22 gennaio 2013

Caro amico Toni Margiotta...ti scrivo...così mi distraggo un pò.




Questo è il testo di un comunicato stampa del Consigliere Toni Margiotta dato ieri alla stampa, dove l'amico si cimenta nel dare giustificazione a cotali comportamenti insulsi di Rete e dei suoi Consiglieri in merito al team che si è andato a comporre per la Spending Review.
Visto che inizialmente mi cita, mi pare obbligo fare qualche precisazione in merito.


Anche nell’ultimo consiglio la politica ha perso un’occasione. Ho deciso di scrivere queste righe stimolato dall’intervista di Matteo Zeppa, Consigliere di Rete, uscita domenica sull’Informazione. Intervista questa prevalentemente incentrata su argomenti scottanti in Repubblica, come Giustizia e Comissione Antimafia e sui quali, onestamente, mi trovo molto vicino alle posizioni del collega. Mi trovo però anche contrariato su come si possa sbandierare la trasparenza e, di conseguenza, la correttezza in alcuni casi e in altri no. 
Mi spiego meglio.
Matteo Zeppa e tutti i colleghi/amici di Rete penso siano concordi con me sul fatto che la Politica (e l’uomo politico) debba dare l’esempio con un segnale di cambiamento importante verso la cittadinanza, ed assicurare che le figure che avranno la responsabilità di rendere possibili questi cambiamenti (rivolti verso un Paese più equo, trasparente, solidale e leale) abbiano reali competenze e che siano orgogliose e meritevoli di sedere in Consiglio e non meramente sponsorizzate da vari Gruppi.
Purtroppo negli ultimi giorni ho sentito inesatezzeinesattezze e incompletezze in merito ai fatti avvenuti sulla nomina del membro dell’opposizione del Gruppo Tecnico della Spending Review, e questo dispiace tanto.
Vanno specificate alcune cose, altrimenti si rischia di non comprendere bene l’accaduto e soprattutto il perché di un’altra occasione persa.
Cittadinanza Attiva (Sinistra Unita e Civico 10) dopo vari incontri con i colleghi dell’opposizione, adottando un atteggiamento propositivo e pragmatico, si è impegnata a trovare un punto di incontro tra Intesa per il Paese e Rete, addirittura ritirando la propria rosa di candidati. Questo perché il gruppo di Cittadinanza Attiva era concorde sulla necessità di trovare una candidatura unica per tutta l’opposizione, visto che il membro in questione dovrà rappresentarla interamente le forze di opposizione e non solo una parte.
Il candidato di Rete, Maurizio Pallante, da un lato era sicuramente un candidato di assoluto rispetto, spessore e prestigio, ma, dall’altro, non poteva garantire la sua presenza in Repubblica per più di due giorni la settimana; avrebbe anche messo a disposizione un pool di collaboratori di Pesaro e Bologna e altre parti d’Italia per garantire almeno la presenza del suo gruppo di lavoro.
Questo fatto ha comunque sollevato perplessità all’interno dell’opposizione, per la “macchinosità” della proposta degli amici di Rete.
Contemporaneamente cresceva sempre più la volontavolontà di trovare una figura sammarinese, per il motivo che, per un progetto come quello della spending review della durata di soli quattro mesi, era opportuna una persona che conoscesse la storia, le dinamiche e le realtà del territorio.
Si è quindi deciso per la Dott.ssa Federica Renzi.
Ma non è tutto qui.
Cittadinanza Attiva, in accordo con Intesa per il Paese, ha proposto a Rete la nomina di Pallante quale consulente dell’intera Opposizione sia sulla spending review, sia sullo studio del risparmio energetico in Repubblica con mandato per l’intera legislatura.
E qui, oltre a non aver dichiarato pubblicamente la proposta dell’opposizione sulla possibile consulenza di Pallante, Rete e la Politica , hanno perso un’altra occasione.
Un’occasione persa perché gli amici di Rete hanno rifiutato la proposta, facendo vincere personalismi, individualismi e non il Progetto che si poteva attuare.
Un’occasione persa perché ancora una volta i cittadini hanno visto la politica discutere sui nomi e sulle nomine e non su argomentazioni di spessore come lavoro, Europa, patrimoniale, ecc. Un’occasione persa perché finalmente si poteva dare un segnale di cambiamento, dimostrando la volontà da parte di tutta l’opposizione di lavorare e collaborare in gruppo per il bene del Paese.
Un’occasione persa perché l’intera opposizione poteva avere al suo fianco un autorevole intellettuale come consulente per l’intera legislatura ed invece, a causa dei soliti e più volte denunciati personalismi, il nome di Pallante è stato portato in aula, sminuendolo con quei 7 voti.
Dispiace, ma ancora una volta si è persa un’occasione.
Tony Margiotta

Di seguito la mia piccola risposta:
Caro amico Toni, come non fare a risponderti quando poni l'accento sulla Trasparenza e quando mi citi in un tuo pensiero più ampio che prende spunto da una mia intervista che con la spending review c'entrava quanto i cavoli a merenda?
Troppo ghiotta l'occasione.
Allora, è bene ricordare come si svolsero i fatti il Giovedì della nomina.
Giusto per la Trasparenza...
La Reggenza rinviò il comma relativo alla formazione dello Spending Review Team di un giorno, su richiesta dell'intera minoranza, proprio perchè non vi era un nome condiviso, nonostante ne fossero stati fatti diversi e da tutte le liste che la formano.
Giovedì -appunto- dopo la sospensione delle ore 13.00, decidemmo come opposizione intera, di rivederci in Consiglio verso le 14.30 per fare il punto della situazione, visto che alle 15 si sarebbe dovuto votare quel benedetto nome.

Alle 14.50 ancora un nome condiviso non c'era, anzi la rosa si era ristretta sui due nomi, Renzi e Pallante.
Sempre a quell'ora un esponente del tuo partito domandò ai socialisti: “Ma la Renzi è al corrente che potrebbe essere votata?”.
Risposta laconica: “ah dì la devo ancora sentire...dopo ieri non ci siamo ancora risentiti”
Sempre dal membro del tuo partito uscì una frase molto infelice a mio avviso: “signori...tra dieci minuti dobbiamo votare; il mio partito voterà solo un nome che sia da tutti condiviso; dobbiamo dare l'idea di una opposizione unita, altrimenti la maggioranza godrebbe di questa situazione.”

Ecco il punto sostanziale di differenza tra me e te, o noi e voi per parlare più ampiamente.
Posto che non abbiamo nulla contro la signora Renzi, ma eravamo talmente convinti che il progetto Pallante avrebbe certamente portato qualcosa di forte a San Marino, che forse qualcuno avrebbe alzato il ditino e detto: "osta!".
Io /noi, ragiono/ragioniamo forse un poco utopisticamente di prospettive, di possibilità fattibili e ad ampio spettro; tu/voi di equilibri o di parvenze.

Durante uno dei miei primi interventi in aula, dissi chiaramente che: “personalmente appoggerò tutte quelle iniziative che possano portare ad un miglioramento del sistema San Marino, indipendentemente da chi sarà a proporlo. Non vedo il perchè ci si debba chiudere a riccio su schieramenti e preconcetti facilmente risibili.”. Ribadisco ad oggi questo pensiero che anzi si è ulteriormente rafforzato.

Vedi caro amico Tony...non mi basta dover condividere un nome solo per salvare la facciata “esterna”. Non sono e non siamo questi. Forse scoccia a chi come te fa parte di una opposizione, ammettere e condividere l'esistenza di altri che la pensano differentemente.
Posso capirlo. Prima era presente solamente il tuo partito quale estremo baluardo di cosa non so.
Adesso vi ritrovate fra i piedi quei rompicoglioni di RETE, a cui non va bene -a tuo dire- nulla. (ma tranquillo amico mio...non siete affatto gli unici a pensarlo...)

Vedi caro amico Toni. Il fatto che tutti abbiate rinunciato a portare a votazione uno dei vostri nomi, solo per compiacere i socialisti, per dare l'idea di una minoranza compatta, non rende giustizia agli intenti. Se come tutti si erano presentate delle persone con delle referenze e se come è stato dimostrato, per svariati motivi, ad alcuni non andavano bene, non mi pare altrettanto ovvio abbassare la testa e dire il famoso “obbedisco”. E' davvero avvilente questa compiacenza e non capisco neppure dove possa portare.

Credo che una pluralità di idee anche sulle persone, sia quanto di più eccelso possa esistere in una democrazia aperta. Ed invece si è nuovamente dimostrato che siamo in una democrazia chiusa o forse è meglio definirla, assoggettata.
Le proprie idee, le proprie motivazioni annichilite per una parvenza. Non credi che essa faccia parte della vecchia San Marino da bere?

Poi, per quel che riguarda la richiesta di una collaborazione futura con Pallante.
La proposta fu buttata lì in mezzo all'aria, non fu una richiesta ufficiale, tanto che non ricordo neppure chi l'abbia fatta. Ma ti rispondo con un esempio pratico che penso tu possa capire al meglio: secondo te, se ti venisse offerta la possibilità di aprire un concerto assieme a nomi importanti, per poi il giorno prima dell'evento ti fosse detto: “no grazie, abbiamo trovato”, daresti la possibilità a coloro che ti silurarono nell'organizzarlo l'anno seguente? 
Quindi dalla possibilità di poter incidere direttamente o collaborare con quella che a numeri è e rimarrà, anche se compatta, una minoranza? Rispondi sinceramente.
Proponendo Pallante, lo facemmo con cognizione di causa, domandando anche al Segretario Felici quanti giorni sarebbe dovuto essere presente a San Marino; ci venne risposto con “un minimo di due”. Oltremodo all'interno di quel budget di 3000 euro mensili spettanti alle persone che avrebbero formato il team, ci sarebbero stati due suoi collaboratori, uno di Senigallia ed uno di Bologna, più una persona quale Gigi Macina, nostra primissa proposta, bocciata pretestuosamente "perchè non laureato", dimenticandosi a cosa ha collaborato nel fare Gigi, oltretutto in maniera del tutto trasversale, comunque capace di spiegargli la realtà della Pubblica Amministrazione sammarinese. 
Insomma: quattro persone altamente specializzate e non manovrabili, in una situazione di sudditanza dettata dal 4 VS 1, derivata dalla composizione del team stesso. Non è anche questa Spending Review?
E NON MANOVRABILI, ribadisco il concetto tanto per essere chiaro.

La visione del politico capace di mettere di parte i propri interessi è interessante, ma io credo molto umilmente che portare avanti le proprie idee, anche se si è una goccia nel mare, faccia parte di questa visione. Non mi basta parlare, parlare, parlare per non lasciare nulla. Piace offrire alternative tangibili ed inequivocabili in ogni contesto. Questo è quello che deve fare il politico oggi.

Poi ognuno ha il sacrosanto diritto di dire la sua, ma non di celare gli antefatti solo per giustificare verso l'esterno una scelta non condivisa.

Sai che penso infine? Che questo team non porterà a nulla se non a sentenziare che ci dovranno essere dei tagli di personale, ancorché valutarne i reali sprechi materiali. Visto chi lo compone non mi sorprenderebbe affatto. Ed allora saremmo di fronte ai famosi “tagliatori di teste” piuttosto che di sprechi. 
Pallante e la sua storia, le sue teorie, i suoi saggi i suoi studi parlano di altro.

Noi parliamo d'altro in effetti.


1 gennaio 2013

Le risorse che abbiamo...e che siamo capaci di ignorare.

Differenti volte, capitando di correre nel fantastico scenario che va dal percorso che inizia di fronte a Banca Centrale, che sale sino in alto al Kursaal, e che da lì prosegue sino alla terza torre, per poi arrivare alla seconda, mi sono accorto (e non solo io) dello stato di estremo degrado di tutto. 
Aree lasciate in disuso, per nulla valorizzate, mancanza di cartelli con spiegazioni che possano servire a far capire dove uno va e l'altro no.
Poi vedo questa fantastica relazione tecnica, e mi chiedo: dove è il collo di bottiglia?

http://www.giuntedicastello.sm/uploads/media/Relazione_tecnica_illustrativa.pdf

Ma la valorizzazione di ciò che abbiamo, la lasciamo nella penna?
O tutto ora è in spending review, come le idee???

Un Paese bolso con menti bolse. 

Ecco ciò che siamo.
Adesso si guarda al "contenuto", come dice qualcuno, ma se il "contenitore" è un contenitore del cazzo, figurarsi poi come andrà finire!

Apriamo questi percorsi a tutti, facciamone usufruire ai turisti, ma in modo anche un poco egoistico ai sammarinesi stessi. 

Semplicemente per amare e valorizzare le cose che abbiamo già, senza bisogno di sputtanare i soldi in boiate come i vari expò....
Se sapessimo valorizzare ciò che abbiamo già, metteremo una bella base per partire.