30 novembre 2011

C'è qualcosa che non quaglia....

In effetti qualcosa non torna sul comportamento avuto da Banca Centrale e dalla maggioranza di Governo.
Partiamo da questo estratto di articolo sulla Sentenza del Collegio Garante, ove ai due ex Reggenti furono tirate le orecchie per il comportamento tenuto in sede di voto. 
Ma perchè fare una doppia votazione? Semplicemente poiché dopo la cacciata del duo Papi-Bossone, era necessario (ed anche doveroso) dare un presidente a Banca Centrale. E' facile intuire e fare un assunto che qualcuno lo caldeggiava (evidentemente la Maggioranza) ma questo è forse un dettaglio. 
La visione di insieme è quella per cui, con due Istituti di credito in crisi, si sono avuti comportamenti differenti. 
Banca Centrale ha fra le sue prerogative anche quelle di porre rimedio o valutare "situazioni a rischio" nel mondo defalcato finanziario sammarinese. Quindi dovrebbe essere un organo altamente super partes.
Ora, partendo dall'assunto di cui sopra, di fatto si arriva al punto seguente.
La Maggioranza, e qui lo dico con la certezza dei numeri di quella votazione, votò Clarizia. Punto. Raggiunse il suo scopo. Quindi si ebbe un nuovo Presidente, che dovette e lo fa ancora, operare in questa crisi di sistema. (tralasciando tutti i facili commenti sul quanto guadagna...)
Ma poi accadde che la scorsa settimana, Banca Centrale fece questo comunicato sul proprio sito e cito "In tale contesto, la sospensione dei pagamenti disposta dai Commissari straordinari in data odierna - ai sensi dell’art. 82 della Legge n. 165/2005", che mise in crisi gli stessi correntisti, evidentemente impossibilitati ad operare qualsiasi transazione.
Quindi: Banca Centrale si comportò da Garante (????) parola forse un poco grossa, e nelle competenze che le spettano, ma dando una "clavata in fronte" a coloro che forse non lo meritavano, o attuò una forzatura?


Risultato? 
Convocazione urgente del Congresso di Stato, organo operativo della Maggioranza, per porre rimedio ad un evidente disagio sociale. 
Decisione? 
Molto semplice....DECRETO DI URGENZA che di fatto tutela i correntisti, ma che nella sostanza (non è peccato affermare) DELEGITTIMA SE' STESSO PER LA FORZATURA DI MESI ADDIETRO (la nomina e la doppia votazione), e DELEGITTIMA LA STESSA BCSM!!!!


Una ingerenza? 
Forse.
O è un sintomo di un sistema che si attacca sempre più ad un sottile filo che ci sospende da una fragorosa caduta nel fosso, chiaro come il sole che ci illumina?


Di fatto (come ultimamente accade con i Decreti di Urgenza....) con un semplice gesto, il colpo di teatro è riuscito ancora una volta. Siamo in una situazione tale per cui è facile (s)cadere nel ridicolo, per scelte inopportune che prima o poi mostrano il conto.
Tutti nel dire che è normale questa situazione, ma la normalità certamente è altro.
E quel conto lo paghiamo tutti...o forse no?

L'eclisse...sul Monte. (articolo per il mensile Don Chisciotte)


L'eclisse...sul Monte.
Certo che non ci facciamo mancare nulla qui a San Marino. Saremo capaci sul serio di fare concorrenza al CERN, viste le nostre abilità nell'inguaiarci in tortuosi viaggi verso l'impossibile, certi solo di una cosa: la pecunia.
Lei consente atteggiamenti spocchiosi, ridondanti, che però se si fosse capaci di leggere attentamente le controindicazioni, potrebbero causare problemi di salute.
Siamo ad una svolta. Come profetizzai, Settembre 2011 è la data dove tutto comincia ad essere più chiaro.
Siamo passati attraverso una estate dove il Decreto Legge sul Lavoro disse già la piega che ci sarebbe stata. Anni di lotte cancellati con una spugna. Si ricomincia con la pantomima dell'utilizzo smodato dello strumento del Decreto, il quale normalmente lo si usa solo per le emergenze, perchè di iter più snello.
Poi arriviamo alle nomine per la più alta carica Istituzionale sammarinese: la Reggenza. Badate bene, che essa non è solo una cosa rappresentativa. E' un qualcosa di più. La Reggenza può mettere dei veti che altri non potrebbero togliere. Due nomi: assolutamente differenti. Il giovane, cofirmatario della legge dei 10 anni per i Congressisti di Stato; il più attempato, uno di coloro a cui tale legge era indirizzata. Chi era in piazza, lo fece perchè spinto dallo sdegno di questa nomina. Non verso la persona, ma verso ciò che rappresenta. Consapevoli del fatto che oramai la decisione fu solo politica, travalicando tutta la litania del ritiro per schiarirsi le idee. Ci si attendeva due cose. La prima: il giovane, in un momento di sdegno e di coerenza con ciò che firmò, che potesse dire: “io non ci sto”....non pervenuto, anzi. La seconda: che la direzione del PDCS, preso atto delle polemiche non solo di piazza, capisse che forse non era il caso di calcare la mano, e visto la loro affinità con i Santi, speranzosi che quell'illuminazione li facesse tornare indietro. Non pervenuta. Anzi.
Ciliegina sulla torta? Chi ti invitano per il sermone del 1°Ottobre? Nientedimeno che Brunetta!! Colui che definì i precari: “voi siete la peggior specie”. Diciamo che tutti assieme non possono che essere segnali davvero raccapriccianti. Nemmeno Kubrick avrebbe ordito una trama siffatta, e se mai lo avesse fatto, avrebbe di certo vinto l'Oscar per la miglior sceneggiatura.
Ma Settembre è mese di vendemmia del resto.
Dopo un breve accenno sulle infiltrazioni malavitose in questa Antica Terra della Libertà, mesi addietro, ecco venire allo scoperto tutto il marcio. Essi sono qui, hanno tentato una scalata ad un Istituto Bancario. Non contenti, hanno minacciato, picchiato, scalando una Finanziaria. Abbiamo anche dato alloggio ad un loro boss, autore della strage degli Extracomunitari a Castel Volturno. Il radicamento malavitoso con il tessuto socio_politico sammarinese, è giunto al termine. C'è voluto tanto, e quel tanto lo dobbiamo all'Italia, ai suoi organi di Polizia. Non certamente a noi. Noi, come al solito NON ABBIAMO FATTO NULLA. Siamo stati bravi nell'aprire le porte a certi personaggi, facendogli anche vincere un appalto statale, e quando lo si scoprì, la reazione fu sempre: IL NULLA! Colpa della liberalizzazioni delle Licenze, tuonò qualcuno. Questa terra è morta socialmente. Siamo degli zombi che camminano in cerca di carne fresca....fra altri zombi. Quindi come si fa a sopravvivere?
Poi la cosa più bella, una trovata uscita fuori da un magico cilindro di cartapesta, è che qualcuno definì i contestatori: “i nemici di questa Terra”. Caro il mio Lei...come dirle....vediamo....ma come si permette? Chi è il nemico? Chi manifesta un disagio o chi questo disagio lo conclama, utilizzando il proprio ruolo?
I nemici sono quelle sessanta persone (fonte di un autorevolissimo quotidiano sammarinese, detenuto da imprenditori, figli di questo sistema, da finanziarie e da uomini ombra) che andarono in Piazza? O quei sessanta sono qualcosa di più? La storia recente delle “altre” piazze evidentemente non la toccano e non la interessano. Quei sessanta (guarda caso il numero dei Consiglieri...) certamente non erano lì per perdere tempo. Chiunque abbia denigrato ciò che avvenne, è un pusillanime ed un fine ciarlatano. Quei sessanta (moli di più) sono il polso di una esasperazione sociale che mai forse, ha avuto precedenti.
Si perchè, va bene predicare il sacrificio per tutti, va bene riformare un po' a destra un poco a sinistra; ma torniamo sempre lì alla parola iniziale di questo articoletto: LA PECUNIA.
La nostra PECUNIA abbiamo visto bene come trovò i natali, come si ingigantì, come esplose e come si instaurò. Ora essa manca. E come si fa?
Si fa che si deve necessariamente resettare il sistema. Diventare più poveri, far pagare a caro prezzo chi consentì ciò. Chi comprò voti. Chi li diede in cambio di un favore. Chi ha svenduto questa nazione, deve PAGARE di proprie tasche. Nomi e Cognomi. E per favore, smettiamola di dire che è tutto un gioco di politica; la Politica è morta, e forse non s'è mai palesata nel Paese del Fu Bengodi. Tutto era ipocrisia e sedimentazione del potere.
Il potere è finito, esattamente come la pecunia. Ma perchè cazzo questi due termini vanno sempre a braccetto?
Visitate la più Antica Terra della Libertà. Troverete conforto alle vostre risposte.
Ci vediamo in Piazza.

Buona vita!

Piccolo pezzo per il libro: "Mafie a San Marino".


I miei ricordi partono da lontano.
Dai tempi della scuola superiore. Dopo il biennio fatto a San Marino, mi ritrovai catapultato nella realtà scolastica italiana, che sconnessa dai clan sammarinesi, ebbe il pregio di non guardare mai di quale ceppo familiare uno facesse parte. A 15/16 anni mi scontrai quindi con un muro in faccia, e per il sottoscritto -che non fu mai uno studente esemplare- fu la salvezza.
Sia chiaro, non voglio mettere sotto esame il sistema scolastico delle Tre Torri, o per lo meno se lo volessi fare, ci vorrebbe un ulteriore libro, ma l'elitarismo che esso ha insito da anni. In sostanza, se avevi la fortuna di far parte di una famiglia con un cognome importante, allora non dovevi dannarti l'anima. Questa mentalità bigotto/classista la cominciai ad imparare in quel tempo quindi. Catapultato in una nuova realtà sociale, cominciai ad accorgermi del marciume insito e secondariamente esportato dalla più Antica Repubblica del mondo. Marciume che avvolge tutto. Sia alle Superiori che poi successivamente all'Università, mi accorsi di quanto ad occhio esterno, quelli di San Marino fossero quasi parificati a degli dei. Ricchezza, opulenza ed ostentazione del benessere erano alcuni aspetti riconducibili da chi proveniva da lì.
Pian piano cercai di fare capire ad i vari miei interlocutori che le cose non è che fossero proprio così, o meglio che dietro ad una facciata simile al “Mulino Bianco” vi era qualcosa di più vile, meschino e pericoloso. Ma niente....giustamente con chi tentavo di convincere di questa cosa, mi controreplicava che fuor di dubbio NOI non potevamo avere le problematiche che un italiano medio vive tutti i santi giorni....e come dargli torto?
Da quelle esperienze, cominciai a pormi la domanda per quanto tempo il Paese del Bengodi sarebbe stato tale e quando la leggenda del suo benessere sarebbe stata ricondotta drammaticamente nella realtà delle cose.
Nel 1997 Visco accerchiò la Repubblica e quello doveva essere un segnale importante per noi che risiedevamo al di qua del confine....fu miseramente ignorato.
Ecco, direi che ci siamo.
Siamo ridotti a leccarci le ferite dopo anni di benessere faraonico e farlocco, poggiante sul nulla.
Decine di Istituti di Credito; dozzine di Finanziarie; centinaia attività Immobiliari, 8/9000 appartamenti sfitti, il tutto in un territorio di 60 chilometri quadrati e con una popolazione di 30000 anime. Solo un mentecatto non capirebbe!
Questi erano segnali del tutto evidenti sul come una economia potesse poggiarsi sul nulla. O meglio, finché ce lo hanno permesso, tutto bene; nel momento in cui ci venne per la seconda volta portato il conto, ben più salato di quello del 1997, allora si capì che il sistema era parimenti ad un gigante di 180 chili con un cervello di due....impossibile gestirne le movenze e le ovvie cadute a terra.
San Marino è crollata; la maschera è stata tolta GRAZIE alle innumerevoli inchieste provenienti dalle Procure Italiane, che ne hanno evidenziato i molteplici aspetti schizofrenici e poco raccomandabili.
San Marino ha permesso alla malavita organizzata -ed a tutto ciò che sono le sue ramificazioni- di entrare nel suo cuore, nella sua vita. Quando capitano queste cose, si capisce che razza di mentalità possa avere un popolo. Detesto coloro che dicono ora che da quel sistema tutti abbiamo munto. Personalmente non tutti abbiamo gozzovigliato da quel sistema malato. Queste parole furono dette da diversi politici capaci di deliziare gli astanti con vere e proprie chicche di saggezza.
Come quella che disse che era pressoché impossibile che la Mafia o la Malavita potessero entrare qui, salvo poi doversi ricredersi dopo l'inchiesta Vulcano.
Diciamo allora che proprio da quell'episodio, con tutte le dovizie di particolari, si è creato un nuovo punto. Da lì tutti ad esserne invece parzialmente consapevoli, tutti preoccupati, tutti costernati.
Ed ecco partorire la panacea a tutti i mali.
Come detto -anche in diverse sedute pubbliche- il fatto di voler costituire una Commissione Consiliare Antimafia è davvero di quanto più inutile si potrebbe fare. Sarebbe come dire ad un diabetico che lavorasse alla Ferrero, di fare la prova di assaggio organolettica alla fine del ciclo produttivo della Nutella.
Il reale problema di San Marino è la sua scarsissima attitudine nell'essere lungimirante e nel pensare in prospettiva, figlie di una classe dirigente vetusta, con chiusure mentali assurde. Lo tsunami che ci è sbattuto contro, ha colto tutto il sistema impreparato; il Sistema non prevedeva un piano B o un eventuale piano C. Del resto, come poterlo pretendere se chi doveva decidere, chiudeva gli occhi innanzi a segnali di pericolo? La cosa che è ancor più imbarazzante è il pressapochismo di scelte urgenti che fanno ancora peggio. Facendo la somma di tutte queste cose si arriva al disastro odierno.
Nonostante tutto tento nel mio piccolo di combatterlo unitamente ad altre persone che sono forse più sveglie (??) o semplicemente più sensibilizzate di questa annunciata deriva, capaci di discernere che dopo le vacche grasse, ci sarebbe stato un periodo di vacche magrissime, non dovute all'ira di un Dio, ma all'incompetenza dell'Intellighenzia sammarinese.
Da qui la svolta personale.
Faccio parte del Movimento Sottomarino, nato a livello di “idee guida” circa 3/4 anni fa dalla testa di pochi eletti (non ero fra quelli), attivo sul campo da più di un anno oramai. Il problema delle infiltrazioni malavitose è uno dei punti a cui teniamo di più. Abbiamo la certezza che per fare rinascere e ridestare questo Paese dormiente, curando la sua mentalità malata, sia necessaria una nuova presa di coscienza sociale, che getti nel cassonetto quella vecchia.
Certi di doverci sempre informare e collaborare con entità e realtà esterne, ricalcando ciò che a livello scolastico mi capitò negli anni precedenti, ci interfacciamo con diverse associazioni romagnole (GAP -gruppo Antimafia Pio La Torre) di Rimini, VEDO SENTO PARLO della stessa città, Gruppo dello Zuccherificio di Ravenna) proprio perchè sarebbe essere supponenti credere di potercela fare senza l'aiuto di coloro che da anni vivono sulla propria pelle tali vicende (sarebbe un ricalcare sostanzialmente ciò che fa ad oggi la politica...). Una cooperazione che ci ha permesso di fare manifestazioni passate e future, incentrate appunto sulla consapevolezza di ciò che siamo e di chi ci siamo portati in casa. Per intenderci, non penso che serva solo Report o Exit per sollevare il polverone, poiché se da quello stesso ci si sottrae, allora nulla potrà mutare. E' necessario un inizio ed una fine.
Così come faccio parte dell'Associazione Culturale Don Chisciotte, una realtà unica assieme allo SMIAF, che cercano con i pochi mezzi a disposizione di portare qualcosa di nuovo, pensieri esterni, esperienze di vita alla Repubblica, capaci di fare innovare la mente, come il Festival di Altrementi ed il mensile gratuito per tutti di quello che da tutto è conosciuto come “il Donchi”.
Perchè fare parte di associazioni e non di partiti? Perchè penso che la politica abbia sempre schifato e messo in un angolino chi la critica. Parliamo di una maggioranza di classe politica che è lì seduta da oltre venti anni; di persone che hanno foraggiato il pensiero della “San Marino da bere”, colpevoli più di altri quindi. Di questo ne sono assolutamente convinto, come del fatto che non si possa prescindere dalla fuoriuscita di loschi individui che albergano nelle stanze di partito (e anche al di fuori) e che hanno scambiato la gestione della “Cosa Pubblica” in quella “Privata”, per una reale nuova partenza. L'associazionismo qui ha attecchito proprio perchè raccoglie gli esuli di chi vuol combatterle queste cose. Sono altresì formate da tutti coloro che hanno capito che solo attraverso queste aggregazioni di persone, si riesca a rendere necessario il distacco da realtà assolutamente obsolete -simili al sistema delle Caste-.
E' anche vero che coloro che gestiscono la “Cosa Pubblica” sono stati votati, quindi non sono saliti sul pulpito da soli. Da questo punto si deve partire per un reale cambio di mentalità, perchè la colpa è di tutti noi!
Vivo in un Paese che non mi piace; troppo semplice sarebbe andarsene e fare spallucce; è assolutamente necessario combattere per permettere una ripartenza nuova, certamente meno ricca, ma più a misura d'uomo. Noi ci siamo giocati il presente ed il futuro. Non posso pensare che per i nostri errori e orrori, coloro a cui lasceremo la Nazione, debbano pagare. Sarebbe un virus annientante, al quale invece bisogna proporre una cura drastica. Ma chi se non chi gestisce lo Stato dovrebbe farlo? Ma coloro che lo gestiscono, indipendentemente dal colore politico che hanno, lo possono realmente fare? Sono davvero capaci, non solo a livello di tecnicismi, ma a livello di mentalità, nel recepire e perseguire questo? Non credo, e valutando la pochezza degli interventi in merito, ne ho la conferma.
Bisogna essere consapevoli che la Repubblica di San Marino è una terra che ha consentito l'entrata della malavita in essa; attraverso il suo sistema economico/finanziario le ha aperto le porte.
Del tutto similare a quanto spiega il professore Ciconte sulle infiltrazioni nella Padania Italiana. Nessuno è immune, nessuna realtà può esimersi dal pensare il contrario, specialmente quelle realtà che non hanno fatto assolutamente nulla per impedirlo. E' necessario metabolizzare questa cosa, farla propria e cominciare TUTTI a fare una sacrosanta critica del sistema Paese.
Il cordone ombelicale deve essere tagliato di netto, ma a quanto vedo e vivo non lo si può fare, perchè v'è troppa commistione in tutti i settori. E' un sistema piramidale che è marcio dalla testa e che se essa dovesse cadere, porterebbe ad effetti a catena inimmaginabili in tutti i settori della vita. Ma è una cosa assolutamente necessaria. Non ci si può esimere.
Che fare allora? Combattere e sensibilizzare, mettendoci la faccia (cosa non comune qui) rischiando anche di essere isolati o denigrati. Saviano parlò di “macchina del fango”; ecco, parlo a livello personale per il lavoro che mi concedono di fare all'interno di Sottomarino e Don Chisciotte; chi lavora in quest'ottica è soggetto a tale legge del contrappasso....la cosa che però riempie di gioia e di orgoglio è l'aver incontrato nel mio personale percorso di pellegrino, gente con un carattere ferreo, che non basa la sua esistenza sull'appariscenza, ma sul concreto, felice di ciò che dice e a chi lo dice. Abbiamo tantissimi difetti del resto, tuttavia chi non li ha, ma una costanza che personalmente la ritengo impagabile.
Questa Terra è una Terra strana e per molteplici aspetti unica; tutti conoscono tutti.
Si ha la possibilità di conoscere ed incontrare i POTENTI DEI POTENTATI al bar; è lì, proprio in quelle occasioni (come scrissi per un articolo per il Don Chisciotte intitolato “LA CASTA”) che bisogna cominciare a non essere più accondiscendenti, imparare al non chiedere più il favorino di turno, o a salutare per farsi vedere dagli altri avventori che si conosce il tizio importante. Nel momento in cui facciamo ciò, abbiamo perso....tutti.
Se si cominciasse a ragionare in questi termini, una luce in fondo al tunnel la si potrà prima o poi vedere; se non lo si fa, è necessario che qualcuno instradi sul come farlo, perchè rischiamo la distruzione di un sistema Paese già enormemente compromesso.

Questa è una Nazione ammalata. Non è più il tempo di nascondersi dietro ad un dito. E' prioritario il coraggio di volerla davvero cambiare.
Difficile ma non impossibile. Credo che la mestizia e il prossimo impoverimento economico farà andare in questa direzione, ma riprendendo un concetto iniziale, perchè attendere che ciò accada?
Prevenire è meglio che curare.
Buona vita.
Oggi è il 30 Novembre....la missiva è datata 22....chissà cosa dovranno studiare...




Lettera aperta al Direttore de La Tribuna Sammarinese

Buongiorno Direttore,
sono un lettore del Suo quotidiano.
Le rubo pochi minuti del Suo tempo in merito alla vicenda del Cafè Valle del Drago.
Mi permetto di fare due puntualizzazioni iniziali, onde fugare dubbi su quello che dirò; il primo: non conosco nemmeno di vista la persona indicata nelle (supposte) indagini. Il secondo: il mio disprezzo per la droga è totale, visto le enormi problematiche sociali che essa porta, unita a tutto ciò che è capace di muovere (denaro sporco, piccoli spacciatori, grandi clan etc etc...).
Fatte queste dovute precisazioni, verrei al punto.
Da lettore del Suo quotidiano, ma direi di quasi tutti quelli di San Marino (meno uno...), trovo che pur avendo linee editoriali differenti, spesso siate accomunati da un difetto di fondo. Quello della “gossippata” (mi passi il termine cortesemente), che a molti lettori sembra avere solamente un unico scopo: quello di vendere delle copie in più, andando oltre la deontologia della cronaca. Conosco alcuni della Vostra Redazione, persone squisite e proprio per questo non capisco tale ricerca nell'allargare sempre e comunque il tiro alle famiglie (genitori, parenti, zii, persone defunte).
Ora, un giornalismo con i crismi prevederebbe una sola cosa: la cronaca. Poi essa potrebbe avere anche una sua naturale continuazione, attraverso l'approfondimento (come accadde quando faceste la ricostruzione di tutto ciò che successe nella liberalizzazioni delle licenze telefoniche). Da ciò che scrivono i giornalisti, possono infine, nascere delle inchieste a più ampio spettro, non fatte ovviamente da chi scrive, ma da altre persone più competenti (questo è ciò che si spera..).
Il punto io credo che sia proprio questo: ossia la speculazione e la spettacolarizzazione delle parentele per rinvigorire il fuoco creato da uno scoop -o presunto tale-. Non crede che in questo caso si sia calcato troppo la mano sul “chi era il figlio” piuttosto che la nuda e mera cronaca?
Da lettore, ho trovato di pessimo gusto tutte le superflue puntualizzazioni sul padre. Mi permetta. E' in corso di fatto una indagine (immagino) non fatte dal Suo giornale mi auguro, su un possibile reato, allora mi spieghi che senso ha dover attaccare una persona estranea ai fatti (anche se dall'articolo parrebbe il contrario o almeno la linea editoriale lasciò presagire quello..)?
Non crede che un giornale, quotidiano o mensile che sia, debba raccontare gli eventi senza tanti voli pindarici di contorno? Mi creda, da un fatto di cronaca, passare alla “gossippata” di cui sopra è un attimo, poi è difficile però tornare indietro, e i vani tentativi in atto fanno solo sentire il rumore di stridore di mani sugli specchi.
Si svilisce in tale maniera il ruolo che gli stessi giornalisti hanno, ossia quello in primis di essere dei cronisti. E non lo dico io, piccolo lettore, ma lo disse e lo ribadì sere fa ad un convegno, il giornalista Stefano Elli de Il Sole 24 Ore. Si rischia di degradare un fatto di mera cronaca, qualsiasi essa sia, in qualcosa di personale o personalistico, andando evidentemente molte volte anche fuori strada e che nulla ha a che vedere con il ruolo proprio del giornalista. O per delegittimare qualcuno o qualcosa. Si insinua il dubbio in tale maniera.
Penso di avere certamente questa visione forse troppo edulcorata del mestiere del giornalista. Ossia quella di “dati e resoconto”. Sere fa a Matrix, Paolo Barnard snocciolò dati sul perchè (secondo il suo punto di vista) cadde il Governo Berlusconi, e sul perchè si dovesse insediare proprio un governo con a capo Monti. Uno poi è padronissimo di credere ciò che vuole in merito, ma il cronista-giornalista ha quel compito. Dati alla mano, andati a prendere facendo ricerche in biblioteche o con interviste ad hoc. Tirare in ballo i familiari su ogni problematica del singolo sammarinese, è uno sport nazionale del quale in molti si sono stufati.
Le giustificazioni in atto, casualmente scritte perchè un avvocato ha replicato -giustamente- a questo modus operandi, replica atta a tutelare chi in questo caso non c'entra affatto, se non per discendenza sanguigna, è la dimostrazione che il cerchio si chiude sempre laddove ha l'inizio. Avere la “fortuna” cdel possedere un quotidiano, non deve mai precludere il fatto che qualsiasi cosa si scriva, ci si ponga al di sopra anche della stessa etica ed al non essere contrattaccati. Capisce? Avete un ruolo fondamentale in questa piccola società sammarinese, ed è necessario capirla questa cosa. Avere poi l'ardire di permettere di scrivere (citando casi di altri giornali italiani italiani), che v'è chi lo ha fatto prima, usando quale preambolo al fatto di cronaca la frase: “...il figlio di...” me lo consenta...è davvero tristissimo.
Indro Montanelli, un Signor giornalista, scrisse nel 1997 un trattato per una lezione all'Università di Torino, intitolato: “Lo scoop, scorciatoia dei somari”, nel quale affermò: “I giornali sono diventati i megafoni della televisione, per questo troviamo titoli a otto o nove colonne su Pippo Baudo o la Parietti. La televisione potrebbe essere un grande strumento di cultura, ma non lo è. Questi però sono affari suoi. Ciò che è affar nostro è di esserci messi a fare i megafoni, copiandone anche i costumi e riconoscendone la supremazia (..) Questa fiducia bisogna conquistarsela seriamente e faticosamente, giorno per giorno. Questo non ci mette al riparo dall’errore, ma impone l’obbligo di denunziare noi stessi, quando ci accorgiamo dell’errore, e di chiedere scusa al lettore. Se volete fare questo mestiere, ricordatevelo bene. È un mestiere che richiede molta umiltà, molta, e il protagonismo è in contrasto con questa legge fondamentale.”
Ecco signor Direttore, questo direi che vale più di mille voli pindarici su fatti di cronaca. Non ne vale la pena. Anzi, la Sua posizione e quella dei suoi pari in grado di altre testate, vi imporrebbe sempre una seria analisi di ciò che si scrive e di ciò che lo scritto comporta, sia a livello personale che a livello di “effetto a caduta” su chi si tira in ballo in maniera un poco bislacca. E ribadisco: pur avendoLe scritto a Lei, questo concetto lo amplierei a tutti.
Una ultima cosa però la devo dire ai sammarinesi che leggono TUTTI i quotidiani: spendete una piccola cifra per poter fare le visure e scoprire chi v'è dietro TUTTE le singole testate sammarinesi....troverete molte sorprese e molte risposte sul perchè di alcune cose, atteggiamenti e prese di posizione. E capirete cosa voglia dire avere scheletri negli armadi....ed allora tutto s'incanala in una immancabile risata amarissima. Ritengo che in tutta questa vicenda di cronaca, si sia persa la banderuola del vero problema e le parole dette un poco maliziosamente, abbiano fatto ciò che non doveva essere fatto: sviare il problema su altro. Ma questo è solo il mio modesto parere di lettore accanito, e non è certamente la verità assoluta.
Cordiali saluti Direttore e buona vita.
Matteo Zeppa

Tutti indossiamo una maschera? Forse ma le differenze sono sostanziali...

Nelle ultime ore mi sono posto questa domanda tantissime volte.Crescendo, l'uomo necessariamente lo fa. Gioco forza è così. Rimane però la scelta, una volta cresciuti, nell'indossarla sempre.La maschera è semplicemente una copiatura di quello che in realtà utilizzano animali in natura per fuggire dai predatori; uno su tutti il camaleonte.
Si sanno mimetizzare con l'ambiente con particolari meccanismi affinati in anni vita, passando per miliardi di esemplari, e di ere, che ogni volta sono stupefacenti.Ora...un conto è che lo facciano gli animali...un conto è che lo faccia l'uomo.Quando esso lo fa, quelli che "ben pensano" affermano che si tratti di un fenomeno di mediazione sociale. Li chiamano anche "coloro che fanno i compromessi".
In una figura che spesso si cita, sono quelli che son capaci di fare intendere che "c'è una coperta troppo corta, ed è impossibile, tirandola da un verso o dall'altro, coprire il tutto"....hanno l'ars oratoria di affabulare le menti facendoti credere che è una cosa vera. E sono sempre quelli che indicando la luna , ti convincono nel guardare il dito. Ne trovi tantissimi in giro. E' una maschera costruita a tavolino, con anni di studio, probabilmente anche con pratiche sul campo, direttamente in famiglia cercando di fottere qualcosa al proprio fratello.
Quelli che neppure conosci e quando li incontri, ti affabulano con sorrisi a 127 denti, perfettamente bianchi, con sopracciglia curate e stilizzate, e che ti danno pacche sulle spalle.
Poi ci sono quelli quelli che non hanno filtri, come il sottoscritto.
Che non si sentono migliori di altri, ma che quella coperta vedono che è effettivamente corta, e che inevitabilmente qualcosa rimarrà fuori. Che guardano la luna e non il dito. Quelli che non sono stati imbastarditi dal sistema, e che pensano anche sbagliando, con la propria testa. Quelli che non vedono un dentista dall'età adolescenziale, quelli che un visagista sanno che è un qualcosa citata in una canzone di Elio.
Quelli un pò così, messi ai margini perchè leggerissimamente differenti. Messi ai margini o peggio ancora "potenzialmente ghetizzati" come bestie rare. Ne ho sentite parecchie in giro durante la mia miserissima vita, per capire che sono proprio queste le persone che fanno paura. E non ho bisogno di citazioni o di film come "V per Vendetta" , per dovermi immedesimare con esso. Sono quelli che se succede qualcosa, è colpa loro. Se c'è un mezzo casino, sono i primi a cui si pensa (anche se le maschere le indossano altri).
E poi quelli come me che hanno capelli lunghi e barba incolta?? "Ah, sicuramente sei un tossico o hai avuto un passato da tale" (non ci crederete ma un fenomeno nostrano me lo chiese direttamente, ossia se fossi in cura per un passato da tossicodipendente...tutti lì nero su bianco....)...questo il pensiero comune di coloro che si ergono al di sopra degli Dei.Bene, io e alcuni siamo così, semplicemente diversi.
Le differenze fanno paura e pertanto bisogna combatterle, perchè bisogna uniformarsi SEMPRE E SOLO a quello che questa merda di società massiva e mercificante porta insita nel proprio DNA...l'UNIFORMITA'. Se esci dai suoi dogmi, per qualsiasi motivazione plausibile, hai l'etichetta. Sei una bestia da zoo.Pertanto invito tutti coloro nel continuare ad avere paura di chi non ha maschere, sapendo già che VOI sarete i vincenti e che a noi (tantomeno a me) frega un emerito cazzo di vincere. Siamo quelli delle cause perse.....che le abbracciamo con ardore perchè ci crediamo, che sperano che una realtà come la nostra possa ergersi per un qualcosa di positivo una buona volta. Quelli insomma che la maschera non la indossano nemmeno a Carnevale.
Ci siamo e se il nostro e mio esserci vi procura un minimo di fastidio, vuol dire che tutto ciò è buono.
L'unica arma è l'abbattimento sociale.
Ma è uno strumento infimo atto solo per ricercare la vittoria temporanea, perchè ce ne saranno altri dietro. Ma lo giuro davanti ai miei figli....se osate solamente farlo, usare presunzioni, fare desunzioni, attaccare indistintamente parenti o cose simili, lerciare la dignità lavorativa, vi scortico vivi. 
Tanto sono un utopista perdente, e sono anche felice d'esserlo. 
Quantomeno non mi devo sputare in faccia ogni volta che passo davanti ad uno specchio. 

Alfredo...perchè? (post su FB)


Caro Alfredo,
ti scrivo qui perchè ritengo giusto utilizzare queste piattaforme "libere" anzichè utilizzare i soliti canali.Ho letto molte delle critiche e delle tue risposte ad esse in merito alla tua scelta di cambiare e di cambiamento.Parto dal presupposto che tutto ciò che riguarda tale questione, riguarda te, Alfredo Manzaroli, e non tuo padre, Dario Manzaroli. Questo è un punto nevralgico a mio modo di vedere, e basilare. Credo che sia irrispettoso tirare sempre in ballo familiari quando essi non c'entrano.Io ho solo una ed una idea ed essa cozza con quello che hai affermato.Ritengo che il "patto di sangue" instaurato con i tuoi elettori sia sacro ed inviolabile. Ma questo è un discorso tranquillamente allargabile a tutti coloro che sono stati eletti alla carica di Consigliere. Bene, ritengo che nel momento in cui una persona decida di fare questo passo, al di là della riuscita o meno della propria elezione, lo faccia perchè abbia in mente di poter dare al Paese qualcosa che pensa possa aiutarlo. Fosti eletto con il PSD, e come già detto in diversi tuoi interventi, forse non ne eri convinto. Poi ci fu la scissione da esso, nemmeno un anno dopo e la nascita del PSRS. E qui già per quello che intendo io la politica, ci sarebbe da disquisire molto...non tanto per il fatto in sè stesso, tanto per alcuni personaggi presenti dentro quel movimento. Francamente ancora non penso come si possa essere credibili ad occhi esterni, avendo dei "grandi vecchi" all'interno..... Ma andiamo oltre. Di pochi giorni fa la tua conferenza, ove affermasti che avevi idee di destra. Bòn. Io queste cose non le capisco caro Alfredo....come si possa pensare di far parte di una compagine che ha nel nome stesso l'idea del socialismo per poi dire candidamente che si ripudiano esse. Per carità, sia chiaro, come è giusto che sia, ognuno ha le proprie idee da difendere e rinforzare, ma è davvero il punto che non capisco. Come si possa in 4 anni passare da una ideologia di sinistra ad una di destra. Posto questo, torniamo al punto iniziale. Di fatto il "patto di sangue" con gli elettori è stato tradito. E per come ti ho detto che intendo io la politica, c'erano due sole strade; la prima, la più corretta, le dimissioni da Consigliere. Perchè? Proprio per quello che ho detto, ossia il cambiamento stesso di ideologia per la quale fosti eletto. Questa è una cosa molto personale sul come affrontare le cose, ma senza dubbio la migliore. Se uno non ha più certi capisaldi con i quali si mise in gioco, ma altri, è giusto farlo. La seconda non meno difficile....rimanere nel PSRS sino a termine del mandato e fare l'indipendente da esso, puntualizzando ogni volta le divergenze in atto con il proprio partito. Penso anche che quando decideste di uscire dal PSD, firmaste una specie di documento di intenti, e poneste in calce la vostra firma. Bene se così fosse, non pensi davvero che sia ancora un tradimento verso chi ti votò?Le tue ragioni adotte potrebbero anche essere giuste, ma se le analizzi sotto queste due ottiche, è difficile trovare una giustificazione adatta al contesto odierno. Guarda che non la butto sul personale e lo sai....lo stesso discorso lo feci con gli EPS, prima maggioranza e poi opposizione. Il fatto è che io cittadino, non posso concepire questi tradimenti e rimescolamenti delle carte in gioco. Anche quella volta si sarebbe dovuto far cadere il Governo e si sarebbe dovuti andare ad Elezioni, anche se gli "inteligenti" dicevano che sarebbe stato devastante andarci....beh a ben vedere la devastazione è continuata ed anzi s'è accentuata.Non dirmi anche tu come molti tuoi coetanei e colleghi consiglieri che ciò non si può fare. L'etica Politica non può non prescindere da essa. Vederti fare la conferenza con membri della Maggioranza è stato brutto.Forse sarebbe stato più opportuno dimettersi, o rimanere lì e "far da sotto come le patate", ma dicendo chiaramente che non si rispettavano più le linee guida di quel partito (come farlo del resto quando si propongono Condoni Tombali, quali panecee per i mali della Repubblica??? Ci vuole anche una certa faccia come il sedere ci aggiungo!!!).AI cittadini si deve rispetto in tutto e per tutto. Nessuno vi ha obbligato a fare quella scelta. E nessuno vi vieta di uscirne. Se non lo si fa allora, si fomentano null'altro che le "leggende metropolitane" su ipotetici interessi privati da portare avanti in sede pubblica. QUesto è il dubbio che implode in queste situazioni, e questo è inevitabile Alfredo e lo sai meglio di me.La mia critica, e concludo, è sul metodo ed il modo. Non va bene fare così e ribadisco sino ad essere logorroico, che è un discorso tranquillamente applicabile a tutti i 59 altri Consiglieri, anche a coloro che NON hanno mai fatto un intervento in Consiglio, e che paiono esse lì solo per "spingere il bottone" a seconda di come "mamma-partito" impone. E' denigrante una cosa del genere, anche a livello personale, ed a questo punto, forse, 60 Consiglieri sono davvero troppi!!!Capisci bene che ciò è una delle correnti di pensiero che provengono da fuori, esattamente come quelle che invece ti fanno i complimenti per la scelta e l'audacia. Si sa, la moneta ha sempre due facce e come si beccano i complimenti, bisogna incassare anche le critiche....rivolte a te Alfredo, e non a tuo padre.
At salùd
Matteo (un maledetto rompicoglioni...) 

Risposta a Lonfernini Teodoro, dopo la manifestazione del 1° Ottobre

Carissimo Teodoro,

per motivi anagrafici vorrei darLe del tu, ma visto il ruolo che riveste e visto che ci tiene alle giuste etichette, le darò del Lei.
Questa mattina ho letto le Sue dichiarazioni sulla carta stampata, più specificatamente quelle rilasciate sul “Corriere San Marino”, nelle quali, in virgolettato, quindi si presume dette di Suo pugno, afferma: “ La protesta, non la condivido: di fronte alla più alta carica dello Stato, il rispetto non deve essere messo in discussione” ed ancora: “ In democrazia, le proteste civili sono sempre da rispettare, ma da cittadino e da rappresentante delle istituzioni non condivido: siamo di fronte alla Reggenza della repubblica ed il rispetto non deve essere messo in discussione.” “la DC ha fatto una scelta nel pieno rispetto dei suoi organismi: siamo pienamente convinti di quello che abbiamo fatto. Non abbiamo mai avuto nessun tipo di indecisione”.
Caro Teodoro; ero uno degli oltre cento manifestanti. Assieme a me vi erano donne, uomini, anziani, bambini. Rispetto il Suo punto di vista nel non condividere tale protesta, e ci mancherebbe altro. Però...ci sono dei però.
Capisce bene che ciò che afferma è assolutamente opinabile.
La manifestazione fu assolutamente civilissima; capisco che trovarsi di fronte ad un cotanto muro, possa aver scalfito alcuni capisaldi Suoi e di altri, ma quello che è grave è il solo pensare, e lo si evince dalle Sue parole, che si debba precludere un diritto sacrosanto nello stare su suolo pubblico.
Vede Teodoro, il rispetto per le Istituzioni che Lei rappresenta, deve essere reciproco. Esulando dal discorso Reggenza, può allargare il discorso alla politica a tutto tondo. Le pare che la Politica che Lei rappresenta sia “rispettosa”? Le pare “rispettoso” che circa un anno fa, una Istanza d'Arengo con voto palese, fosse passata e (porca miseria) capendo che non potendo avere più avere le Sedute Segrete, si decise, andando contro le regole consiliari, di rifarla con una votazione segreta? Ricorda quando ci accoglieste il giorno dopo con tutti i capigruppo? Ricorda quello che Lei disse? Io si, ed anche coloro che erano lì.
Ricorda il Referendum sui Terreni? Ricorderà di certo ciò che espresse il popolo IN MANIERA ASSOLUTAMENTE CIVILE alle urne vero? E ricorda ancora i vari tentativi fatti per bypassare in aula Consigliare quell'esito? Dove è ubicato in quel contesto il termine “rispettoso”?
Ricorda il Referendum sulla possibilità di richiedere alla popolazione se fosse pronta per una entrata in Europa? Ricorda di certo che in maniera del tutto “rispettosa” fu CANCELLATO, poiché la Politica che Lei rappresenta, decise che la Cittadinanza non poteva nemmeno esprimersi su esso. Ed il “rispetto” per coloro che fecero parte del Comitato per la raccolta delle firme dove è posto?
Vede Teodoro, il termine “rispettoso” è opinabile a seconda della situazione in cui la si vive. Potrei andare avanti con numerosi esempi del genere, ma credo che quelli descritti sopra siano più che sufficienti.
Mio nonno, che lavorò all'interno del Palazzo, da bambino mi disse che le elezioni dei Reggenti avvenivano dopo che si ebbe una sorta “illuminazione data dal Fondatore della Repubblica stessa”, non certamente per una sorta di regola interna del Partito. Fu un brusco risveglio quando capii che i suoi racconti erano falsi.
Vede Teodoro, piuttosto che recriminare ed usare termini con acredine per ciò che fu una manifestazione assolutamente civile, rispettosa, silenziosa, non Le viene da pensare che quelle cento e più persone, manifestassero contro la Classe Politica intera? Se questo pensiero non l'ha nemmeno sfiorata, allora credo davvero che viviamo su pianeti diversi, e questo è un enorme male, non per Voi o per noi, ma per l'intera Nazione. Capisco che in un periodo del genere, certe scelte a livello di Politica Economica siano difficile da fare e da attuare, ma essere sordi anche alle numerose (oramai) sollecitazioni della società civile, sia un difetto aberrante.
Bisognerebbe lavorare in simbiosi, concertare, invece molto “rispettosamente” si va avanti con decreti d'urgenza, con colpi di teatro davvero poco edificanti PER TUTTI. Non si può pretendere rispetto se non lo si da per primi.

A volte l'essere sordi è davvero controproducente per tutti, arrivando a mettere in stallo una Nazione.
La esorto quindi a riflettere su quello che Le ho posto poco sopra, quindi all'analisi dell'intero Sistema della Politica, e dei principi di Democrazia intera e del ben poco “rispetto” che essa (la Politica) ha verso la Cittadinanza, prima di scandalizzarsi su qualsiasi manifestazione che nulla ha avuto di IRRISPETTOSO, e di INCIVILE, anzi tutt'altro.
Certo che il mio modesto intervento non scalfirà e lederà le Sue certezze, Le porgo i miei più rispettosi saluti, ricordandole che un grande rispettoso disse: 
La disobbedienza, per essere civile, deve essere sincera, rispettosa, mai provocatoria, deve basarsi su qualche principio assimilato con chiarezza, non deve essere capricciosa e, soprattutto, non deve procedere da alcuna malevolenza od odio.”
Matteo Zeppa (un quasi coetaneo).

I NEMICI DI UNA NAZIONE (pensieri post 1°Ottobre 2011)

E' stata una bellissima mattinata.
Tutto nato da un tam tam che è riuscito a creare una coesione sociale, genuina, senza faziosità. Come dicevo da mesi, chi va in Piazza, al di là delle tessere ha, ed avrà sempre la mia stima, ed il mio rispetto.In un Paese, chiamiamolo così, perchè Nazione è forse troppo, dove nessuno ha il coraggio di andare per la prima volta a dire BASTA durante l'insediamento di una Reggenza, noi si era lì.
Un Sabato mattina di sole (voglio vederlo come un segnale di rinascita da qualcosa che il torpore ha avvizzito) eravamo in più di cento a fare da scudieri da Garibaldi. 
Bambini, donne, uomini, giovani e meno giovani tutti lì, con la consapevolezza di farlo e la volontà d'esserci. Forse è questo che gli intelligenti non capiscono: che ci possa essere un movimento che si formi senza secondi fini, senza patteggiamenti, senza compromessi, solamente con l'unico obiettivo di dare un segnale.
C'è del fermento e questo a VOI da molto fastidio. Lo sguardo chino per terra di molti di VOI durante il corteo ne è la dimostrazione. Le risatine fra VOI, magari indicandoci con il il vicino di sfilata, come gli "sfigati", se non lo avete capito, non ci possono oramai più toccare. La scintilla è scoccata; questo Paese è morto anche per le vostre colpe, ma anche nostre che vi abbiamo delegato un Patrimonio. Patrimonio gestito da alcune mani sporche, che hanno imbastardito tutto.
Tutta la pomposità del Rito, pare uno schiaffo alla Cittadinanza, esattamente come le onorificenze svendute ad uso cazzo, ad uno che definì i precari :"siete l'Italia peggiore". Non ci fate mancare nulla. Sempre più curioso di vedere sino a che punto potrete spingervi.
Alcuni dicono che forse non servirà a nulla, che VOI tirate avanti senza filtri. Infatti lo fate, ma quello che mi inorgoglisce maggiormente, davvero tanto, è sapere che grazie al Satellite, in tutto il mondo, potenzialmente parlando, possono aver visto che c'è qualche "sfigato" che ha il coraggio di manifestare in momenti Istituzionali. Che qualcuno insomma, sa mettere la testa fuori dalla nebbia e dire che qualcosa non va. E lo hanno visto in parecchi credetemi....a giudicare dalle telefonate ricevute da amici italiani.
Sono stufo di dovermi giustificare d'essere un sammarinese, perchè avete imbastardito tale termine, con comportamenti osceni, mafiosi, perpetrati per anni in maniera automatica; comprando quasi tutto e tutti...appunto però...quasi.
Sono altresì stanco d'essere definito NEMICO DELLO STATO perchè si esprimono idee differenti dalla VOSTRA mentalità bifolca, ecumenica e da Monopoly.
Sono arcistufo di avere un Vescovo, che di fronte ad una manifestazione civilissima, ha avuto l'ardire di definirla "manifestazione inutile".
Sono anche schifato degli atteggiamenti da poppanti che succhiano dal seno degli intelligenti, di coloro che dovrebbero fare cronaca, tv di Stato e alcune testate giornalistiche in particolare, guidate da finanziarie e gente poco raccomandabile. 
Ma si sa....se si ha paura, si tende sempre a sminuire ciò che accade, ma parlare ancora una volta ad uso cazzo, fa innervosire.
Ma che ne sapete voi dell'emozione di ritrovarci in più di cento?
Che ne sapete voi del piacere di parlare e scambiarsi opinioni sulla organizzazione?
Che ne sapete voi della fortissima emozione che può scatenare un applauso assolutamente autoreferenziale?Mi spiace: non potete sapere un cazzo di queste cose, perchè siete amorfi, senza spina dorsale, pronti ad essere al servizio del potentato di turno; si chiama essere dei lacchè. O visto che parliamo l'italiano e che parliamo e scriviamo tale splendida lingua, siete dei lecchini.
Chi era in Piazza e lungo le strade, oggi ha vinto, poche fisime o giri di parole. Qualcuno di VOI sperava in comportamenti fuori dalle righe....invece vi abbiamo fregato.
Pino Maniaci ha portato un grande insegnamento: "per dare fastidio alle Mafie, bisogna prenderle per il culo"....diciamo che s'è cominciato anche noi.
Ora ci godiamo questo momento, consci che è solo l'inizio e che non sarà un fuoco di paglia. Consci che il famoso dado è tratto.
L'obiettivo e rompervi l'anima, (o citando sempre il buon Pino: "scassarvi la minchia")se non lo avete capito, con uno scopo finale: RIFORMA COSTITUZIONALE di un Paese che deve necessariamente diventare una NAZIONE. 
Noi siamo lì, osservatori assolutamente interessati per le sorti di questo lembo di Terra, che forse non avete capito che è il VOSTRO. E' nostro.
E questo non lo potrete sminuire, né voi, né organi di stampa, né Tv di Stato.
Ficcatevelo bene in mente.
Oggi sono orgoglioso d'essere stato uno dei cento.Sono orgoglioso d'essere un sammarinese NEMICO DI QUESTO STATO.
Buona vita vitelli! 

Ne vale sempre la pena

Un bel pomeriggio.
Ne vale sempre la pena, andare a manifestare un dissenso, un sentimento civile (che per altri è incivile), alzare gli occhi e vedere coloro che sono stati eletti, sorridere beffardamente verso coloro che sono lì in Piazza.
Ne vale sempre la pena, assistere a questo continuo teatrino dei burattini.
Ne vale sempre la pena, vedervi ingessati nella vostra compostezza bislacca.
Ne vale sempre la pena, sapere che c'è chi è diverso.
Ne vale sempre la pena,  sentire parlare i giovanissimi.
Ne vale sempre la pena, vedere un signore con la maglietta rossa del "Che" dire che domani andrete a prendere lo spirito per la votazione, ma che l'inferno è già pieno.
Ne vale sempre la pena, sentirsi bene e sapere che nulla, nemmeno i commenti più cretini dei "colletti bianchi", adesso non intaccano più.
Ne vale sempre la pena, che VOI CASTA, ora sparerete le vostre ultime cartucce, ma che al massimo tra due anni, dovrete nuovamente tornare ad elemosinare la Vostra libertà di carta.
Ne vale sempre la pena, osservare la Vostra postura ingabbiata.
Per tutto il resto c'è Mastercard, ma quella oramai non c'entra nemmeno più a San Marino.
Avete contribuito ad imbastardire una Nazione.

Ne vale sempre la pena COMBATTERVI vis a vis. Scendete dal piedistallo, altrimenti la botta sarà più fragorosa! 

Io credo...

Credo nel popolo, nella sua capacità di coesione nei periodi difficili; NON CREDO in questo popolo, troppo legato a strette maglie con coloro che oggi esercitano il potere.

Credo nella capacità di critica; NON CREDO a coloro che pretendono di farla ora, dopo che per anni si sono ruzzolati nel giardino delle non regole.

Credo nei nomi e nei cognomi; NON CREDO a coloro che dimostrano la propria intelligenza utilizzando nickname, alias o cose simili, pretendendo di dare lezioni di vita, nascosti nel cono d'ombra creato ad arte per vivere come dei parassiti sociali.
A tal proposito, credo nella Legge di Darwin.

Credo in uno Stato; NON CREDO in questo Stato, povero di statisti e ricco di burocrati.

Credo nella Storia; NON CREDO nella Fantascienza economica di certi progetti Statali campati per aria e dati alle stampe per ingolosire la cittadinanza di facili guadagni; creati ad hoc per rassicurarla che il tenore di vita “drogato” possa ancora continuare; si, una sorta di cura con il metadone.

Credo nelle voci fuori dal coro di coloro che sanno staccarsi dai dogmi classici anche dei partiti perchè no; NON CREDO nelle Costituenti di qualsiasi colore o in coloro che fanno da “stampella”. E' un manierismo bislacco per detenere la forza a discapito della pluralità e della alternanza.

Credo nel famoso passettino indietro; NON CREDO nei passi in avanti effettuati con i famosi stivali delle 7
leghe.

Credo nel Verde e nei 61 km quadrati della nostra Terra; NON CREDO in coloro che fanno di tutto per distruggerla, paventando necessità di creare infrastrutture primarie, mostrando i muscoli sui loro progetti, infischiandosene nel rendere edotta la Cittadinanza.

Credo nella Democrazia Mentale; NON CREDO in coloro che si sentono investiti da potere sovrannaturale, che ti squadrano dal basso in alto con quell'aria sprezzante di chi si sente una divinità ultraterrena.

Credo nella Giustizia Morale; NON CREDO a coloro che seduti su comode sedie in pelle, dopo 20 anni di oligopolio imperante, possano pretendere di essere additati quali alfieri del “nuovo che avanza”.
A tal fine, noto che abbiano anche una enorme faccia come il deretano se pensano ancora di avere voce in capitolo.

Credo nell'equità fiscale; credo che questa Terra non sappia nemmeno cosa voglia dire. Credo a chi dichiara effettivamente ciò che guadagna. NON CREDO a coloro che vivono in reggie e con tenori di vita da Paperon De Paperoni, portando in dichiarazione redditi inferiori ai loro stessi operai.

Credo che chi abbia attentato alla vita di questa Terra, aprendo ferite mortali e non più chiudibili, debba pagarne in primis il prezzo. NON CREDO a coloro che offrono in cambio il perdono o il suo palliativo: il condono; NON CREDO nella storiella del porgere la guancia, ennesima presa in giro verso chi ha sempre combattuto questa mentalità galeotta ed è sempre stato ligio alle regole (poche...).

Credo nella presenza della Malavita Organizzata a San Marino; NON CREDO a coloro che tentano ORA di chiudere il recinto dopo che i buoi se la sono svignata, ed oggi vengono osannati dai più. Dove erano sino a ieri?

Credo nella suddivisione e separazione dei poteri; ergo credo nello Stato di Diritto; NON CREDO che qui lo abbiamo.

Credo nella Giustizia Sociale; NON CREDO in questa Giustizia Sociale, ove si ricusano giudici, con il chiaro intento di mandare un qualsiasi reato in prescrizione, come già accaduto nella nostra storia recente.

Credo nelle idee da taluni definite “ottocentesche”; NON CREDO a coloro che quando si è vis a vis, mentre ti rispondono, scrivono sul loro maledetto cellulare, evidenziando un certo grado di ignoranza civile e di poca elasticità mentale.

Credo nei giovani e nella loro capacità di sfornare idee nuove anche apparentemente impossibili da realizzare; credo in quelli più maturi, che con la loro esperienza di vita li possono consigliare per migliorare le loro idee utopiche. NON CREDO in coloro che li tacciano a priori, dovendo difendere il loro pezzettino di terra reso florido da comportamenti socialmente deviati.

Credo nella dignità della vita; NON CREDO a coloro che non prendono posizione MAI, pur dovendolo fare, nemmeno a fronte di un UOMO morto sul lavoro.

Credo nella dignità del lavoro; NON CREDO a chi si lamenta di non trovarlo. E' necessario uno spirito di adattamento ora ed è la cosa migliore da fare.

Credo nello strumento sociale dello Sciopero; è lo strumento più meraviglioso che si possa attuare per manifestare il proprio dissenso democratico; NON CREDO a coloro (pochi...) che cercano di convincere la cittadinanza che sia meglio farlo a 10 km di distanza dal luogo sacro per antonomasia; appunto la Piazza.

Credo nella pluralità delle offerte di Servizi; NON CREDO nei monopoli di fatto, o negli oligopoli mascherati, che hanno l'unico intento e prerogativa principale quella di non far sviluppare certi settori -a discapito del portafoglio di qualcuno- lasciando la struttura della fruibilità a livelli del tardo cretaceo.

Credo nella solidarietà sociale; credo nell'aiuto verso chi ha difficoltà; credo nelle persone che senza tornaconti personali, l'attuino.

Credo che in questa Terra di Marino si è giunti ad un punto di svolta; in terra è tracciato un solco; o si sta al di qua o si sta dall'altra parte. Non c'è più tempo per tergiversare, è necessaria una scelta di campo. Se non la si attua, rischieremo seriamente di perdere ciò che i nostri avi ci hanno lasciato in dote: la LIBERTA', quella che v'è scritta pomposamente in ogni ingresso alla Repubblica.
NON CREDO nell'autolesionismo.

Per cui scegliete: staccarsi dai lacci del passato e ripartire, o rimanere ancorati al vecchio, lamentandosi e dando tutte le colpe ai nostri cugini italiani, che di colpe è vero ne hanno, ma la nostra Sovranità ce la siamo giocata tutti noi sammarinesi, facendo scelte sbagliate negli anni precedenti.
Non è più tempo di attesa. La citerò sempre: “Libertà è partecipazione” -G.Gaber-
Buona vita.