30 novembre 2011

Tutti indossiamo una maschera? Forse ma le differenze sono sostanziali...

Nelle ultime ore mi sono posto questa domanda tantissime volte.Crescendo, l'uomo necessariamente lo fa. Gioco forza è così. Rimane però la scelta, una volta cresciuti, nell'indossarla sempre.La maschera è semplicemente una copiatura di quello che in realtà utilizzano animali in natura per fuggire dai predatori; uno su tutti il camaleonte.
Si sanno mimetizzare con l'ambiente con particolari meccanismi affinati in anni vita, passando per miliardi di esemplari, e di ere, che ogni volta sono stupefacenti.Ora...un conto è che lo facciano gli animali...un conto è che lo faccia l'uomo.Quando esso lo fa, quelli che "ben pensano" affermano che si tratti di un fenomeno di mediazione sociale. Li chiamano anche "coloro che fanno i compromessi".
In una figura che spesso si cita, sono quelli che son capaci di fare intendere che "c'è una coperta troppo corta, ed è impossibile, tirandola da un verso o dall'altro, coprire il tutto"....hanno l'ars oratoria di affabulare le menti facendoti credere che è una cosa vera. E sono sempre quelli che indicando la luna , ti convincono nel guardare il dito. Ne trovi tantissimi in giro. E' una maschera costruita a tavolino, con anni di studio, probabilmente anche con pratiche sul campo, direttamente in famiglia cercando di fottere qualcosa al proprio fratello.
Quelli che neppure conosci e quando li incontri, ti affabulano con sorrisi a 127 denti, perfettamente bianchi, con sopracciglia curate e stilizzate, e che ti danno pacche sulle spalle.
Poi ci sono quelli quelli che non hanno filtri, come il sottoscritto.
Che non si sentono migliori di altri, ma che quella coperta vedono che è effettivamente corta, e che inevitabilmente qualcosa rimarrà fuori. Che guardano la luna e non il dito. Quelli che non sono stati imbastarditi dal sistema, e che pensano anche sbagliando, con la propria testa. Quelli che non vedono un dentista dall'età adolescenziale, quelli che un visagista sanno che è un qualcosa citata in una canzone di Elio.
Quelli un pò così, messi ai margini perchè leggerissimamente differenti. Messi ai margini o peggio ancora "potenzialmente ghetizzati" come bestie rare. Ne ho sentite parecchie in giro durante la mia miserissima vita, per capire che sono proprio queste le persone che fanno paura. E non ho bisogno di citazioni o di film come "V per Vendetta" , per dovermi immedesimare con esso. Sono quelli che se succede qualcosa, è colpa loro. Se c'è un mezzo casino, sono i primi a cui si pensa (anche se le maschere le indossano altri).
E poi quelli come me che hanno capelli lunghi e barba incolta?? "Ah, sicuramente sei un tossico o hai avuto un passato da tale" (non ci crederete ma un fenomeno nostrano me lo chiese direttamente, ossia se fossi in cura per un passato da tossicodipendente...tutti lì nero su bianco....)...questo il pensiero comune di coloro che si ergono al di sopra degli Dei.Bene, io e alcuni siamo così, semplicemente diversi.
Le differenze fanno paura e pertanto bisogna combatterle, perchè bisogna uniformarsi SEMPRE E SOLO a quello che questa merda di società massiva e mercificante porta insita nel proprio DNA...l'UNIFORMITA'. Se esci dai suoi dogmi, per qualsiasi motivazione plausibile, hai l'etichetta. Sei una bestia da zoo.Pertanto invito tutti coloro nel continuare ad avere paura di chi non ha maschere, sapendo già che VOI sarete i vincenti e che a noi (tantomeno a me) frega un emerito cazzo di vincere. Siamo quelli delle cause perse.....che le abbracciamo con ardore perchè ci crediamo, che sperano che una realtà come la nostra possa ergersi per un qualcosa di positivo una buona volta. Quelli insomma che la maschera non la indossano nemmeno a Carnevale.
Ci siamo e se il nostro e mio esserci vi procura un minimo di fastidio, vuol dire che tutto ciò è buono.
L'unica arma è l'abbattimento sociale.
Ma è uno strumento infimo atto solo per ricercare la vittoria temporanea, perchè ce ne saranno altri dietro. Ma lo giuro davanti ai miei figli....se osate solamente farlo, usare presunzioni, fare desunzioni, attaccare indistintamente parenti o cose simili, lerciare la dignità lavorativa, vi scortico vivi. 
Tanto sono un utopista perdente, e sono anche felice d'esserlo. 
Quantomeno non mi devo sputare in faccia ogni volta che passo davanti ad uno specchio. 

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