27 luglio 2012

Scenari politici e consigli decadenti.

















Siamo in campagna elettorale e cominciano le estrazioni del lotto (si..anche quelle che prevedono le costruzioni).
Nascono movimenti, come Rete, si accorpano vecchie facce che puzzano di stantio come la naftalina, si fanno coalizioni.
Partiamo da questi 3 punti.
Sapete tutti come è nata Rete, non devo stare qui a specificarlo ancora. Sin dai suoi albori ha avuto un caposaldo fondamentale; non scendere a compromessi con nessuno, o se vogliamo semplificare la cosa ed il concetto, correre da sola per tentare un cambiamento in primis di mentalità e conseguentemente di stile di vita. Questa scelta a molti, consente facili disquisizioni.
La prima: chi ci sarà dietro a Rete.
Risposta: dietro non c'è nessuno, nessun personaggio occulto, nessun finanziatore. Siamo noi. A molti diamo l'idea di essere dei radicali ideologici; certamente un fondo di verità vi è. Ma bisogna allora specificare ed analizzare a monte il perchè di questo radicalismo o presunto tale. Per anni, attraverso i vari Movimenti da cui proveniamo, seppure differenti per ambiti di lavoro, abbiamo visto quanto poco inespresse possano essere certe voci “critiche”. Se si vanno però a guardare bene, tali voci critiche hanno un minimo comune denominatore, ossia quello di cozzare continuamente contro un sistema Stato che nulla a che vedere con l'essere umano o il diritto del cittadino. Contrariamente, è un sistema pervaso dal clientelismo e dal favore verso il singolo. Bene, questa cosa è del tutto lampante anche ad un occhio di uno “non radicale”. La crisi di sistema di San Marino ha enfatizzato ciò, ma anziché consentire al tutto di fare un passo indietro, v'è l'esempio opposto, ovverosia la tattica del rilancio. E noi semplicemente a questo gioco non ci giochiamo. Punto.
Piuttosto che consentire che esso continui a perpetrarsi come delle metastasi, abbiamo deciso di provare a saltare lo steccato e andare alla fonte. Questo non avverrà in automatico. Dovremo convincere e fare capire ai cittadini che una via alternativa è assolutamente fattibile e possibile, utilizzando quel concetto con cui tutti si bagnano la bocca, ossia attraverso la Sovranità, capace di poter costruire anche (e soprattutto) comportamenti virtuosi, il tutto con la scrittura di un programma.
Rete non deve nascondere nulla. Ha semplicemente scelto di non coalizzarsi con nessuno, poiché se si analizzano le numerose persone e movimenti politici che si sono succeduti negli ultimi anni al Governo, TUTTI hanno consentito alla nascita della “San Marino da bere”. Tutti, nessuno escluso. Quindi riallacciandomi a quanto scritto sopra, saremmo già sconfitti in partenza e sarebbe solamente una perdita di tempo.
Abbiamo un humus proveniente dai movimenti o dalle associazioni che non si può cancellare.
E veniamo al secondo e terzo punto, che sono l'uno includente l'altro.
Le coalizioni stantie attuate dalle vecchie volpi. COALIZIONI che hanno uno scopo ben definito invero: fare incetta di voti, accorpando teste ed idee differenti che prima o poi scoppieranno e saranno nuovamente ed ineluttabilmente inutili.
Altro non sono che l'ennesimo segnale di quanto più devastante ci possa essere. Avere la pretesa di coalizzarsi in un futuro relativamente prossimo con coloro con cui si è litigato in maniera furente la sera prima, ed in quella successiva ci si va a letto, è da schizofrenici. Schizofrenia politica e mentale. Avere una legge elettorale detta “antiribaltone” ed un partito della opposizione che amoreggia con quello di maggioranza relativa, è davvero puerile. Puerile parimenti al fatto di vendere al popolino questo amoreggiamento quanto una cosa “necessaria per il Paese”.
Tanto quanto i fugaci amori estivi. Ma davvero pensate che con questa mentalità e con un modus operandi del genere (conclamatosi negli anni) ci possa essere qualcuno in grado di cambiare la faccia del Paese, rendendolo almeno normale? (poiché questo dovrebbe essere quantomeno l'obiettivo minimo..)
Analizzando meglio il tutto, vedrete che ciò non sarà possibile. Ma non vi sorge il dubbio che tutto ciò che ha fatto collassare San Marino, non è stata solo la cittadinanza, con il suo mettere la testa sotto la terra, ma l'aver consentito che entro l'aula consigliare vi siano i famosi “inguaiati” che tutto possono e tutto muovono?
Pensate davvero che tutto ciò possa crollare passando attraverso delle Coalizioni nate già morte? Pensate sul serio che loro non sappiano chi è realmente inguaiato e che possano perseguirlo?
Non è che non vogliono...NON POSSONO, poiché le trame tra politica, imprenditoria deviata e finanza occulta sono davvero troppo fitte, e se mai cadesse uno, esso ne porterebbe dietro a decine. Per cui si attua la cosa migliore in questi casi: L'OMERTA', che se fosse in qualche maniera quantificabile ripianerebbe il buco di bilancio, da quanto è conclamata in ogni settore.
Si assistono adesso (ma anche a breve termine) a salvacondotti personali che prevederanno la non ricandidatura probabile di alcune persone, offrendo loro una sorta di uscita con onore, dopo che hanno disonorato una intera nazione.
Ed è con questa mentalità nascono le coalizioni, che già puzzano di cadavere un putrefazione.
Una coalizione ha senso se si hanno dei punti in comune da sviluppare in un futuro relativamente vicino. Farle tanto per fare dicendo “bisogna vincere assolutamente, così battiamo loro e andiamo noi al potere”, fa sorridere ed arrabbiare. Ma chi ha detto poi che una coalizione di sinistra, di questa sinistra sammarinese possa realmente essere migliore dell'altra?
Una sinistra che si prende, si lascia, crea nuovi movimenti all'interno dopo un solo anno dalle ultime votazioni, assistendo impassibile alle fuoriuscite singole catalogate quali “moti indipendentisti”, in barba al contratto di sangue con gli elettori (tanto per citare alcuni recenti episodi).
Una sinistra che come detto sopra amoreggia con la Maggioranza da diverso tempo, portandole i fiori di nascosto e cornificandola in pubblico?
Ha senso tutto questo?
No e Rete ne è ben consapevole. Per questo ha deciso di farcela da sola, senza sentire il bisogno spasmodico di vincere.
Non sarà in nessuna coalizione per quanto detto poc'anzi.
Non avrebbe alcun senso. Ed a tutti coloro che affermano che il fatto di non farlo ora, rischierebbe di non dar vita alla rinascita, rispondo con bellissimo “chi se ne importa!!”.
In fase di lancio, mesi fa, debitamente preannunciammo e descrivemmo il progetto, che non prevede la candidatura a chi ha già rivestito incarichi Istituzionali. Attenzione però, perchè molti poi ci marciano su questa cosa. Solo la candidatura!! Non il lavorare dietro le quinte, per il semplice piacere di farlo.
Ma
si sa, il mondo è pieno di primedonne nervose, che pur di vedersi sempre alla luce del sole, svenderebbero l'anima al diavolo. Le stesse persone che oggi a distanza di mesi, affermano che NOI sbagliamo.
Personaggi equivoci con atteggiamenti di supponenza tali da far sembrare che sino ad oggi, abbiano vissuto su di un altro pianeta.
Rete è semplicemente così: differente.
Ci tengo poi a precisare una cosa, tanto per tagliare la testa al toro: se mai si verificasse il contrario, ossia che il Movimento decidesse (ma tranquilli, non accadrà) di far parte di una coalizione, la mia persona, così come ci entrò ne uscirebbe subitamente a piè pari, senza tanti problemi.
Ma questo non accadrà poiché Rete è semplicemente così: differente.

Non migliore o peggiore: differente.

Buona vita.

12 luglio 2012

Dove è finito Diogene?






Nessuno possiede la verità innata dentro il proprio io. Siamo tutti fallaci.
Parto da questo preambolo il cui finale porta direttamente ad una sola conclusione: il dialogo.
Dialogo che nei tempi e nei modi opportuni, porta sempre a scoprire le carte dei giocatori.
Ebbene, esso è stato di fatto negato da una larghissima schiera di persone tutte riconducibili alla Curia ed al Suo Vescovo. Ed il tutto nasce da una notissima, oramai, Istanza d'Arengo (più precisamente la numero 32, discussa ed approvata dal Consiglio Grande e Generale nel mese scorso e visionabile sul sito dello stesso) catalogata con la dicitura: “Cittadini sammarinesi per richiedere la modifica dell’art.15 della Legge n.118/2010 affinché il diritto alla convivenza sia esteso a tutti senza discriminazione alcuna”.
Quindi nulla che lasciasse paventare le terrificanti (per alcuni) convivenze tra non eterosessuali.
Di fatto tale Istanza richiedeva semplicemente la presa di coscienza di una evidente carenza normativa nel nostro ordinamento. Punto. Nulla di più di più nulla di meno.
Ed invece ecco alzarsi una levata di scudi da parte della corrente Cristiano-Cattolica (attenzione, tale termine non è usato con disprezzo, ma semplicemente osservando i firmatari di lettere di appoggio all'intervento del Monsignore) in primis con l'estemporanea nonché inopportuna uscita di Negri, che scambiò lucciole per lanterne -ma questo già lo dissi- seguito a ruota dal PDCS (recalcitrante di fronte ad un voto positivo espresso dall'intera aula) poi dai Parroci, (con affissione di foglio durante la Domenica) infine dai movimenti laici.
Tutti con un minimo comune denominatore: tacciare chi non la pensa come il Monsignore, avendo -secondo molti di loro- osato dare contro la sua uscita pubblica.
Signori miei tutti, qui non si tratta di ardire; si tratta di dialogare. Basta leggersi semplicemente il testo dell'Istanza stessa per capire che il dialogo che tanto millantate non lo vogliate affatto.
Nessuno è migliore o peggiore. Si scambia ciò con la presenza fisica degli aderenti -o meno- a degli schieramenti, ricordando tanto il tipico fenomeno del “machismo sociale”; ovvero: se si è numerosi e si riesce a fare una certa massa, si hanno maggiori possibilità di zittire le minoranze.
Sarebbe sin troppo semplice ricordare a voi tutti che anche l'ambiente clericale ha le sua pecche, nei millenni di storia umana. Tali e quali, ma con un peso specifico differente, a coloro che non ne fanno parte. TUTTI siamo peccatori. La differenza è che c'è chi crede che questi peccati si possano alleviarsi con la fede e chi invece che ciò non possa avvenire in quell'ambito, cercando in altre direzioni. Si chiama appunto “il mistero della fede”, che non ha un solo simulacro. Ne ha infiniti. Non esiste un migliore o un peggiore per il semplice motivo che in ballo c'è la natura umana, troppo sfuggevole per poterla rinchiuderla in settorialità ridicole.

Pertanto pare molto più semplice tentare di confermare certe posizioni di pensiero maggioritarie, piuttosto che uscire dal gregge e dire che probabilmente qualcuno ha commesso un errore di esposizione concettuale.
Carta canta, il testo è lì, visionabile da tutti anche da parte di coloro che ragionano utilizzando preconcetti.
Attaccare quell'Istanza, coloro che l'hanno studiata e proposta, coloro che l'hanno firmata, coloro che l'hanno votata in Consiglio, significa semplicemente che i primi a non voler cercare il dialogo sociale, e badate bene
non religioso, siate proprio voi, che vi esponete solo quando vi vengono pestati i piedi, men che mai per altre situazioni sociali che hanno annientato la recente sovranità sammarinese. Appare che i primi a cercare un possibile scontro ideologico o di pensiero, siate infine voi.
Il terrore di uscire dal seminato è tale da riuscire ad obnubilare la ragione. Per non parlare poi del passo indietro auspicato dal partito di maggioranza relativa, su una votazione oramai effettuata.
Quello fu un lapalissiano messaggio dell'alta ingerenza che il potere spirituale ha da sempre avuto su quello normativo. Ciò è del tutto palese, sia ad un occhio cattolico che no.
Mi spiace tornare sull'argomento, ma la presa di posizione da parte di enti o associazioni che mai si esposero su altro, mi ha spinto nel (ri)farlo.
Mi auguro che l'iter burocratico che andrà a colmare tale carenza normativa, non debba fare i conti con l'ennesima stoccata del potere secolarizzante.
Dovesse accadere, si renderebbe evidente quanto detto poco sopra, e non saremo una terra libera.


Matteo Zeppa (movimento RETE)

Pecore e pecorelle smarrite





Caronte ha mietuto le prime vittime.
Ci si attendeva una risposta del Vescovo in merito ad una Istanza d'Arengo ed è arrivata. Ci si attendeva una risposta da parte del partito più vicino ad esso, il PDCS, ed è anch'essa arrivata. Evidentemente però, entrambe fuori tema. L'Istanza d'Arengo, uno dei pochi strumenti di Democrazia Diretta, proposta da Michele Pazzini, una persona in primis (ricordarlo or ora è necessario più che mai) strutturata in maniera tale da proporre una soluzione ad una carenza normativa per ciò che concerne la regolamentazione dei permessi di soggiorno e residenze per le coppie in cui uno dei due componenti è di cittadinanza non sammarinese, ne è l'esempio fulgido. Poco importa se Michele è il leader del movimento LGBT, o evidentemente non lo è per il sottoscritto firmatario di quel documento, assieme a tantissime altre persone. Se una cosa è meritevole di attenzione, con scopi sociali e di riconoscimento del diritto, allora si ha il dovere morale di perseguirla, dando la propria piccola mano a chi la propone. E' indubitabile che tale strumento di Democrazia Diretta, posta nelle mani di 60, possa scatenare il dibattito. Ma come spesso accade, si prendono fischi per fiaschi o ancor meglio delle cantonate mastodontiche.
La paura irrazionale del differente, le trame boccaccesche, le differenze di genere. A ciò si è giunto. Questo emerge dalle uscite pubbliche del Monsignore e dal Partito di maggioranza relativa. Paure ataviche evidentemente, che non lasciano dormire loro sonni tranquilli. Uscite che riportano alla mente periodi storici quali la Santa Inquisizione Cristiana, dove per pochi oboli si vendeva alla plebe il Paradiso, si bruciavano le streghe, si impiccavano gli scienziati. Periodi in cui la stessa Chiesa inscenava le Sacre Crociate, vere guerre per dei simboli che lei stessa si creò, e che perseguì con ragioni tali ove il fine giustificò i mezzi. Questa è storia, non è leggenda.
Da una Istanza, tale paura atavica riemerge in tutta la sua più bassa risma. Concetti fuorvianti e messi in pubblica piazza con disarmante banalità.
Il Monsignore che ci tiene nel confermare che la visita papale di un anno fa, con l'approvazione di essa, perde del suo carattere simbolico. Simbolismi; la Chiesa ci ha sguazzato per millenni su di essi. Forse il signore in questione, dimentica che in prossimità di tale visita, domandò, tramite la Curia, una questua a tutte le famiglie di San Marino e Montefeltro, evidentemente non tutte cristiane o cattoliche. Come dimentica la somma ingente che lo Stato (che dovrebbe essere uno Stato laico) investì per tale visita. O come una organizzazione industriale sammarinese, chiese ai propri associati, un contributo minimo di 500 euro per ciò, da versare in un conto corrente sammarinese. Ciò a che sfera morale apparterrebbe?
Le continue sue esternazioni, anche sul tessuto economico sammarinese hanno stufato me, ma credo anche coloro che si rivedono nei reali concetti cristiani. Le visite fatte per perorare cause o persone, poi sciaguratamente arrestate. La non presa di posizione su un asilo statale dato in mano ai privati, e guarda caso uno dei primi nomi emersi fu quello della Compagnia delle Opere; l'altrettanta non presa di posizione forte sul radicamento della malavita e delle cosche ad essa connessa in questa terra. Ci sono delle priorità evidentemente per ognuno. E dietro a questo personaggio, ecco che la sua trasposizione politica, prende immediatamente posizione, facendo di una Istanza che è bene ribadirlo nuovamente, fu fatta non altro che per colmare una carenza normativa esistente e di fatto.
Durante il dibattito emerse la contrarietà dell'intero PDCS all'accoglimento della stessa, ma lasciava ampia libertà di scelta dei propri Consiglieri. E' bello pensare allora che la votazione segreta, ogni tanto, dia delle piccole soddisfazioni. Si, perchè conti della serva in mano, l'approvazione dell'Istanza, passò anche con i voti di qualcuno del partitone e del Patto. E questo capisco che possa essere devastante per chi da anni si prefigge una visione parziale con il paraocchi.
Il quadro è questo, desolante e terrificante. Su un diritto mancante, la battaglia inscenata e messa in atto è andata a sfociare ancora e nuovamente sull'odio di genere. Una macchia enorme che ricade sulla figura del Vescovo, che evidentemente ha colto lucciole per lanterne e sul partito a lui più vicino, troppo preoccupato nel seminare tempesta, pronto nello stoppare un iter votato dall'intera aula consiliare. E' la chiara esemplificazione dei poteri in campo. Il diritto di veto NON è ammissibile ora.

I “mostri” rialzano la testa. Si scatena la guerra mediatica come millenni fa. Con mezzi più sofisticati evidentemente, ma la stampo è quello.
Vediamo che accadrà, ma ci sono Corti Europee per i Diritti che non vedono l'ora di avere notizie da San Marino.

Buona vita.

1 luglio 2012

Ad un anno di distanza, i soldi per Mafiopoly non sono ancora arrivati...EVOLUZIONE!



Di seguito il testo della mail inviata oggi primo di Luglio 2012 agli account della Segreteria di Morri.



Buongiorno Segretario e membri della Segreteria,

sono Matteo Zeppa e Vi scrivo in merito al documento allegato nella mail protocollato quale pratica n°6280/17 datata 25 Luglio 2011, avente per oggetto gli eventi denominati: “MAFIOPOLY, UN GIOCO ANCHE SAMMARINESE”, che furono svolti lo scorso anno -appunto-.

Dopo quasi un anno di quei soldi nemmeno l'ombra, solo ora la Vostra Segreteria si è decisa a dare un segno. 
Ma con una pratica che a parere del tutto personale, lascia l'amaro in bocca.

Un anno fa, ci muovemmo domandando un piccolo contributo a svariate Segreterie, visto l'entità delle persone che vennero a relazionare, e solo la Vostra diede un cenno di riscontro positivo. Come potrete immaginare, avemmo delle spese vive abbastanza importanti, che ovviammo con l'autotassazione stessa degli organizzatori, e che per inciso lo fecero molto volentieri.
Per questo la raccomandata da Lei firmata Segretario, e da me ricevuta in nome del Movimento Sottomarino, fu molto gradita. Ebbene, quei soldi ad oggi, non sono mai arrivati.

Essendo stato chiamato da un membro della Segreteria la scorsa settimana, mi venne più o meno detto ciò: siccome l'evento MAFIOPOLY è passato, non sarebbe possibile staccare l'assegno per una questione di retroattività dell'evento stesso, se non per il caso di una nuova manifestazione con la stessa denominazione. Dissi che MAFIOPOLY al momento non avrà una seconda edizione, per svariati impegni di coloro che l'organizzarono. Pertanto l'unica maniera sarebbe, sempre a quanto mi disse la persona che mi telefonò, o rifare un altro evento simile o richiedere la sovvenzione per eventi simili, non nel contenuto, quanto per le persone che li pensano e più specificatamente o “Altrementi Festival” o la “Festa del Solstizio”, entrambi organizzati dall'Associazione Culturale Don Chisciotte.

Facendo parte anche di tale organizzazione, sono al corrente che cifre molto più importanti ancora non sono state elargite.

Pare altresì abbastanza risibile il fatto che per avere quella piccola somma, debba (anzi dobbiamo) inscenare una sovvenzione fittizia, per di più con eventi che sono ancora a credito da parte della Vostra Segreteria.

Vorrei ben capire a questo punto, ove è il collo di bottiglia, che impedisce l'elargizione di 300 e dico 300 euro per un evento a cui la Sua persona, Segretario Morri, diede la disponibilità economica, facendolo -immagino- di Sua spontanea volontà, senza nessuna pressione, e sulla quale contammo per poter alleggerire le spese vive avute per portare ed alloggiare i relatori.

Ancor più fosco è capire il concetto di retroattività; secondo tale assunto, quindi, non potremmo contare su ciò, e ci potrebbe anche stare, ma come la mettiamo con l'enorme somma dovuta alla Don Chisciotte? Anche lì l'impedimento è la retroattività? Oppure vi è una difficoltà di reperibilità delle somme?

Concludo asserendo che: non è mia o nostra intenzione richiedere quei soldi utilizzando l'escamotage di sovvenzionare altre manifestazioni (che ribadisco, per di più sono già a credito della Vostra Segreteria sic.), pertanto facendo fede a quanto da Lei scritto e protocollato, dietro la Sua assoluta libertà di pensiero, aspettiamo che quei 300 euro vengano elargiti per quanto da Lei stesso firmato, Segretario Morri, esclusivamente per l'evento di MAFIOPOLY e non per altro.

Pertanto mi aspetto da Lei o da chi per Lei, la totale elargizione di quanto promesso e protocollato (un anno fa) nel giro di breve, senza se e senza ma, lasciando perdere voli pindarici che nulla hanno di concreto e di sostanziale.

In fede.

Matteo Zeppa (uno degli organizzatori di Mafiopoly e collaboratore dell'associazione culturale Don Chisciotte).