1 dicembre 2011

LA CASTA (pezzo per il Donchi)


La Casta.

Sempre difficile riuscire a dare una definizione di Casta.
Solitamente la si associa ad un gruppo sociale che a suo modo è una gerarchia di tipo chiuso. Con questo breve articolo ed il suo allegato (che per troppa lunghezza non è possibile stampare, ma visibile direttamente sulla Home Page del Don Chisciotte...), cercherò di rendere maggiormente evidente l'attinenza di tale termine con la Terra di Marino, usufruendo a piene mani di dati reperibili ed usufruibili da tutti e per tutti su internet (sito del Consiglio Grande e Generale, Libertas.sm, sito degli Interni).
Piccola ma importante postilla: per quel che riguarda la dichiarazione dei redditi e partecipazioni societarie pre-elezioni del 2008, i valori riportano fedelmente le linee tracciate dal sito di Libertas.sm (che ringrazio per il gran lavoro). Ovviamente a due anni di distanza le cose potrebbero essere cambiate, ma per non ledere i diritti della Privacy, mi limito nel citare ciò che è ad oggi verificabile.
La tabella esplica in maniera ineluttabile cosa sia una Casta e come essa si sia attecchita, radicata e consolidata negli ultimi decenni a San Marino.
Ma andiamo per gradi.

L'attuale Consiglio formato da 60 persone, in carica dal 2008 ha una composizione di "lavoratori prestati alla Repubblica ed alla Politica" così composto. (fonte sito del Consiglio)

    1 agente immobiliare - 2 avvocati - 1 capogruppo di partito – 11 dipendenti PA - 13 dipendenti privati - 3 dirigenti PA - 2 imprenditori - 18 liberi professionisti - 3 medici - 1 non lavoratore - 3 pensionati - 1 ragioniere - 1 studente.
    Ciò che balza subito all'occhio sono i 18 liberi professionisti, che incidono per il 30% sulla composizione dello stesso.
Se ad essi sommiamo coloro che si potrebbero annoverare fra i simil-professionisti, arriviamo ad una percentuale pulita del 43,3%. Non si vuole mettere alla berlina il sistema democratico o chi è stato votato “liberamente”, si tratta solo di una mera analisi di quali categorie compongono ad oggi il nostro Parlamento.
Oggi, nel momento in cui si parla di estrema rappresentatività della classe politica, i numeri (che parlano estremamente chiaro) smentiscono di fatto ciò.
Circa la metà del CCG presta "servizio pubblico" attuando un distacco per 4/5 volte al mese (non contando poi le varie Commissioni e sotto_Commissioni) nel ruolo di Consigliere essendo legato ad una professionalità estremamente autoreferenziale e quasi antitetica.
E qui tutti i fiumi di parole sul possibile conflitto di interesse le lasciamo perdere non basterebbero di certo le colonne del giornale..ma una cosa bisogna domandarsi: operai, casalinghe, la stragrande maggioranza della forza lavoro si sente REALMENTE rappresentata?
Non voglio dire che non ci debbano essere i professionisti sopra citati, anzi sarebbe anche deleterio una loro non presenza, ma quella percentuale è troppo alta per non pensar male... e a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre si indovina....
In ogni democrazia dovrebbero esserci rappresentanti di tutti i ceti sociali quali latori di una uniformità di vedute a 360 gradi.
Tanto meglio in una piccola Repubblica come la nostra!
Paradossalmente sarebbe da prendere in esame una “professionalizzazione” dell'attività politica nazionale, dando ad essa “oneri ed onori” che in questo momento latitano e che creano vieppiù commistioni fra il bene pubblico e quello privato.

Ma la reale colpa non è della Casta che è una conseguenza di un siffatto gioco al massacro. La reale colpa è dell'elettore principe, che in maniera autonoma si reca a votare. E' lui che ha il libero arbitrio ed è sempre lui che va nella cabina elettorale con la sua coscienza e nulla più.
Anche se poi i sistemi perpetrati dalla Casta tracimano rendendo piuttosto farlocche certe manifestazioni di voto.

Passando all'analisi dei redditi dichiarati (utilizzando sempre i dati forniti dal portale di Libertas.sm) e facendone una media (ipotizzando che possano essere realistici..anche se di dubbi ve ne sono) risulta che mediamente un consigliere dichiarò nel 2008 poco meno di 45mila €
Ebbene, un impiegato di terzo livello con 14 mensilità dichiara (oggi al lordo) circa 22.400,00€. Unendo tale dato a quello sopra della "rappresentanza", vacilla ancor maggiormente tale concettualità.
Vi sono davvero tanti Consiglieri matacchioni che dichiarano veramente poco, grazie anche al sistema che la Casta si è costruita negli anni attorno a sé, rendendo iniquo il termine equità. Tra gli altri, fa davvero sorridere (per non dire peggio) il dato dichiarato da un Segretario di Stato, quasi a livello di sussistenza e nella possibilità realistica di richiesta di assegno integrativo dello Stato..(sempre che esso sia vero)
Nel 2008, 13 Consiglieri dichiararono meno della cifra presa quale esempio (quella dell'impiegato) pari al 21,6%, 19 di essi sotto i 30mila euro, pari al 31,6%. Va altresì detto che fra essi vi sono dipendenti pubblici, per cui il dato dovrebbe essere esatto, anche se in uno di essi non c'è eiscontro su Libertas.sm.
Analizzando invece i redditi degli attuali Segretari di Stato, quelli che balzano immediatamente agli occhi sono quelli del “matacchione” sopra e quello della Mularoni, la prima per somme dichiarate nell'alveo delle 70 persone.
Certo è che vi sono dei redditi dichiarati assolutamente ridicoli, conoscendo le persone e che cosa svolgono a San Marino, che siedono su quegli scranni.

Passiamo ad altro. Nelle pre Elezioni del 2008, venne richiesto oltre alla Dichiarazione dei Redditi dei candidati anche le quote partecipative nelle società che TUTTI essi avevano. Bene, sempre dal portale Libertas.sm è possibile visionarle ed ovviamente (visto il tema) quelle riportate nella tabella sul sito del Don Chisciotte è relativa ai soli Consiglieri e ai Segretari.

Prendendo ora in esame le quote partecipative dichiarate nel 2008, (evitando commenti su chi dichiarò quote in 12 società, denunciando introiti poco più dell'impiegato di terzo livello...) modificando il parametro di paragone e passando in tal modo dai 60 consiglieri unendo i 10 Segretari di Stato, quindi un carniere di 70 persone, ebbene il 47,14% dichiarò una quota partecipativa in una BANCA!!
Ossia quasi la metà del bacino analizzato ha un proprio interesse in una banca. Vorrà pur dire qualcosa o no?
Le stesse Banche che oggi soffrono per una mancanza di liquidità fuoriuscita per varie vicissitudini in questo ultimo anno, hanno “interessi” altolocati. La San Marino “terra di finanziarie e di Istituti di Credito” trova alfin il suo compimento.
Ribadisco ancora una volta il concetto di non voler mettere alla berlina nessuno, si tratta di una mera analisi su ciò che è fruibile on line.
La Casta ha tantissimi interessi ed inevitabilmente essi sono da riportare nelle sfere economiche.
La domanda anche questa volta sorge spontanea: siamo certi che tale intreccio fra Politica e Finanza, in un Paese piccolo come il nostro, possa essere talmente giustificato e per di più sotto gli occhi di tutti e a portata di click? Ci si lamenta che tizio o caio siano da anni seduti in quei posti, quando basterebbe DOCUMENTARSI prima di fare i servili in sede di voto!
Come detto inizialmente, La Casta ha avuto modo di attecchire e di radicarsi perchè qualcuno lo ha permesso. Ossia NOI ELETTORI.

Ho parlato di anni di permanenza non a caso.

Analizziamo meglio il parametro che evince ancor di più ciò che si intende per Casta, ossia la presenza in Consiglio, analizzando la data di prima ascesa alla Legislatura, una sorta di sedimentazione al potere.
13 su 70 sono in Consiglio dalgli anni 1974/1983, più specificatamente:
Galassi (1974); De Biagi, Gatti Gabriele, Terenzi (1978); Colombini (anche se non continuativamente), Menicucci, Stolfi, Morri, Podeschi (1983); Andreoli, Riccardi, Casali, Valentini (1988). Ossia il 18,57% dei 70 che governano San Marino ha un minimo di seduta sulle sedie del Potere di un minimo di 28 (dico 28) anni!!!
Oltremodo è evidente che se la discriminante la passiamo a tutti coloro che sono stati eletti dalle Elezioni del 1993, il dato aumenta a 20 su 70, ossia il 28,57%!!
Della generazione del '93 (quasi maggiorenni al potere) fanno parte: Macina, Michelotti, Mularoni, Rattini, Venturini, Ciavatta, Mularoni.

Risultano evidenti alcune considerazioni a margine di tutto ciò;
La Casta persiste da anni in posti di Potere; ora bisognerebbe valutare ed analizzare con estrema serenità i perchè essa si sia sviluppata e sedimentata negli anni; non esistono alternative ad essa? I giovani eletti sono la sua normale continuazione? Cercando in tal modo di svecchiare l'età media, risultando in tal modo utilizzati quali meri specchietti per le allodole, oppure non hanno le armi democratiche per opporsi a questo potere?
La Casta nasce in primis in un sistema Democratico grazie al Cittadino che non valuta attentamente l'enorme potere del voto elettivo. Ci si vende per un pieno di benzina (quando va bene) o per uno sblocco di un terreno piuttosto che per un posto di lavoro garantito. Tutto il mondo è paese certo, ma in una realtà piccola come la nostra, tutto ciò si evidenzia all'ennesima potenza.
La Casta prolifera in tutti i sub_strati statali capace di creare figli & figliastri in ogni ufficio e sezione. E' capace di nascondere sotto le ideologie politiche (??), interessi personali o di famiglia che nulla hanno a che vedere con il sistema STATO.
La Casta boccia inesorabilmente tutto ciò che potrebbe scalfirne i privilegi evidenti, negando pure quel dialogo verso cittadini che attraverso sistemi di Democrazia Diretta, impone loro uno stop a questa sperequazione del potere oligarchico.
Tutto ciò che possa limitarne il potere, chiunque provi a rendere evidenti certe brutture è preso a male parole dalla Casta, e indicato quale sobillatore o facinoroso. E' evidente che si instauri un sistema di autodifesa in essa. Quello che Roberto Saviano definisce “la maccchina del fango” è reale.
Attraverso comunicati a volte davvero deliranti, essa mostra i muscoli al popolo, dimenticando che è esso che delega loro il diritto di poterlo fare o meno.

La bellezza ed il paradosso di San Marino è che però alcuni degli appartenenti della Casta li puoi benissimo incontrare al bar, piuttosto che intenti a fare la spesa.....e ti guardano negli occhi sapendo benissimo di irriderti, stringendo mani, dando pacche sulle spalle, offrendo caffè.
Questi sono atteggiamenti tipici dell'attecchimento al potere. Bisogna essere capaci di leggere certi atteggiamenti con occhi critici e distaccati.
Bisogna essere in grado di ritrovare la dignità di voltare loro le spalle quando chiedono il “piccolo favore” in cambio, e bisogna in primis NON CHIEDERLO quel favore.
Siamo capaci di poterlo fare? Io penso di si. Viviamo in un periodo straordinariamente critico, dove i nodi tornano al pettine. Certe chiusure mentali della Casta sono chiare ed evidenti.
E' ora di non essere più Don Chisciotte che combatte (ahimè) senza nulla poter fare contro il mulino a vento. E' il tempo della riscoperta della dignità.....altrimenti la Casta avrebbe raggiunto un altro scopo....l'omertà di pensiero.

PS: prossimi passi futuri: studio sul radicamento dei membri della Casta nelle varie Commissioni...c'è da ridere piuttosto che strapparsi le vesti.

Una buona vita a tutti.

Matteo Zeppa.

Vedi Numero Febbraio 2011 del Donchi in ultima pagina l'elenco delle Dichiarazioni dei Redditi delle Elezioni del 2008, e le quote partecipative in società, dichiarate in quella occasione.

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