30 novembre 2011

L'eclisse...sul Monte. (articolo per il mensile Don Chisciotte)


L'eclisse...sul Monte.
Certo che non ci facciamo mancare nulla qui a San Marino. Saremo capaci sul serio di fare concorrenza al CERN, viste le nostre abilità nell'inguaiarci in tortuosi viaggi verso l'impossibile, certi solo di una cosa: la pecunia.
Lei consente atteggiamenti spocchiosi, ridondanti, che però se si fosse capaci di leggere attentamente le controindicazioni, potrebbero causare problemi di salute.
Siamo ad una svolta. Come profetizzai, Settembre 2011 è la data dove tutto comincia ad essere più chiaro.
Siamo passati attraverso una estate dove il Decreto Legge sul Lavoro disse già la piega che ci sarebbe stata. Anni di lotte cancellati con una spugna. Si ricomincia con la pantomima dell'utilizzo smodato dello strumento del Decreto, il quale normalmente lo si usa solo per le emergenze, perchè di iter più snello.
Poi arriviamo alle nomine per la più alta carica Istituzionale sammarinese: la Reggenza. Badate bene, che essa non è solo una cosa rappresentativa. E' un qualcosa di più. La Reggenza può mettere dei veti che altri non potrebbero togliere. Due nomi: assolutamente differenti. Il giovane, cofirmatario della legge dei 10 anni per i Congressisti di Stato; il più attempato, uno di coloro a cui tale legge era indirizzata. Chi era in piazza, lo fece perchè spinto dallo sdegno di questa nomina. Non verso la persona, ma verso ciò che rappresenta. Consapevoli del fatto che oramai la decisione fu solo politica, travalicando tutta la litania del ritiro per schiarirsi le idee. Ci si attendeva due cose. La prima: il giovane, in un momento di sdegno e di coerenza con ciò che firmò, che potesse dire: “io non ci sto”....non pervenuto, anzi. La seconda: che la direzione del PDCS, preso atto delle polemiche non solo di piazza, capisse che forse non era il caso di calcare la mano, e visto la loro affinità con i Santi, speranzosi che quell'illuminazione li facesse tornare indietro. Non pervenuta. Anzi.
Ciliegina sulla torta? Chi ti invitano per il sermone del 1°Ottobre? Nientedimeno che Brunetta!! Colui che definì i precari: “voi siete la peggior specie”. Diciamo che tutti assieme non possono che essere segnali davvero raccapriccianti. Nemmeno Kubrick avrebbe ordito una trama siffatta, e se mai lo avesse fatto, avrebbe di certo vinto l'Oscar per la miglior sceneggiatura.
Ma Settembre è mese di vendemmia del resto.
Dopo un breve accenno sulle infiltrazioni malavitose in questa Antica Terra della Libertà, mesi addietro, ecco venire allo scoperto tutto il marcio. Essi sono qui, hanno tentato una scalata ad un Istituto Bancario. Non contenti, hanno minacciato, picchiato, scalando una Finanziaria. Abbiamo anche dato alloggio ad un loro boss, autore della strage degli Extracomunitari a Castel Volturno. Il radicamento malavitoso con il tessuto socio_politico sammarinese, è giunto al termine. C'è voluto tanto, e quel tanto lo dobbiamo all'Italia, ai suoi organi di Polizia. Non certamente a noi. Noi, come al solito NON ABBIAMO FATTO NULLA. Siamo stati bravi nell'aprire le porte a certi personaggi, facendogli anche vincere un appalto statale, e quando lo si scoprì, la reazione fu sempre: IL NULLA! Colpa della liberalizzazioni delle Licenze, tuonò qualcuno. Questa terra è morta socialmente. Siamo degli zombi che camminano in cerca di carne fresca....fra altri zombi. Quindi come si fa a sopravvivere?
Poi la cosa più bella, una trovata uscita fuori da un magico cilindro di cartapesta, è che qualcuno definì i contestatori: “i nemici di questa Terra”. Caro il mio Lei...come dirle....vediamo....ma come si permette? Chi è il nemico? Chi manifesta un disagio o chi questo disagio lo conclama, utilizzando il proprio ruolo?
I nemici sono quelle sessanta persone (fonte di un autorevolissimo quotidiano sammarinese, detenuto da imprenditori, figli di questo sistema, da finanziarie e da uomini ombra) che andarono in Piazza? O quei sessanta sono qualcosa di più? La storia recente delle “altre” piazze evidentemente non la toccano e non la interessano. Quei sessanta (guarda caso il numero dei Consiglieri...) certamente non erano lì per perdere tempo. Chiunque abbia denigrato ciò che avvenne, è un pusillanime ed un fine ciarlatano. Quei sessanta (moli di più) sono il polso di una esasperazione sociale che mai forse, ha avuto precedenti.
Si perchè, va bene predicare il sacrificio per tutti, va bene riformare un po' a destra un poco a sinistra; ma torniamo sempre lì alla parola iniziale di questo articoletto: LA PECUNIA.
La nostra PECUNIA abbiamo visto bene come trovò i natali, come si ingigantì, come esplose e come si instaurò. Ora essa manca. E come si fa?
Si fa che si deve necessariamente resettare il sistema. Diventare più poveri, far pagare a caro prezzo chi consentì ciò. Chi comprò voti. Chi li diede in cambio di un favore. Chi ha svenduto questa nazione, deve PAGARE di proprie tasche. Nomi e Cognomi. E per favore, smettiamola di dire che è tutto un gioco di politica; la Politica è morta, e forse non s'è mai palesata nel Paese del Fu Bengodi. Tutto era ipocrisia e sedimentazione del potere.
Il potere è finito, esattamente come la pecunia. Ma perchè cazzo questi due termini vanno sempre a braccetto?
Visitate la più Antica Terra della Libertà. Troverete conforto alle vostre risposte.
Ci vediamo in Piazza.

Buona vita!