La Casta.
Sempre
difficile riuscire a dare una definizione di Casta.
Solitamente
la si associa ad un gruppo sociale che a suo modo è una gerarchia di
tipo chiuso. Con questo breve articolo ed il suo allegato (che per
troppa lunghezza non è possibile stampare, ma visibile direttamente
sulla Home Page del Don Chisciotte...), cercherò di rendere
maggiormente evidente l'attinenza di tale termine con la Terra di
Marino, usufruendo a piene mani di dati reperibili ed usufruibili da
tutti e per tutti su internet (sito del Consiglio Grande e Generale,
Libertas.sm, sito degli Interni).
Piccola
ma importante postilla: per quel che riguarda la dichiarazione dei
redditi e partecipazioni societarie pre-elezioni del 2008, i valori
riportano fedelmente le linee tracciate dal sito di Libertas.sm (che
ringrazio per il gran lavoro). Ovviamente a due anni di distanza le
cose potrebbero essere cambiate, ma per non ledere i diritti della
Privacy, mi limito nel citare ciò che è ad oggi verificabile.
La
tabella esplica in maniera ineluttabile cosa sia una Casta e come
essa si sia attecchita, radicata e consolidata negli ultimi decenni
a San Marino.
Ma
andiamo per gradi.
L'attuale
Consiglio formato da 60 persone, in carica dal 2008 ha una
composizione di "lavoratori prestati alla Repubblica ed alla
Politica" così composto. (fonte sito del Consiglio)
1
agente immobiliare - 2 avvocati - 1 capogruppo di partito – 11
dipendenti PA - 13 dipendenti privati - 3 dirigenti PA - 2
imprenditori - 18 liberi professionisti - 3 medici - 1 non
lavoratore - 3 pensionati - 1 ragioniere - 1 studente.
Ciò
che balza subito all'occhio sono i 18 liberi professionisti, che
incidono per il 30% sulla composizione dello stesso.
Se
ad essi sommiamo coloro che si potrebbero annoverare fra i
simil-professionisti, arriviamo ad una percentuale pulita del 43,3%.
Non si vuole mettere alla berlina il sistema democratico o chi è
stato votato “liberamente”, si tratta solo di una mera analisi di
quali categorie compongono ad oggi il nostro Parlamento.
Oggi,
nel momento in cui si parla di estrema rappresentatività della
classe politica, i numeri (che parlano estremamente chiaro)
smentiscono di fatto ciò.
Circa
la metà del CCG presta "servizio pubblico" attuando un
distacco per 4/5 volte al mese (non contando poi le varie Commissioni
e sotto_Commissioni) nel ruolo di Consigliere essendo legato ad una
professionalità estremamente autoreferenziale e quasi antitetica.
E
qui tutti i fiumi di parole sul possibile conflitto di interesse le
lasciamo perdere non basterebbero di certo le colonne del
giornale..ma una cosa bisogna domandarsi: operai, casalinghe, la
stragrande maggioranza della forza lavoro si sente REALMENTE
rappresentata?
Non
voglio dire che non ci debbano essere i professionisti sopra citati,
anzi sarebbe anche deleterio una loro non presenza, ma quella
percentuale è troppo alta per non pensar male... e a
pensar male si fa peccato, ma quasi sempre si indovina....
In
ogni democrazia dovrebbero esserci rappresentanti di tutti i ceti
sociali quali latori di una uniformità di vedute a 360 gradi.
Tanto
meglio in una piccola Repubblica come la nostra!
Paradossalmente
sarebbe da prendere in esame una “professionalizzazione”
dell'attività politica nazionale, dando ad essa “oneri ed onori”
che in questo momento latitano e che creano vieppiù commistioni
fra il bene pubblico e quello privato.
Ma
la reale colpa non è della Casta che è una conseguenza di un
siffatto gioco al massacro. La reale colpa è dell'elettore principe,
che in maniera autonoma si reca a votare. E' lui che ha il libero
arbitrio ed è sempre lui che va nella cabina elettorale con la sua
coscienza e nulla più.
Anche
se poi i sistemi perpetrati dalla Casta tracimano rendendo piuttosto
farlocche certe manifestazioni di voto.
Passando
all'analisi dei redditi dichiarati (utilizzando sempre i dati forniti
dal portale di Libertas.sm) e facendone una media (ipotizzando che
possano essere realistici..anche se di dubbi ve ne sono) risulta che
mediamente un consigliere dichiarò nel 2008 poco meno di 45mila €
Ebbene,
un impiegato di terzo livello con 14 mensilità dichiara (oggi al
lordo) circa 22.400,00€. Unendo tale dato a quello sopra della
"rappresentanza", vacilla ancor maggiormente tale
concettualità.
Vi
sono davvero tanti Consiglieri matacchioni che dichiarano veramente
poco, grazie anche al sistema che la Casta si è costruita negli anni
attorno a sé, rendendo iniquo il termine equità. Tra gli altri, fa
davvero sorridere (per non dire peggio) il dato dichiarato da un
Segretario di Stato, quasi a livello di sussistenza e nella
possibilità realistica di richiesta di assegno integrativo dello
Stato..(sempre che esso sia vero)
Nel
2008, 13 Consiglieri dichiararono meno della cifra presa quale
esempio (quella dell'impiegato) pari al 21,6%, 19 di essi sotto i
30mila euro, pari al 31,6%. Va altresì detto che fra essi vi sono
dipendenti pubblici, per cui il dato dovrebbe essere esatto, anche se
in uno di essi non c'è eiscontro su Libertas.sm.
Analizzando
invece i redditi degli attuali Segretari di Stato, quelli che balzano
immediatamente agli occhi sono quelli del “matacchione” sopra e
quello della Mularoni, la prima per somme dichiarate nell'alveo delle
70 persone.
Certo
è che vi sono dei redditi dichiarati assolutamente ridicoli,
conoscendo le persone e che cosa svolgono a San Marino, che siedono
su quegli scranni.
Passiamo
ad altro. Nelle pre Elezioni del 2008, venne richiesto oltre alla
Dichiarazione dei Redditi dei candidati anche le quote partecipative
nelle società che TUTTI essi avevano. Bene, sempre dal portale
Libertas.sm è possibile visionarle ed ovviamente (visto il tema)
quelle riportate nella tabella sul sito del Don Chisciotte è
relativa ai soli Consiglieri e ai Segretari.
Prendendo
ora in esame le quote partecipative dichiarate nel 2008, (evitando
commenti su chi dichiarò quote in 12 società, denunciando introiti
poco più dell'impiegato di terzo livello...) modificando il
parametro di paragone e passando in tal modo dai 60 consiglieri
unendo i 10 Segretari di Stato, quindi un carniere di 70 persone,
ebbene il 47,14% dichiarò una quota partecipativa in una BANCA!!
Ossia
quasi la metà del bacino analizzato ha un proprio interesse in una
banca. Vorrà pur dire qualcosa o no?
Le
stesse Banche che oggi soffrono per una mancanza di liquidità
fuoriuscita per varie vicissitudini in questo ultimo anno, hanno
“interessi” altolocati. La San Marino “terra di finanziarie e
di Istituti di Credito” trova alfin il suo compimento.
Ribadisco
ancora una volta il concetto di non voler mettere alla berlina
nessuno, si tratta di una mera analisi su ciò che è fruibile on
line.
La
Casta ha tantissimi interessi ed inevitabilmente essi sono da
riportare nelle sfere economiche.
La
domanda anche questa volta sorge spontanea: siamo certi che tale
intreccio fra Politica e Finanza, in un Paese piccolo come il nostro,
possa essere talmente giustificato e per di più sotto gli occhi di
tutti e a portata di click? Ci si lamenta che tizio o caio siano da
anni seduti in quei posti, quando basterebbe DOCUMENTARSI prima di
fare i servili in sede di voto!
Come
detto inizialmente, La Casta ha avuto modo di attecchire e di
radicarsi perchè qualcuno lo ha permesso. Ossia NOI ELETTORI.
Ho
parlato di anni di permanenza non a caso.
Analizziamo
meglio il parametro che evince ancor di più ciò che si intende per
Casta, ossia la presenza in Consiglio, analizzando la data di prima
ascesa alla Legislatura, una sorta di sedimentazione al potere.
13
su 70 sono in Consiglio dalgli anni 1974/1983, più specificatamente:
Galassi
(1974); De Biagi, Gatti Gabriele, Terenzi (1978); Colombini (anche se
non continuativamente), Menicucci, Stolfi, Morri, Podeschi (1983);
Andreoli, Riccardi, Casali, Valentini (1988). Ossia il 18,57% dei 70
che governano San Marino ha un minimo di seduta sulle sedie del
Potere di un minimo di 28 (dico 28) anni!!!
Oltremodo
è evidente che se la discriminante la passiamo a tutti coloro che
sono stati eletti dalle Elezioni del 1993, il dato aumenta a 20 su
70, ossia il 28,57%!!
Della
generazione del '93 (quasi maggiorenni al potere) fanno parte:
Macina, Michelotti, Mularoni, Rattini, Venturini, Ciavatta, Mularoni.
Risultano
evidenti alcune considerazioni a margine di tutto ciò;
La
Casta persiste da anni in posti di Potere; ora bisognerebbe valutare
ed analizzare con estrema serenità i perchè essa si sia sviluppata
e sedimentata negli anni; non esistono alternative ad essa? I giovani
eletti sono la sua normale continuazione? Cercando in tal modo di
svecchiare l'età media, risultando in tal modo utilizzati quali meri
specchietti per le allodole, oppure non hanno le armi democratiche
per opporsi a questo potere?
La
Casta nasce in primis in un sistema Democratico grazie al Cittadino
che non valuta attentamente l'enorme potere del voto elettivo. Ci si
vende per un pieno di benzina (quando va bene) o per uno sblocco di
un terreno piuttosto che per un posto di lavoro garantito. Tutto il
mondo è paese certo, ma in una realtà piccola come la nostra,
tutto ciò si evidenzia all'ennesima potenza.
La
Casta prolifera in tutti i sub_strati statali capace di creare figli
& figliastri in ogni ufficio e sezione. E' capace di nascondere
sotto le ideologie politiche (??), interessi personali o di famiglia
che nulla hanno a che vedere con il sistema STATO.
La
Casta boccia inesorabilmente tutto ciò che potrebbe scalfirne i
privilegi evidenti, negando pure quel dialogo verso cittadini che
attraverso sistemi di Democrazia Diretta, impone loro uno stop a
questa sperequazione del potere oligarchico.
Tutto
ciò che possa limitarne il potere, chiunque provi a rendere evidenti
certe brutture è preso a male parole dalla Casta, e indicato quale
sobillatore o facinoroso. E' evidente che si instauri un sistema di
autodifesa in essa. Quello che Roberto Saviano definisce “la
maccchina del fango” è reale.
Attraverso
comunicati a volte davvero deliranti, essa mostra i muscoli al
popolo, dimenticando che è esso che delega loro il diritto di
poterlo fare o meno.
La
bellezza ed il paradosso di San Marino è che però alcuni degli
appartenenti della Casta li puoi benissimo incontrare al bar,
piuttosto che intenti a fare la spesa.....e ti guardano negli occhi
sapendo benissimo di irriderti, stringendo mani, dando pacche sulle
spalle, offrendo caffè.
Questi
sono atteggiamenti tipici dell'attecchimento al potere. Bisogna
essere capaci di leggere certi atteggiamenti con occhi critici e
distaccati.
Bisogna
essere in grado di ritrovare la dignità di voltare loro le spalle
quando chiedono il “piccolo favore” in cambio, e bisogna in
primis NON CHIEDERLO quel favore.
Siamo
capaci di poterlo fare? Io penso di si. Viviamo in un periodo
straordinariamente critico, dove i nodi tornano al pettine. Certe
chiusure mentali della Casta sono chiare ed evidenti.
E'
ora di non essere più Don Chisciotte che combatte (ahimè) senza
nulla poter fare contro il mulino a vento. E' il tempo della
riscoperta della dignità.....altrimenti la Casta avrebbe raggiunto
un altro scopo....l'omertà di pensiero.
PS:
prossimi passi futuri: studio sul radicamento dei membri della Casta
nelle varie Commissioni...c'è da ridere piuttosto che strapparsi le
vesti.
Una
buona vita a tutti.
Matteo
Zeppa.
Vedi Numero Febbraio 2011 del Donchi in ultima pagina l'elenco delle Dichiarazioni dei Redditi delle Elezioni del 2008, e le quote partecipative in società, dichiarate in quella occasione.
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