18 giugno 2012

Symbol_o della SM da bere

Il Symbol e quello che rimane del cantiere aperto, è l'esemplicazione di ciò che fu San Marino e che non vuole mollare.
Come si vede dalle foto qui sotto, il cantiere rimane in uno stato indecoroso, già impattante di suo invero, un pugno nello stomaco per tutti coloro che ricordano che cosa vi era lì prima della presunta speculazione edilizia.
Una speculazione che non è andata evidentemente a buon fine.
Rimane da capire CHI e QUANTI sono i personaggi colpevoli di ciò. CHI ha avvallato un tale scempio paesaggistico. PERCHE' si è deciso di perpetrare una tale cloaca a cielo aperto.
Fra i vari articoli in questi anni, ricordo anche quello in cui si propose addirittura, l'allora ditta costruttrice, che fosse destinato a luogo per il farlocco Casinò.
Le "leggende da bar", che un minimo di credibilità le hanno sempre, narrano di calcoli errati in fase di progettazione, con doppia colata di cemento semplicemente per stabilizzare tutta la collinetta, evidentemente poco propensa ad un mastodonte del genere. Ergo, se la matematica non è una opinione, tale leggenda prevede che siano anche raddoppiati i costi vivi, già evidentemente alti, impossibilitando la vendita al dettaglio. 
Poi la storia la si conosce un pò tutti....lo stabile è legato ad una finanziaria in difficoltà e quindi via con la rumba delle illazioni più o meno veritiere.
Il dato reale è lui: un pugno nella faccia e nello stomaco. 
Lavori fermi (e non so se sia un bene o un male), e lui lì, immobile, rappresentante un certo qual modo "di fare sammarinese".
Sarebbe bello che qualche Consigliere con i cosiddetti attributi, domandasse lumi ai vari Segretari di Stato presenti nelle varie Commissioni che diedero il via libera a ciò. 
Domandasse il perchè di una indicizzazione assurda in un luogo che prima ospitava una discoteca, e che era talmente nascosta ed integrata con il paesaggio che quasi non la si percepiva. 

Ma ancora, guardando stupefatto le foto mi domando che cosa se ne vorrà fare di cotanto mostro.
Chi avrà il coraggio di concluderlo (e per giunta con quali soldi...), chi avrà il coraggio di dire che è ancora necessario? Lo sappiamo benissimo che non lo era prima -necessario- e non lo sarà in futuro.
Potrebbe essere un monito dell'economia farlocca e delle scelte inopinate dei vari Dirigenti, da tramandare ai posteri; ma il più delle volte mi rispondo che evidentemente il gioco non vale la candela e non lo varrà nemmeno nel futuro prossimo, quindi visto che il Segretario al Territorio disse apertamente in questo articolo: ""Il futuro del Titano passa attraverso la salvaguardia del territorio", mi verrebbe da esortarlo, a lui ed ai suoi colleghi,  nel cominciare a prendere in esame l'unica cosa saggia da fare in questi casi: L'ABBATTIMENTO, e la riconversione del terreno ad uso comune.

Certo che non sarò minimamente ascoltato.























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