemmeno l'assegno della CI per l'ennesimo cavillo burocratico, arrivammo al famoso accordo di Aprile 2011. Che si dice in questo accordo? 
Riporto fedelmente ciò che è scritto sul verbale di accordo al punto F in particolare:


Le parti prendono atto che alla data del 28/2/2011 il credito netto maturato in capo ai dipendenti della Web Market (società in liquidazione nuovo nome dell'allora PuntoshopRSM SRL) risultante dalle buste paga di Dicembre 2010, Gennaio e Febbraio 2011, oltre al TFR 2010, ammonta ad oltre 200 mila euro, escluse le indennità a carico dell'ISS. In riferimento a tale credito la Modulor Shop SRL (l'attuale società) si impegna ad acquistare dalla Web Market (generando così liquidità alla stessa che userà secondo le norme che il suo status impone) per un valore ad almeno 200 mila euro con CADENZE MENSILI in tranche da 40 mila euro (circa) a far data dal 30/04/2011 come di seguito indicato: 1°tranche: 30/04/2011
2°tranche: 15/05/20113°tranche: 15/06/2011
4°tranche: 15/07/2011
5°tranche: 15/09/2011
Con riferimento ai ratei relativi alle mensilità del 2011 non corrisposte (quota parte TFR, tredicesima e ferie relative al periodo 1°Gennaio 2011- 17 Aprile 2011 o comunque alla data di effettiva assunzione) l'impegno di Modulor Shop srl verrà adempiuto tramite l'accollo diretto di tali costi e quindi successivamente corrisposto alle scadenze naturali.”


In calce ad esso, le firme delle varie parti in causa, ossia il Segreterio al Lavoro, il Segretario all'Industria, Anis, Csu, ditta nuova (Modulor Shop), ditta in liquidazione (Web Market). 
Tutti felici e contenti quindi (apparentemente), invece tutto ciò che fu scritto in quell'accordo che comprendeva oltre alla sistemazione del personale, anche il rientro crediti della vecchia società, è equiparabile a carta straccia. Succede anche questo in questa benedetta Nazione. Chi mi conosce, sa che non mollo l'osso quando noto che vengono disattesi i più normali diritti dei lavoratori, ovviamente non solo i miei, per cui cominciai la mia personale battaglia contro queste teste di ponte. 
Lotta iniziata con incontri, proseguita con mail e sms. Il tenore inizialmente garbato, andò via via degenerando, sino a toni accesi (mi prendo la mia parte di responsabilità in questo senso). Addirittura, la parte imprenditoriale diede la colpa alla curatela (gli stessi che gestirono la famosa moratoria....mhmmmm) rea di interporre troppi cavilli alla nascita del progetto. Di contro, la stessa curatela, evidenziava la grossa criticità dei nuovi proprietari, che nel frattempo dichiararono d'essere usciti dal gruppo Omega. 
Nel mezzo i lavoratori, che ovviamente da buona ultima ruota del carro, se la prendevano "in der posto”, con ritardi “monstre” sul pagamento delle spettanze. Si arrivò sino ad un fatidico incontro presso i locali della CSU, con dipendenti e amministratore, metà estate 2011 più o meno, laddove lo stesso affermò che era necessario, per la stessa sopravvivenza della ditta e del progetto (il problema fondamentale a detta di questo, fu un finanziamento estero che doveva arrivare a San Marino, passando per l'Italia.....sappiamo bene che non ci sono assolutamente buoni rapporti tra i due Stati...) inserendo in mobilità alcuni dipendenti di quelli mai ripresi. Ovviamente se ciò fosse accaduto, la ditta stessa avrebbe dovuto pagare sull'unghia ANCHE il mancato preavviso, oltre alle somme ancora non versate del credito residuo. Non sapendo ciò, il clima si scaldò, tranne distendersi “magicamente” una settimana dopo nei locali dell'ANIS, dove piuttosto che pagare anche il mancato preavviso, decise -questo- di farlo lavorare, mettendo altresì le mani in avanti non garantendo, al termine di tale periodo, (quasi tutti un paio di mesi) di vedere comunque salvaguardati i posti di lavoro ed infischiandosene bellamente delle esperienze maturate all'interno della ditta e delle varie professionalità conseguenti. 
Si arrivò quindi ad una quadratura (più o meno) del cerchio, accettata a denti stretti da tutte le parti. Arriviamo a pochi giorni fa. La ditta non ha ancora pagato quasi nulla delle spettanze creditizie in sospeso, e molti lavoratori, dopo tanti mesi, finalmente si sono decisi di andare in Commissione Conciliativa. Chi scrive, ha ottenuto parte delle spettanze, solo perchè ha tampinato in vari modi chi doveva tampinare. Gli altri, che io sappia ad oggi, hanno ricevuto un bel nulla, forse qualcosa coloro che come il sottoscritto si sono trovati un altro lavoro (è da precisare che ovviamente il rapporto con i vecchi compagni di lavoro, oramai logoro e stantio, non prevede un raffronto giornaliero come prima). Mi risulta che i pagamenti dei lavoratori rimasti, siano ancora al mese scorso scadenzati in rate. Qui la termina la triste nenia di cronaca di mesi assurdi.
Perchè ho deciso di scrivere questo piccolo resoconto? Perchè credo che sia rappresentativo di ciò che può essere e ciò che potrebbe capitare a tutti i lavoratori, senza distinzioni di ruoli o ditte. Una serie di promesse campate per aria, accordi sottoscritti MAI resi reali, perdite di tempo assurde in riunioni farlocche, tira e molla tra “buoni e cattivi” che nulla hanno portato alle pendenze verso e per i lavoratori (nonché verso lo Stato). 

E' un piccolo scenario di che cosa è oggi San Marino, ossia un NON STATO, ove tutti si credono dei padreterno nel fare quello che si vuole, grazie ad una serie di regole NON scritte. Ed ove fossero scritte, allora si troverebbe immediatamente la gabola per poterle bypassare allegramente. 
Dove si firmano accordi con delle “signore” firme, e nonostante essi siano TOTALMENTE disattesi, NESSUNO, a parte le parti sociali, si è mai posto il problema che vi era un problema. 
I diritti sono calpestati giornalmente, e questo è solo uno spaccato della realtà sammarinese. Questo sistema è morto , è fallito ed i colpi di coda ne sono la dimostrazione. Non voglio che ciò possa accadere ad altri, ma in cuor mio, sono cosciente che accade anche di peggio. 
Ma la domanda che ancora, a distanza di mesi, mi pongo è: come è possibile che 2 Segretari di Stato possano permettere ciò? Non credo che la fortissima crisi di sistema sia una risposta valida. Così come non credo che si possa tirare in ballo la forte criticità del mercato del lavoro. 
Allora Segretari, come la mettiamo?
Come detto precedentemente, la crisi di quelle aziende è TUTTO FUORCHE' DIPENDENTE DAL MOMENTO STORICO! 
Qualcuno negli anni precedenti le dovette salvare, inventandosi una moratoria assurda, e qualcuno oggi NON si pone nell'ottica dei lavoratori, forse perchè nessuno ha davvero lavorato e possa fintanto capire cosa voglia dire REALMENTE avere un lavoro NON RETRIBUITO ANCHE PER QUATTRO MESI continuativi.
La conclusione è: siamo tutti potenzialmente degli imprenditori, ma sino a che sei un lavoratore, te la prendi comunque e sempre “in der posto”. Facile far così, senza nessuna responsabilità o certezza delle pene. 

Siamo in un NON STATO.
NB: in allegato al file, invio alla Redazione del mensile anche l'intero verbale di Accordo citato e la mia pratica della Commissione Permanente Conciliativa, tanto per ribadire il concetto di TRASPARENZA.

Buona vita.

L'intero articolo lo potrete leggere qui direttamente sul sito dell'Associazione Don Chisciotte.

PS: sono al corrente di simili situazioni in varie ditte sammarinesi.....uscite fuori dal guscio per Dio, non dobbiamo permettere che ciò debba divenire "la regola"!!!!