30 novembre 2011

Lettera aperta al Direttore de La Tribuna Sammarinese

Buongiorno Direttore,
sono un lettore del Suo quotidiano.
Le rubo pochi minuti del Suo tempo in merito alla vicenda del Cafè Valle del Drago.
Mi permetto di fare due puntualizzazioni iniziali, onde fugare dubbi su quello che dirò; il primo: non conosco nemmeno di vista la persona indicata nelle (supposte) indagini. Il secondo: il mio disprezzo per la droga è totale, visto le enormi problematiche sociali che essa porta, unita a tutto ciò che è capace di muovere (denaro sporco, piccoli spacciatori, grandi clan etc etc...).
Fatte queste dovute precisazioni, verrei al punto.
Da lettore del Suo quotidiano, ma direi di quasi tutti quelli di San Marino (meno uno...), trovo che pur avendo linee editoriali differenti, spesso siate accomunati da un difetto di fondo. Quello della “gossippata” (mi passi il termine cortesemente), che a molti lettori sembra avere solamente un unico scopo: quello di vendere delle copie in più, andando oltre la deontologia della cronaca. Conosco alcuni della Vostra Redazione, persone squisite e proprio per questo non capisco tale ricerca nell'allargare sempre e comunque il tiro alle famiglie (genitori, parenti, zii, persone defunte).
Ora, un giornalismo con i crismi prevederebbe una sola cosa: la cronaca. Poi essa potrebbe avere anche una sua naturale continuazione, attraverso l'approfondimento (come accadde quando faceste la ricostruzione di tutto ciò che successe nella liberalizzazioni delle licenze telefoniche). Da ciò che scrivono i giornalisti, possono infine, nascere delle inchieste a più ampio spettro, non fatte ovviamente da chi scrive, ma da altre persone più competenti (questo è ciò che si spera..).
Il punto io credo che sia proprio questo: ossia la speculazione e la spettacolarizzazione delle parentele per rinvigorire il fuoco creato da uno scoop -o presunto tale-. Non crede che in questo caso si sia calcato troppo la mano sul “chi era il figlio” piuttosto che la nuda e mera cronaca?
Da lettore, ho trovato di pessimo gusto tutte le superflue puntualizzazioni sul padre. Mi permetta. E' in corso di fatto una indagine (immagino) non fatte dal Suo giornale mi auguro, su un possibile reato, allora mi spieghi che senso ha dover attaccare una persona estranea ai fatti (anche se dall'articolo parrebbe il contrario o almeno la linea editoriale lasciò presagire quello..)?
Non crede che un giornale, quotidiano o mensile che sia, debba raccontare gli eventi senza tanti voli pindarici di contorno? Mi creda, da un fatto di cronaca, passare alla “gossippata” di cui sopra è un attimo, poi è difficile però tornare indietro, e i vani tentativi in atto fanno solo sentire il rumore di stridore di mani sugli specchi.
Si svilisce in tale maniera il ruolo che gli stessi giornalisti hanno, ossia quello in primis di essere dei cronisti. E non lo dico io, piccolo lettore, ma lo disse e lo ribadì sere fa ad un convegno, il giornalista Stefano Elli de Il Sole 24 Ore. Si rischia di degradare un fatto di mera cronaca, qualsiasi essa sia, in qualcosa di personale o personalistico, andando evidentemente molte volte anche fuori strada e che nulla ha a che vedere con il ruolo proprio del giornalista. O per delegittimare qualcuno o qualcosa. Si insinua il dubbio in tale maniera.
Penso di avere certamente questa visione forse troppo edulcorata del mestiere del giornalista. Ossia quella di “dati e resoconto”. Sere fa a Matrix, Paolo Barnard snocciolò dati sul perchè (secondo il suo punto di vista) cadde il Governo Berlusconi, e sul perchè si dovesse insediare proprio un governo con a capo Monti. Uno poi è padronissimo di credere ciò che vuole in merito, ma il cronista-giornalista ha quel compito. Dati alla mano, andati a prendere facendo ricerche in biblioteche o con interviste ad hoc. Tirare in ballo i familiari su ogni problematica del singolo sammarinese, è uno sport nazionale del quale in molti si sono stufati.
Le giustificazioni in atto, casualmente scritte perchè un avvocato ha replicato -giustamente- a questo modus operandi, replica atta a tutelare chi in questo caso non c'entra affatto, se non per discendenza sanguigna, è la dimostrazione che il cerchio si chiude sempre laddove ha l'inizio. Avere la “fortuna” cdel possedere un quotidiano, non deve mai precludere il fatto che qualsiasi cosa si scriva, ci si ponga al di sopra anche della stessa etica ed al non essere contrattaccati. Capisce? Avete un ruolo fondamentale in questa piccola società sammarinese, ed è necessario capirla questa cosa. Avere poi l'ardire di permettere di scrivere (citando casi di altri giornali italiani italiani), che v'è chi lo ha fatto prima, usando quale preambolo al fatto di cronaca la frase: “...il figlio di...” me lo consenta...è davvero tristissimo.
Indro Montanelli, un Signor giornalista, scrisse nel 1997 un trattato per una lezione all'Università di Torino, intitolato: “Lo scoop, scorciatoia dei somari”, nel quale affermò: “I giornali sono diventati i megafoni della televisione, per questo troviamo titoli a otto o nove colonne su Pippo Baudo o la Parietti. La televisione potrebbe essere un grande strumento di cultura, ma non lo è. Questi però sono affari suoi. Ciò che è affar nostro è di esserci messi a fare i megafoni, copiandone anche i costumi e riconoscendone la supremazia (..) Questa fiducia bisogna conquistarsela seriamente e faticosamente, giorno per giorno. Questo non ci mette al riparo dall’errore, ma impone l’obbligo di denunziare noi stessi, quando ci accorgiamo dell’errore, e di chiedere scusa al lettore. Se volete fare questo mestiere, ricordatevelo bene. È un mestiere che richiede molta umiltà, molta, e il protagonismo è in contrasto con questa legge fondamentale.”
Ecco signor Direttore, questo direi che vale più di mille voli pindarici su fatti di cronaca. Non ne vale la pena. Anzi, la Sua posizione e quella dei suoi pari in grado di altre testate, vi imporrebbe sempre una seria analisi di ciò che si scrive e di ciò che lo scritto comporta, sia a livello personale che a livello di “effetto a caduta” su chi si tira in ballo in maniera un poco bislacca. E ribadisco: pur avendoLe scritto a Lei, questo concetto lo amplierei a tutti.
Una ultima cosa però la devo dire ai sammarinesi che leggono TUTTI i quotidiani: spendete una piccola cifra per poter fare le visure e scoprire chi v'è dietro TUTTE le singole testate sammarinesi....troverete molte sorprese e molte risposte sul perchè di alcune cose, atteggiamenti e prese di posizione. E capirete cosa voglia dire avere scheletri negli armadi....ed allora tutto s'incanala in una immancabile risata amarissima. Ritengo che in tutta questa vicenda di cronaca, si sia persa la banderuola del vero problema e le parole dette un poco maliziosamente, abbiano fatto ciò che non doveva essere fatto: sviare il problema su altro. Ma questo è solo il mio modesto parere di lettore accanito, e non è certamente la verità assoluta.
Cordiali saluti Direttore e buona vita.
Matteo Zeppa

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